specificazione
specificazióne s. f. [dal lat. mediev. specificatio -onis, der. del lat. tardo specificare «specificare»]. – 1. Lo specificare e l’essere specificato; indicazione esplicita, descrizione [...] delle merci. 2. Nel linguaggio giur.: a. Con riferimento alla perfezionato il contratto, e il rischio del perimento della cosa passa dal venditore di: il maestro dei bambini). 4. Nella filosofia kantiana, legge (trascendentale) della s., regola ...
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bere
bére (ant. e pop. bévere) v. tr. [lat. bĭbĕre] (pres. io bévo, ecc.; pass. rem. bévvi o bevétti [raro bevéi], bevesti, ecc.; fut. berrò [raro beverò], ecc.; condiz. berrèi [raro beverèi], ecc.; [...] ; da Filone accademico e da Dione stoico bevve tutta la filosofia (B. Davanzati). c. Superare con facilità: b. gli è talora adoperato, nel linguaggio fam., come agg. e con valore attivo, riferito a persona che ha bevuto più del necessario ed è quindi ...
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conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una [...] da me conosciuto; è persona di mia c., che io conosco. Nel linguaggio banc., per c. della firma, formula che un garante appone, insieme del futuro fia chiusa la porta (Dante). In partic., teoria della c. (detta anche gnoseologia), ramo della filosofia ...
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satira
sàtira s. f. [dal lat. satŭra, femm. dell’agg. satur «pieno, sazio» e per estens. «vario, misto» (anche, con valore negativo, «confuso»), secondo antiche interpretazioni connesso con la lanx satura, [...] tematiche spesso licenziose, linguaggio quotidiano ed esplicito e di Gadara, esponente della letteratura e della filosofia cinico-stoica, nella quale si combinavano prosa e di Tito Livio, prima dell’avvento del teatro ispirato a modelli greci. b. ...
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anticipazione
anticipazióne s. f. [dal lat. anticipatio -onis]. – 1. a. L’anticipare, l’essere anticipato, come spostamento a un tempo anteriore a quello normale o precedentemente fissato: decidere l’a. [...] un’a. del paradiso (Baretti); i suoi versi giovanili sono una felice a. delle opere della maturità. b. Nel linguaggio giornalistico ( : non è possibile per ora fare anticipazioni. 3. In filosofia: a. Termine, corrispondente al gr. πρόληψις, usato da ...
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radice
s. f. [lat. radix -īcis]. – 1. a. In botanica, uno dei tre organi caratteristici delle cormofite, che manca in generale di clorofilla e, a differenza del fusto, non porta le foglie: si forma nell’embrione [...] r. al sole (Manzoni). b. Nel linguaggio com., la parola è spesso usata invece montagna, la parte più bassa, i piedi: a le radici Del gran monte Gargano (Caro); meno com., le r. di una V. Monti). c. Nella filosofia antica, principio o causa materiale ...
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cognizione
cognizióne s. f. [dal lat. cognitio -onis, der. di cognoscĕre «conoscere», part. pass. cognĭtus], letter. – 1. Il conoscere e la cosa stessa conosciuta: la c. del bene e del male, del vero; [...] bastava una c. più superficiale del luogo (Manzoni). Con determinazioni, in filosofia: c. oggettiva; c. c. necessarie alla vita; il progresso delle c. umane. 4. Nel linguaggio giur.: a. Esame, istruzione di una causa civile o penale: prendere ...
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principio
princìpio s. m. [dal lat. principium, der. di princeps -cĭpis nel sign. di «primo»: v. principe]. – 1. a. L’atto e il fatto di cominciare, inizio: il p. di una azione, di un’impresa; il p. [...] (per es., in filosofia, p. di individuazione; in logica, p. di contraddizione, p. di identità, p. del terzo escluso; in diritto, p. della irretroattività delle norme; in economia, p. economico o edonistico; nel linguaggio politico, p. d’autorità ...
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studio
stùdio s. m. [dal lat. studium, der. di studere «aspirare a qualche cosa, applicarsi attivamente»]. – 1. a. L’azione, il fatto di studiare; applicazione volta all’apprendimento di quanto è stato [...] o pratico: lo s. della matematica, della filosofia, della musica, del canto; dedicarsi allo s. delle lingue; uno astratto o teorico e senza fini professionali. b. Nel linguaggio amministr., riferito a leggi, provvedimenti e disposizioni, essere allo ...
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estetica
estètica s. f. [dal lat. mod. aesthetica (coniato da A. G. Baumgarten, 1735), femm. sostantivato del gr. αἰσϑητικός: v. estetico]. – 1. Letteralmente, dottrina della conoscenza sensibile (sign. [...] artista, il pensiero di un autore, di un filosofo: l’e. dell’umanesimo, del Cinquecento, l’e. platonica, manzoniana, brechtiana; o filosofia dell’arte. 2. Senza un diretto riferimento all’esperienza artistica, la parola è passata anche nel linguaggio ...
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linguaggio, filosofia del
Gli antecedenti della riflessione filosofica sul l. possono ritrovarsi nelle credenze e tradizioni di età arcaiche e popolazioni primitive circa i poteri della parola divina e umana: nell’inno vedico a Vac («la Voce»)...
Filosofia
In filosofia del linguaggio, la relazione intercorrente tra un segno linguistico e l’entità extralinguistica a cui il segno si riferisce. Benché storicamente il concetto di riferimento (o denotazione) sia stato elaborato all’interno...