lume
s. m. [lat. lūmen (-mĭnis), affine a lūx «luce»]. – 1. a. In genere, sorgente luminosa, apparecchio o mezzo, anche molto semplice, per produrre luce artificiale e illuminare: Facesti come quei che [...] proprî atti. Anche, discernimento: Lume v’è dato a bene e a malizia, E libero voler (Dante). L. naturale, nella filosofia scolastica (lat. lumen naturale), la naturale capacità della ragione umana di attingere la verità, in antitesi al lumen gratiae ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli [...] delle lingue romanze, sia nell’uso colto rimasto in seguito, fino all’età moderna, nella Chiesa, nelle opere di filosofia e di scienza, spesso anche nei rapporti internazionali e nelle comunicazioni tra dotti e studiosi: l. classico o aureo, l ...
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pragmatica2
pragmàtica2 s. f. [dall’ingl. pragmatics, der. dell’agg. pragmatic «pragmatico»]. – Nella filosofia contemporanea, branca della semiotica (scienza dei segni) che comprende l’insieme delle [...] ricerche aventi per oggetto la relazione dei segni (linguistici o altri) con chi li usa (e quindi le motivazioni, le intenzioni, le credenze, le convenzioni culturali, ecc.); tale studio è connesso e complementare ...
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costante
agg. e s. f. [dal lat. constans -antis, part. pres. di constare «fermarsi, star fermo»]. – 1. agg. Stabile, durevole, continuo: volontà, desiderio c.; un dolore c. alla spalla; piogge c.; di [...] di alcuni fenomeni, processi, ecc. risulta immutabile e caratteristico (e si oppone perciò a variabile): le c. della filosofia kantiana; le c. della politica inglese; una c. della produzione automobilistica italiana è l’eleganza della linea. ◆ Avv ...
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non io
nón io (o nón-io) locuz. usata come s. m. – Termine filosofico (ted. Nicht Ich) usato da Fichte per indicare tutto ciò che viene pensato come dato o esistente fuori dell’io, come diverso e opposto [...] a esso; nella filosofia di Fichte il non io è posto o creato dall’I0 e diviene così oggetto della sua riflessione. ...
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pragmatista
(o prammatista) s. m. e f. [der. di pragmatismo] (pl. m. -i). – Seguace del pragmatismo in filosofia o, più genericam., nel modo di trattare o considerare determinati problemi. Talvolta anche [...] come agg., nello stesso senso di pragmatistico ...
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fallibilismo
s. m. [der. di fallibile]. – Nella filosofia della scienza, impostazione metodologica che, negando la possibilità per la matematica e più in generale per la scienza di fornire dimostrazioni [...] formali definitive, considera, sulla base del criterio di falsificabilità, le teorie scientifiche come congetture, nella cui confutazione parziale o totale, per mezzo di controesempî, consisterebbe il ...
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deiezione
deiezióne s. f. [dal lat. deiectio -onis, der. di deicĕre «gettare giù o fuori», comp. di de- e iacĕre «gettare»]. – 1. Nel linguaggio medico (e, più generalm., dotto), scarica del ventre, [...] case del cielo, de’ circoli massimi, ... d’esaltazione e di deiezione, di transiti e rivoluzioni (Manzoni). 5. Nella filosofia esistenzialista, traduz. del termine ted. Verfallenheit che indica, in partic. nel pensiero di M. Heidegger (1889-1976), il ...
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epoptica
epòptica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. epoptico]. – La parte acroamatica della filosofia di Aristotele (v. acroamatico). ...
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infarinare
v. tr. [der. di farina]. – 1. Cospargere, imbiancare con farina: il fornaio, passandomi accanto, mi ha infarinato la giacca;. Più com., rivoltare nella farina per fare la frittura: i. la carne, [...] . pass. infarinato, anche come agg., nei varî sign. del verbo; in partic., fig. e scherz., essere infarinato di una scienza, di letteratura, d’arte, di filosofia, averne cognizioni generiche e superficiali (più com., avere un’infarinatura di ...). ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La f. può definirsi...
araba, filosofia
Si può parlare di filosofia araba a proposito di fenomeni storici avvenuti in ambiti culturali e religiosi diversi, che presentarono differenze anche a seconda del periodo storico e dell’area geografica in cui si collocavano,...