superbia
supèrbia s. f. [dal lat. superbia, der. di superbus «superbo»]. – Esagerata stima di sé e dei proprî meriti (reali o presunti), che si manifesta esteriormente con un atteggiamento altezzoso [...] meno tecnico, il peccato di chi presume troppo nel potere della sapienza e della ragione umana (la scienza, la filosofia, ecc.), implicitamente limitando il valore e la necessità della sapienza divina (la rivelazione, la teologia). ◆ Dim. superbiétta ...
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antisinistra
(anti sinistra), agg. Contrario alla sinistra e alla sua linea politica. ◆ Con [Gerhard] Schroeder e la sua filosofia della «neue Mitte» e il suo pragmatismo al limite dell’opportunismo [...] gli ideologismi anti sinistra diventano meno credibili, imponendo un confronto sui contenuti che rischia di dividere il vecchio fronte moderato-conservatore tenuto a lungo assieme da [Helmut] Kohl. (Foglio, ...
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postulato1
postulato1 s. m. [dal lat. postulatum «ciò che è richiesto; richiesta», der. di postulare «postulare»]. – Proposizione che, senza essere evidente né dimostrata, si assume – o si richiede all’interlocutore [...] fenomeni fisici che rivelino il moto assoluto di un particolare sistema di riferimento (v. relatività, n. 2). Nella filosofia di Kant e, in partic., nell’esame delle condizioni trascendentali del conoscere scientifico, p. del pensiero empirico, i ...
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circolarita
circolarità s. f. [der. di circolare1]. – 1. non com. Forma circolare; andamento o movimento circolare, con ritorno cioè al punto di partenza (anche in senso fig.). 2. Nella filosofia di [...] B. Croce, c. dello spirito, il perenne trapasso da una a un’altra forma dell’attività spirituale, nel loro nesso di unità-distinzione ...
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deduzione
deduzióne s. f. [dal lat. deductio -onis, der. di deducĕre «dedurre»]. – 1. Termine tecnico usato dai Romani per indicare la fondazione di una colonia. 2. L’atto o il processo tramite il quale [...] si perviene a una conclusione mediante ragionamento. In partic.: a. In filosofia e in matematica, il processo logico nel quale, date certe premesse e certe regole che ne garantiscono la correttezza, una conclusione consegue come logicamente ...
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schopenhaueriano
〈šopenauer-〉 agg. – Relativo al filosofo ted. Arthur Schopenhauer 〈šóo-pënhauër〉 (1788-1860), al suo pensiero, alla sua concezione del dolore come intrinseco alla vita universale, che [...] si espressero principalmente nella sua opera Die Welt als Wille und Vorstellung «Il mondo come volontà e rappresentazione» (1820): la filosofia, l’etica sch.; il pessimismo schopenhaueriano. ...
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sostanzialita
sostanzialità (ant. sustanzialità) s. f. [dal lat. tardo, eccles., substantialĭtas -atis, der. di substantialis «sostanziale»]. – L’essere sostanziale, fondamentale: la s. di una questione, [...] che lo andare a incoronarsi a Roma ... fusse per ogn’altro rispetto più presto cerimonia che sostanzialità (Guicciardini). Nella filosofia di Kant, paralogismo della s., ragionamento che dall’io penso, quale unità formale e condizione dell’esperienza ...
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moto2
mòto2 s. m. [lat. mōtus -us, der. di movēre «muovere»]. – 1. L’atto, il fatto, l’effetto del muoversi, cioè dello spostarsi di un corpo da una posizione a un’altra; si contrappone a quiete ed è [...] , a cui è però preferito nel linguaggio scient. e tecn., dove assume accezioni proprie e specifiche: a. In filosofia, indica genericamente ogni forma di mutamento e di divenire; in partic., nel pensiero aristotelico, nel senso più generale, il ...
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analisi
anàliṡi s. f. [dal gr. ἀνάλυσις, der. di ἀναλύω «scomporre, risolvere nei suoi elementi»]. – 1. Scomposizione di un tutto, concreto o astratto, nelle parti che lo costituiscono, soprattutto a [...] metodi e di operazioni più o meno direttamente legati alla fondamentale operazione di passaggio al limite (v. infinitesimale). In filosofia, la descrizione o l’interpretazione di un concetto complesso attraverso l’esame degli elementi semplici che lo ...
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persuasione
persuaṡióne s. f. [dal lat. persuasio -onis, der. di persuadere «persuadere»]. – 1. a. Il persuadere, l’atto, il modo, il metodo del persuadere: in ciascuna maniera di sermone lo dicitore [...] via via p., certezza; la p. del principe pareva così intera, che Geltrude non osò proferire una parola (Manzoni). In filosofia, il concetto di «persuasione» è affine a quello di «certezza», dal quale tuttavia si distingue per una minore validità ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La f. può definirsi...
araba, filosofia
Si può parlare di filosofia araba a proposito di fenomeni storici avvenuti in ambiti culturali e religiosi diversi, che presentarono differenze anche a seconda del periodo storico e dell’area geografica in cui si collocavano,...