abalieta
abalietà s. f. [dal lat. mediev. abalìetas, der. di ab alio «da un altro»]. – Nella filosofia scolastica, natura o caratteristica di un essere (gli esseri creati in genere) la cui esistenza [...] dipende da un altro; si contrappone alla aseità di Dio ...
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coscienzialismo
s. m. [der. di coscienza]. – In filosofia, termine usato talora con sign. affine a «soggettivismo», per designare la dottrina gnoseologico-metafisica secondo cui ogni realtà è sempre [...] inclusa in una coscienza, individuale o universale ...
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arbitrio
arbìtrio s. m. [dal lat. arbitrium, der. di arbĭter «arbitro»]. – 1. Capacità di scelta nell’operare e nel giudicare: fare, agire, comportarsi, regolarsi secondo il proprio a.; rimisero tutto [...] all’a. del direttore; in filosofia, libero a., la facoltà attribuita all’uomo di autodeterminarsi con la sola volontà, senza essere necessitato da sollecitazioni esteriori di qualsiasi genere o da inclinazioni interne. Locuzioni: ad a. di qualcuno, a ...
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nomologia
nomologìa s. f. [comp. di nomo- e -logia]. – Scienza delle leggi; è termine filosofico, usato in genere per indicare ogni considerazione che verta non sugli aspetti particolari e concreti della [...] realtà ma sulle loro leggi. In partic., nella filosofia positivistica di R. Ardigò (1828-1920), la parte dell’etica che studia, sul piano storico e geografico, le trasformazioni degli ideali morali dell’umanità. ...
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nomologico
nomològico agg. [der. di nomologia] (pl. m. -ci). – In filosofia della scienza, che ha forma di legge, relativo a leggi: enunciato, generalizzazione n.; il sapere n. delle scienze naturali. [...] Modello nomologico-deduttivo, nell’epistemologia neopositivistica, forma di spiegazione a cui si conformerebbero le spiegazioni scientifiche; consiste nella deduzione logica, da leggi universali e asserzioni ...
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non
nón avv. [lat. non]. – Avverbio di negazione; parola frequentissima nel discorso, serve a negare o escludere il concetto espresso dal vocabolo cui si premette (essere - non essere; andare - non andare; [...] produttivo soprattutto nella lingua contemporanea, per lo più in espressioni tecniche del diritto, della politica, della filosofia, della matematica e fisica, della tecnica, che costituiscono in genere locuz. fisse, lessicalizzate, di sign. ben ...
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vangelo
vangèlo (ant. vangèlio, letter. evangèlo o evangèlio) s. m. [dal lat. tardo, crist., evangelium, adattamento del gr. crist. εὐαγγέλιον, propr. «buona novella», comp. di εὐ «bene, buono» e ἄγγελος [...] predicare, diffondere il vangelo. 3. fig. a. Complesso dei principî fondamentali di una dottrina (cfr. credo): il v. della filosofia idealistica; il v. dei socialisti; il v. della pittura astratta; creare, diffondere un nuovo vangelo. b. fam. Verità ...
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urbanocentrico
agg. Che privilegia i centri urbani; che è tenuto in città. ◆ Un pelo più giovani dei bobos, urbanocentrici quanto basta, non necessariamente ricchi, i nonos esprimono una filosofia attraverso [...] la scelta e, prima ancora, il rifiuto. (Repubblica, 11 novembre 2002, Affari & Finanza, p. 25) • Adesso […] va di moda l’animale urbanocentrico: la bestia da città vezzeggiata, vestita, accompagnata ...
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condizionale
agg. [dal lat. tardo (dei grammatici e dei giuristi) conditionalis, der. di conditio -onis «condizione»]. – In genere, che esprime condizione, che è sottoposto a una condizione: clausola [...] un delitto o una contravvenzione della stessa indole e adempie agli obblighi impostigli, il reato è estinto. 3. a. In filosofia, è talvolta sinon. di ipotetico. b. In logica matematica, come s. f., particolare connessione di due enunciati, detta più ...
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parlare2
parlare2 v. intr. [lat. mediev. parabolare, *paraulare, der. di parabŏla (v. parola)] (aus. avere). – 1. a. Pronunciare suoni articolati, dire delle parole: il bambino comincia già a p., ha [...] o della conversazione), trattare, discutere, oppure esporre, narrare, raccontare, rievocare e sim.: p. di letteratura, d’arte, di filosofia, di meccanica, di sport, di cinema; p. d’affari, di politica; di questo avvenimento vi parlerò la prossima ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La f. può definirsi...
araba, filosofia
Si può parlare di filosofia araba a proposito di fenomeni storici avvenuti in ambiti culturali e religiosi diversi, che presentarono differenze anche a seconda del periodo storico e dell’area geografica in cui si collocavano,...