adulterino
agg. [dal lat. adulterinus]. – 1. Di adulterio, che ha carattere di adulterio: amori a., relazione a.; in partic., figli a., nati da relazione adulterina (con la riforma del diritto di famiglia, [...] le espressioni figlio a., filiazione a. sono state ufficialmente abolite, in quanto rientrano nella più ampia categoria della filiazione naturale). 2. fig., ant. Falso, adulterato: moneta a., chiavi a.; insieme con quelle lettere a. (Firenzuola). ...
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fiocco1
fiòcco1 s. m. [lat. flŏccus «fiocco di lana»] (pl. -chi). – 1. a. Aggruppamento di cristallini di neve, diventati umidi e parzialmente fusi nell’attraversare strati di aria con temperatura vicina [...] fiocchi. b. Bioccolo di lana: io voglio che della preziosa lana dell’auree chiome tu me ne arrechi un f. (Firenzuola). c. Piccolo ammasso di fibre tessili legate tra loro in maniera non stabile e separabili nelle operazioni di apritura, battitura e ...
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soprammodo
soprammòdo (o 'sópra mòdo') avv., ant. – Oltremodo, sommamente: della qual cosa ella ne fu soprammodo contenta (Firenzuola); meravigliandosene sopra modo (Leopardi). ...
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rimesso2
rimésso2 agg. [dal lat. remissus, part. pass. di remittĕre «rimettere»], ant. – 1. Remissivo, umile e pusillanime. 2. a. Di stile, umile, non sublime, non tragico: non solamente in fiorentin [...] Boccaccio). b. Di colore, non vivace, non intenso: le guance bramano una bianchezza più rimessa che quella della fronte (Firenzuola). c. Di suono o voce, debole (opposto a gagliardo); nell’ant. terminologia grammaticale, sinon. di sonoro (o dolce): s ...
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scheggiale
(o scaggiale) s. m. [etimo incerto], ant. – Cintura di cuoio o di tessuti pregiati, fermata sul davanti da una fibbia ornata di gioielli e di smalti, usata in Italia dal Duecento a tutto il [...] dall’usuraio ... lo scaggiale dai [= dei] dì delle feste (Boccaccio); gli chiedeva ... che le facesse rimettere una fibbia allo scheggiale (Firenzuola); E le cinture e gli scheggiali d’oro (D’Annunzio). Con il sign. di cintura di cuoio, la parola è ...
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recare
v. tr. [dal got. rikan] (io rèco, tu rèchi, ecc.). – 1. a. Portare; raro in senso generico: O tu che ne la fortunata valle ... Recasti già mille leon per preda (Dante); scaricate le molte pietre [...] stesso, raccogliersi a riflettere: a che pensate, madonna? E perché così ad un tratto vi siete recata sopra di voi? (Firenzuola). b. Indurre: Giansimone non si voleva recare a que’ venticinque ducati (Lasca), a versarli. Nel rifl., persuadersi: io mi ...
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concinnita
concinnità s. f. [dal lat. concinnĭtas -atis, der. di concinnus «concinno»], letter. – Armonia dello stile o del discorso, che risulta da una conveniente disposizione delle parole e dei suoni [...] e ha insieme eleganza e semplicità: la c. è dote rara nei poeti; bellezza è una certa grazia, la quale nasce dalla c. di più membri (Firenzuola); certa eleganza di scorci e frasi, certa c. di dizione, è solo in Toscana (Carducci). ...
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disaiutare
diṡaiutare v. tr. [comp. di dis-1 e aiutare], ant. – Recare impedimento, privare di aiuto: la fortuna aiuta gli audaci e disaiuta i paurosi (Firenzuola). ...
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Comune della prov. di Firenze (272,1 km2 con 4958 ab. nel 2008), nell’Appennino Tosco-Emiliano, a 422 m s.l.m. sulla riva sinistra del fiume Santerno. Mercato agricolo; centro turistico e industriale (concerie).
Letterato (Firenze 1493 - Prato 1543). Fu rappresentante tipico del ceto medio del Rinascimento, gareggiante con l'aristocratico nell'amore del bello e nel pieno godimento della vita. Sue opere principali sono le due libere traduzioni dell'Asino...