fonemafonèma s. m. [dal fr. phonème, e questo dal gr. ϕώνημα «espressione vocale», der. di ϕωνέω «produrre un suono»] (pl. -i). – In linguistica, ogni elemento sonoro, o unità elementare, del linguaggio [...] articolato, considerato sotto l’aspetto fisiologico (cioè della sua formazione per mezzo degli organi vocali) e acustico. Più in partic., nella linguistica strutturale, l’unità fonologica minima di un ...
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variante1
variante1 s. f. [part. pres. di variare, sostantivato al femm.]. – 1. Modificazione rispetto a un esemplare o tipo che si considera fondamentale; ciascuna delle diverse forme, dei diversi aspetti [...] scelte stilistiche (così l’articolo la che compare come l’ in l’arte, o i e gli che sono condizionati dal fonema iniziale della parola seguente: i remi, ma gli scalmi; o ancora scritto che acquista una i prostetica, facoltativa, nella frase mettere ...
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c, C
(ci, ant. o region. ce ‹čé›) s. f. o m. – Terza lettera dell’alfabeto latino, derivata dal Γ (gamma) greco. Inizialmente rappresentò la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› d’accordo con l’uso [...] lettera c nelle lingue romanze e nelle altre lingue moderne che hanno accolto l’alfabeto latino. Un primo è quello di fonema velare ‹k›, rappresentato in italiano dal semplice c davanti ad a, o, u (capo, amico, cupo), davanti a consonante (credere ...
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digramma
s. m. [comp. di di-2 e del gr. γράμμα «lettera dell’alfabeto»] (pl. -i). – Sequenza di due lettere assunta a indicare un solo fonema per ogni posizione di esso nel contesto di lingua o soltanto [...] a e e i si segna con il digramma ch (in questo caso dunque l’uso del digramma è determinato dal tipo di fonema seguente); nell’ortografia francese ch è invece un digramma usato costantemente per indicare 〈š〉, qualunque sia la posizione di questo ...
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nasalizzare
nasaliżżare v. tr. [der. di nasale]. – Pronunciare con suono nasale, o dare a un fonema orale risonanza nasale (v. nasalizzazione); nell’intr. pron., nasalizzarsi, di un fonema orale, passare [...] a fonema nasale. ◆ Part. pass. nasaliżżato, anche come agg., riferito a fonema articolato con risonanza nasale, soprattutto a vocale che subisca l’assimilazione di una nasale vicina. ...
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legamento
legaménto (ant. ligaménto) s. m. [dal lat. ligamentum, der. di ligare «legare»]. – 1. L’atto di legare, di unire; unione, connessione; concr., ciò che serve a legare, a tenere unito. Con accezioni [...] vicino. In partic., e soprattutto nelle lingue moderne, modificazione che un fonema finale può subire per influsso del fonema iniziale della parola seguente, o viceversa (per es., in francese, la liaison; in italiano, la labializzazione della nasale ...
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articolazione
articolazióne s. f. [dal lat. articulatio -onis, der. di articulare «articolare2»]. – 1. L’atto dell’articolare o dell’articolarsi: a. delle dita, del piede, delle ossa, ecc.; anche nei [...] in rapporto reciproco di occlusione, di stretta o d’apertura per ottenere la pronuncia di un fonema (per cui si hanno articolazioni o fonemi labiali, dentali, palatali, velari, ecc.). 4. In acustica, indice numerico che misura l’intelligibilità delle ...
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distintivo
agg. e s. m. [der. di distinguere, distinto]. – 1. agg. Atto a distinguere: segno d., caratteri distintivi. In linguistica, carattere d. (o tratto pertinente), di un fonema e in genere di [...] o l’unità si distingue da altro elemento del sistema con il quale condivida un nucleo di caratteri comuni: per es., nel fonema italiano 〈b〉 sono caratteri distintivi la sonorità (che distingue 〈b〉 da 〈p〉), la labialità (che distingue 〈b〉 da 〈ġ〉 o 〈d ...
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l, L
(èlle) s. f. o m. – Undicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola (L) deriva, come per il lambda greco (Λ), da una modificazione di quella che aveva nell’alfabeto fenicio, mentre [...] portoghese e provenzale, lj nel serbocroato. Prescindendo da questo caso, in italiano la l è, come s’è detto, un fonema laterale alveolare (cioè una consonante nella cui pronuncia la corrente d’aria espirata dai polmoni passa ai lati della lingua, e ...
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sillabico
sillàbico agg. [dal lat. tardo syllabĭcus (gr. συλλαβικός)] (pl. m. -ci). – 1. Di sillaba, delle sillabe, che consiste in una sillaba, che si riferisce a una sillaba o alle sillabe, singolarmente [...] di maggiore sonorità; confine s., la linea ideale o la pausa concreta che separa due sillabe; fonema consonantico in funzione sillabica, il fonema (per es. n, m, l, r, s) che in alcune lingue può essere assunto come centro di sillaba e svolge perciò ...
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In linguistica, unità minima non ulteriormente analizzabile del significante. Il termine si è affermato con J. Baudouin de Courtenay e F. de Saussure. Dopo N.S. Trubeckoj, in opposizione a suono, denota un segmento fonico-acustico non suscettibile...
In linguistica, fonema intermedio tra due o più fonemi, risultante dalla neutralizzazione di un’opposizione fonologica (per es., e in sillaba atona, in quanto frutto della neutralizzazione di é ed è).