dicere
dìcere v. tr. – Forma letter. ant. dell’infinito del verbo dire (che riproduce la forma lat. dicĕre e il cui tema si conserva nelle forme della coniugazione dicevo, dicessi, ecc.): onde non si [...] dee dicere vero filosofo alcuno (Dante); volendone a pien dicer gli onori (Ariosto). ...
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giornea
giornèa s. f. [dal fr. ant. jornee (poi journée) «casacca», der. del lat. diurnus, diurnum: v. giorno]. – 1. a. Nel sec. 14°, sopravveste militare che copriva il petto e il dorso. b. Nel sec. [...] , nelle locuzioni fig., scherz., mettersi (o anche allacciarsi, cingersi, affibbiarsi) la g., assumere tono autorevole, atteggiarsi a giudice, sentenziare con aria dottorale su argomenti anche non conosciuti: mettersi la g. di filosofo, di sapiente. ...
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profondo
profóndo agg. [lat. profŭndus, comp. di pro-1 e del sost. fundus «fondo2»; anche sostantivato al neutro, profundum]. – 1. a. Con riferimento a uno sviluppo in senso verticale, detto di massa [...] argomenti di cui si occupa, che va al fondo delle cose (in contrapp. a superficiale): ha una mente p.; è un p. filosofo, un p. teologo; determinando: essere p. in una scienza, in una disciplina, conoscerla a fondo; è un p. conoscitore della materia ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti [...] Cauta in me parla la ragion: ma il core, Ricco di vizj e di virtù, delira (Foscolo). b. Nel linguaggio filosofico, il termine, provenendo dal lat. ratio come traduzione (Cicerone, Lucrezio) del greco lògos (v.), ne mantiene il duplice significato di ...
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unidimensionale
agg. [der. di dimensione, col pref. uni-]. – 1. In geometria, di ente, o di spazio, a una sola dimensione: per es., una retta o, più in generale, una curva. 2. In meccanica, problema [...] fig. (come traduz. dell’ingl. one-dimensional, tratto dal titolo dell’opera One-dimensional Man, 1964, del filosofo ted. Herbert Marcuse, 1898-1979), che manca di dialettica interna: civiltà u., quella della società industriale avanzata (società ...
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pancalismo
s. m. [dall’ingl. pancalism, comp. di pan- e del gr. καλός «bello»]. – Termine coniato dal filosofo amer. J. M. Baldwin (1861-1934) per denominare il proprio sistema speculativo, fondato sull’idea [...] del bello come unico principio atto a unificare e conciliare assolutamente i molteplici aspetti della realtà ...
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patografico
agg. Che ricostruisce le caratteristiche patologiche di un personaggio storico, sulla base di testimonianze biografiche e delle sue stesse opere. ◆ [Sigmund] Freud non incoraggerà il progetto [...] di un saggio su [Friedrich] Nietzsche, soprattutto perché [Stefan] Zweig azzarda un accostamento culturale tra il filosofo e il fondatore della psicoanalisi, e Freud è terrorizzato che si possa indagare su di lui in modo patografico. A torto, perché ...
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riduzionista
s. m. e f. e agg. [der. di riduzionismo, sul modello dell’ingl. reductionist] (pl. m. -i). – Che, o chi (scienziato, filosofo, epistemologo), sostiene posizioni ritenute proprie del riduzionismo. [...] Anche, come agg., sinon. di riduzionistico: principio r., secondo il quale tutte le proprietà caratteristiche di un’unità sistemica vanno spiegate in base alle proprietà e alle interazioni delle sue componenti ...
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pensatore debole
loc. s.le m. Filosofo che sostiene la teoria del pensiero debole. ◆ «Alla mamma non avevo mai detto nulla, aveva quasi ottant’anni e quel giorno mia sorella gli ha nascosto Stampa Sera [...] che dava la notizia in terza pagina con un titolo grosso così. Sono sempre stato un pensatore debole, non avevo voglia di spiegare, di far star male la gente, di grandi battaglie. Queste cose le dici subito ...
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idealista
s. m. e f. e agg. [der. di ideale] (pl. m. -i). – 1. In filosofia, chi afferma, sostiene o segue le concezioni proprie dell’idealismo, nelle sue varie forme e manifestazioni: gli i. del sec. [...] 19°; gli i. d’oltralpe; filosofo idealista. 2. a. Chi si propone un ideale e cerca di realizzarlo in pratica. b. Chi si attiene più a un modello ideale che alla realtà di fatto (opposto di realista o materialista), o ha comunque fede nella forza ...
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filosofo
Termine esclusivo della prosa e, tranne due occorrenze della Vita Nuova, sempre ricorrente nel Convivio. L'uso è nel senso proprio di " chi professa la filosofia ".
L'etimologia e le caratteristiche del vero f. sono esposte da D....
Origene filosofo
Origene
Filosofo neoplatonico, discepolo di Ammonio Sacca. L’ipotesi secondo la quale sarebbe da identificarsi con l’O. padre della Chiesa è stata dimostrata priva di fondamento da K.O. Weber (1917). Trattando del rapporto...