tribunale
s. m. [dal lat. tribunal -alis, dapprima tribunale, neutro sostantivato d’un agg. tribunalis «di tribuno, dei tribuni»]. – 1. In origine, e anche oggi in determinate espressioni, il luogo dove [...] accettato, controversie insorte tra due o più stati: il t. dell’Aia. In partic., t. Russell, organo informale, fondato dal filosofo ingl. Bertrand A. W. Russell, con il compito di accertare situazioni che violano i diritti degli stati e dei cittadini ...
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nomogonia
nomogonìa s. f. [comp. di nomo- e -gonia]. – Termine usato dal filosofo R. Ardigò (1828-1920) per designare quella parte dell’etica positivistica che studia la progressiva genesi delle leggi [...] morali ...
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nomografia
nomografìa s. f. [comp. di nomo- e -grafia; cfr. il gr. νομογραϕία «redazione di leggi, legislazione»]. – 1. Termine usato dal filosofo R. Ardigò (v. la voce prec.) per indicare la descrizione [...] dello stato presente delle idealità morali dell’umanità, quali si trovano professate nelle varie regioni del mondo. 2. In matematica e nelle sue applicazioni, il complesso di teorie e di tecniche atte ...
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pessimista
s. m. e f. e agg. [dal fr. pessimiste (v. pessimismo)] (pl. m. -i). – Chi è incline al pessimismo, chi è portato a considerare e a giudicare le cose della vita nei loro aspetti peggiori, a [...] favorevole: è un inguaribile p.; in ogni situazione si compiace di fare il p., o la p.; meno com., filosofo la cui concezione del mondo è caratterizzata da pessimismo. Come agg., soprattutto in funzione predicativa, essere p., giudicare e prevedere ...
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pragmaticismo
s. m. [dall’ingl. pragmaticism, der. di pragmatic «pragmatico»]. – Termine usato, a partire dal 1904, dal filosofo statunitense Ch. S. Peirce (1839-1914) per designare la propria dottrina [...] filosofica, volendo polemicamente distinguere la propria posizione dal pragmatismo di W. James (1842-1910), che aveva ampliato in senso psicologico e in direzione irrazionalista il concetto di esperienza. ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole [...] p.; le p., anche le più effimere, sono fatti, pesanti come mannaie, lasciano segni profondi (Aldo Busi); le p. di un filosofo, di uno scienziato, di un grande maestro. In partic., ammaestramento, consiglio: da’ retta alle mie p.; non ha voluto dare ...
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falsificabilita
falsificabilità s. f. [der. di falsificabile; nel sign. 2, per influsso dell’ingl. falsifiability]. – 1. Possibilità di essere falsificato, contraffatto. 2. Nel linguaggio filos. e scient., [...] con riferimento alla scienza empirica, criterio proposto dal filosofo della scienza K. R. Popper per il riconoscimento di un’ipotesi scientifica come tale; si contrappone alla richiesta positivistica di verificabilità delle teorie scientifiche e ...
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falsificazionismo
s. m. [der. di falsificazione, nel sign. 2]. – Orientamento epistemologico che si richiama alle tesi del filosofo austr. K. R. Popper (Logik der Forschung, 1934, e in ediz. ingl. 1958), [...] secondo le quali una teoria è scientifica se e in quanto possa essere contraddetta da esperimenti adeguati: ciò per il fatto che la verifica è un procedimento aperto mentre alla falsificazione (cioè alla ...
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norma
nòrma s. f. [dal lat. norma «squadra» (come strumento) e fig. «regola»]. – 1. In origine, con sign. non più in uso, strumento adoperato da tecnici e operai per tracciare misure e rapporti di linee [...] dalle n. imperfette che hanno sanzione incompleta o indiretta); n. fondamentale (traduz. del ted. Grundnorm), concetto introdotto dal filosofo del diritto austriaco H. Kelsen (1881-1973) per indicare la norma teorica, non posta da altra norma di ...
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risibile
risìbile agg. [dal lat. tardo risibĭlis, der. di ridēre «ridere», part. pass. risus]. – 1. ant. Atto, disposto al riso: le quali cose [il ridere e il parlare] paiono essere proprie de l’uomo, [...] e spezialmente essere risibile (Dante), specialmente cioè il fatto di potere ridere; l’uomo, depinto da qualche antico filosofo animal r. (Baretti). 2. Che suscita il riso, nel senso di derisione, scherno: risibil gobba (Parini); impotente e ...
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filosofo
Termine esclusivo della prosa e, tranne due occorrenze della Vita Nuova, sempre ricorrente nel Convivio. L'uso è nel senso proprio di " chi professa la filosofia ".
L'etimologia e le caratteristiche del vero f. sono esposte da D....
Origene filosofo
Origene
Filosofo neoplatonico, discepolo di Ammonio Sacca. L’ipotesi secondo la quale sarebbe da identificarsi con l’O. padre della Chiesa è stata dimostrata priva di fondamento da K.O. Weber (1917). Trattando del rapporto...