non io
nón io (o nón-io) locuz. usata come s. m. – Termine filosofico (ted. Nicht Ich) usato da Fichte per indicare tutto ciò che viene pensato come dato o esistente fuori dell’io, come diverso e opposto [...] a esso; nella filosofia di Fichte il non io è posto o creato dall’I0 e diviene così oggetto della sua riflessione. ...
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pragmatista
(o prammatista) s. m. e f. [der. di pragmatismo] (pl. m. -i). – Seguace del pragmatismo in filosofia o, più genericam., nel modo di trattare o considerare determinati problemi. Talvolta anche [...] come agg., nello stesso senso di pragmatistico ...
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fallibilismo
s. m. [der. di fallibile]. – Nella filosofia della scienza, impostazione metodologica che, negando la possibilità per la matematica e più in generale per la scienza di fornire dimostrazioni [...] formali definitive, considera, sulla base del criterio di falsificabilità, le teorie scientifiche come congetture, nella cui confutazione parziale o totale, per mezzo di controesempî, consisterebbe il ...
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deiezione
deiezióne s. f. [dal lat. deiectio -onis, der. di deicĕre «gettare giù o fuori», comp. di de- e iacĕre «gettare»]. – 1. Nel linguaggio medico (e, più generalm., dotto), scarica del ventre, [...] case del cielo, de’ circoli massimi, ... d’esaltazione e di deiezione, di transiti e rivoluzioni (Manzoni). 5. Nella filosofia esistenzialista, traduz. del termine ted. Verfallenheit che indica, in partic. nel pensiero di M. Heidegger (1889-1976), il ...
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epoptica
epòptica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. epoptico]. – La parte acroamatica della filosofia di Aristotele (v. acroamatico). ...
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infarinare
v. tr. [der. di farina]. – 1. Cospargere, imbiancare con farina: il fornaio, passandomi accanto, mi ha infarinato la giacca;. Più com., rivoltare nella farina per fare la frittura: i. la carne, [...] . pass. infarinato, anche come agg., nei varî sign. del verbo; in partic., fig. e scherz., essere infarinato di una scienza, di letteratura, d’arte, di filosofia, averne cognizioni generiche e superficiali (più com., avere un’infarinatura di ...). ...
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teurgia
teurgìa s. f. [dal gr. ϑεουργία, comp. di ϑεός «dio» e ἔργον «opera, attività»; lat. tardo, eccles., theurgĭa]. – Termine usato nella tarda filosofia neoplatonica (soprattutto da Porfirio, nel [...] 3° sec. d. C., e da Giamblico, nel 3°-4° sec.) per indicare l’arte di costruire statue e immagini capaci di attrarre la presenza in esse degli dei, e, più in generale, il complesso di riti e di tecniche ...
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scientismo1
scientismo1 s. m. [dal fr. scientisme]. – Termine coniato in Francia nella seconda metà del sec. 19°, e diffuso poi altrove, di volta in volta con sign. positivo o negativo, per indicare [...] bisogni dell’uomo, quello delle scienze fisiche e sperimentali, e svaluta quindi ogni altra forma di sapere (compresa la filosofia) che non accetti i metodi proprî di queste scienze; oggi il termine è usato nel suo significato negativo, per indicare ...
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pantelismo1
pantelismo1 s. m. [comp. di pan- e del gr. τέλος «fine, scopo»]. – In filosofia, ogni dottrina che consideri tutto il mondo come rispondente a fini determinati. ...
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pantelismo2
pantelismo2 s. m. [comp. di pan- e del gr. ϑέλω «volere»]. – In filosofia, ogni concezione della volontà come fondamento metafisico delle cose, equivalente quindi di «volontarismo assoluto» [...] (con riferimento, in partic., alla metafisica di Schopenhauer) ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La f. può definirsi...
araba, filosofia
Si può parlare di filosofia araba a proposito di fenomeni storici avvenuti in ambiti culturali e religiosi diversi, che presentarono differenze anche a seconda del periodo storico e dell’area geografica in cui si collocavano,...