virtuale
virtüale agg. [dal lat. mediev. (dei filosofi scolastici) virtualis, der. di virtus «virtù; facoltà; potenza»: v. virtù]. – 1. a. In filosofia, sinon. di potenziale, cioè «esistente in potenza» [...] i due paesi erano in v. stato di guerra. Nel linguaggio amministr., pagamento v. di tassa di bollo, fatto direttamente all’ufficio del registro o altro ufficio governativo senza la materiale apposizione del bollo sull’atto per cui si paga la tassa. 3 ...
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primo
agg. [lat. prīmus, superl. dell’avv. e prep. ant. pri «davanti», da cui anche il compar. prior]. – 1. Numerale ordinale (indicato con 1° se si utilizzano cifre arabiche, oppure con il numero romano [...] delle prec. accezioni, in espressioni dellinguaggio scient. o tecn.: p. arte, nel medioevo, la prima delle cosiddette arti del trivio, cioè la grammatica: quel Donato Ch’a la prim’arte degnò porre mano (Dante); filosofia p., in Aristotele, quella ...
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percezione
percezióne s. f. [dal lat. perceptio -onis, der. di percipĕre «percepire», part. pass. perceptus]. – 1. a. L’atto del percepire, cioè del prendere coscienza di una realtà che si considera [...] come acquisizione sensibile di fenomeni esterni: la p. del caldo, del freddo; l’alta camera [il cervello] ne la p. insensibili), nella filosofia di Leibniz, quelle di cui il soggetto non ha consapevolezza. 2. Nel linguaggio amministr. (secondo il ...
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morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, [...] i modi del comportamento umano in funzione di un fine soprannaturale. E con riferimento a scritti attinenti la filosofia morale: linguaggio giur., ente m., corpo m., persona m., denominazioni che apparivano nella codificazione civile italiana del ...
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peripatetico
peripatètico agg. e s. m. [dal lat. peripatetĭcus, gr. περιπατητικός, der. di Περίπατος, propr. «la Passeggiata»: v. peripato1] (pl. m. -ci). – 1. Nel linguaggio filos., appartenente o relativo [...] alla scuola aristotelica, i cui membri s’intrattenevano a discutere nel Peripato: la filosofia, la dottrina peripatetica. Con valore di sost., filosofo seguace di Aristotele: i p. del 1° sec. a. C. 2. agg. Fuori dell’uso filos., che ha luogo, di cosa ...
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causa
càuṡa s. f. [dal lat. causa; cfr. cosa]. – 1. a. Fatto o avvenimento che provoca un determinato effetto, che è origine o occasione di un altro fatto: l’umidità è c. di malattie; il contatto dei [...] cause. In partic., in filosofia: c. efficiente, che altro soltanto perché lo precede nel tempo). Nel linguaggio filos. si usano inoltre le locuz. causa di tutti i nostri guai; prov., chi è c. del suo mal pianga sé stesso. d. Locuz. prepositive: a ...
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tesi
tèṡi s. f. [dal lat. thesis, gr. ϑέσις (propr. «posizione, cosa che viene posta»), der. del tema di τίϑημι «porre, collocare»]. – 1. a. Proposizione di argomento filosofico, teologico, scientifico, [...] linguaggio della critica letteraria, opere nelle quali l’autore si propone programmaticamente la dimostrazione di una tesi morale, sociale, politica, ecc. b. In filosofia ., anche l’enunciato del teorema. e. Nel linguaggio forense, le espressioni in ...
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sostanziale
(ant. sustanziale) agg. [dal lat. tardo, eccles., substantialis, der. di substantia «sostanza»]. – Che è relativo alla sostanza: a. In filosofia, specificatamente, detto di ciò che dà sostanza [...] a un ente, a un individuo; in partic., nella filosofia aristotelica, forma s., ciò che conferisce un carattere determinato ed m. con valore neutro: badare al s.; preoccuparsi del sostanziale. Nel linguaggio giur., diritto penale s. (o sostantivo) è ...
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conclusione
concluṡióne (raro conchiuṡióne) s. f. [dal lat. conclusio -onis, der. di concludĕre «concludere»]. – 1. a. Il fatto di concludere, d’essere concluso; compimento, termine: c. di un affare, [...] proprie c.; l’ultima c. che si ricava dalla filosofia vera e perfetta, si è che non bisogna filosofare (Leopardi). In partic.: a. Nel linguaggio filos., c. del sillogismo, la proposizione finale del sillogismo, consecutiva alle due premesse, e in cui ...
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nominalismo
s. m. [der. di nominale]. – 1. Nella storia della filosofia, dottrina che considera i concetti generali e universali semplici nomi senza alcuna corrispondenza nella realtà oggettiva costituita [...] nelle correnti dell’empiriocriticismo e del neopositivismo. 2. Più in generale, e al di fuori di contesti specificamente filosofici, il termine è a volte polemicamente usato per qualificare un linguaggio o un atteggiamento attenti piuttosto all ...
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linguaggio, filosofia del
Gli antecedenti della riflessione filosofica sul l. possono ritrovarsi nelle credenze e tradizioni di età arcaiche e popolazioni primitive circa i poteri della parola divina e umana: nell’inno vedico a Vac («la Voce»)...
Filosofia
In filosofia del linguaggio, la relazione intercorrente tra un segno linguistico e l’entità extralinguistica a cui il segno si riferisce. Benché storicamente il concetto di riferimento (o denotazione) sia stato elaborato all’interno...