vibrante
agg. [part. pres. di vibrare]. – 1. a. Che vibra, che è in vibrazione: corde v. (v. corda, n. 7 b); le canne v. dell’organo; piatto v., piastra v., dispositivo impiegato per provocare un maggiore [...] assestamento dell’impasto di calcestruzzo nei getti. b. In fonetica, consonanti v. (o assol. vibranti s. f.), consonanti la cui articolazione consiste nel susseguirsi di più chiusure e aperture del canale vocale, che producono una vibrazione; tipiche ...
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diacritico
diacrìtico agg. [dal gr. διακριτικός «atto a distinguere», der. di διακρίνω «distinguere»] (pl. m. -ci). – Propr., che ha valore distintivo. Si usa soltanto nella locuz. segni d., segni grafici [...] esponente, è sovrapposto alle lettere s e z [ṡ, ż] per indicarne la pronuncia sonora, che nelle trascrizioni fonetiche è invece indicata con i segni speciali ∫ e ʒ). In filologia, sono usati varî segni diacritici per indicare correzioni, interventi ...
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vocale2
vocale2 s. f. [dal lat. (littĕra) vocalis, der. di vox vocis, traduz. del gr. (στοιχεῖον o γράμμα) ϕωνῆεν, der. di ϕωνή «voce»]. – 1. Nella grammatica scolastica, e nella fonetica tradizionale, [...] suono del linguaggio articolato caratterizzato (in contrapp. alla consonante) dall’apertura, diversa secondo le varie vocali, del canale di fonazione, dalla continuità dell’articolazione (e quindi dal ...
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vocalizzare
vocaliżżare v. tr. e intr. [der. di vocale2 e, nel sign. 3, di vocale1]. – 1. tr. a. In fonetica storica, trasformare un suono consonantico in suono vocalico: alcuni dialetti italiani vocalizzano [...] la «l» davanti a consonante (per es., il sicil. àutu «alto», dal lat. altus); spesso come intr. pron.: la «l» si è vocalizzata. b. V. un testo consonantico, aggiungervi dei segni che indichino i suoni ...
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vocalizzazione
vocaliżżazióne s. f. [der. di vocalizzare]. – Il fatto di vocalizzare e di vocalizzarsi o di venire vocalizzato, e il modo con cui si attua e risulta. In partic.: 1. a. In fonetica storica, [...] trasformazione di un suono consonantico in suono vocalico: la v. della «l» in «u». b. Distribuzione delle vocali in uno schema consonantico, come procedimento di derivazione con valore morfologico, vitale ...
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giapponese
giapponése agg. e s. m. e f. – 1. agg. Del Giappone, appartenente o relativo al Giappone: l’arte, il teatro g.; l’industria g.; carta g., carta da stampa a fibra molto lunga, tenace, di colori [...] masch., il giapponese, la lingua parlata in Giappone, caratterizzata da una morfologia scarsamente determinata e dalla mancanza, nella fonetica, di un vero e proprio accento tonico; la scrittura è ideografica di derivazione cinese (ma sono in uso ...
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organologico
organològico agg. [der. di organologia] (pl. m. -ci). – 1. a. Che riguarda l’organologia, nel senso biologico: ricerche o.; studio o., ecc. b. Con sign. specifico, in fonetica, che riguarda [...] gli organi della fonazione, sinon. di articolatorio. 2. Attinente all’organologia musicale ...
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libra
s. f. [dal lat. libra]. – 1. a. ant. e letter. Bilancia, in senso proprio e fig. (come simbolo cioè della giustizia): quando ei volesse con giusta l. pesare il suo grave demerito (Galilei). b. [...] e la Vergine, così chiamata perché nelle due stelle principali si vedevano rappresentati i piatti di una bilancia. 2. Variante fonetica e grafica di libbra, unità di massa e peso e moneta. La forma libra è soprattutto in uso nella denominazione mela ...
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aspirazione
aspirazióne s. f. [dal lat. aspiratio -onis]. – 1. L’atto di aspirare, di trarre a sé l’aria (o un odore, il fumo, ecc.) mediante il movimento di inspirazione. 2. Operazione che permette [...] , al benessere, all’elevazione sociale; è un giovane pieno di aspirazioni; giuste a. di un popolo. 4. In fonetica, l’articolazione di una fricativa glottidale (o laringale), cioè il soffio espiratorio che è articolato principalmente nella laringe, e ...
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c, C
(ci, ant. o region. ce ‹čé›) s. f. o m. – Terza lettera dell’alfabeto latino, derivata dal Γ (gamma) greco. Inizialmente rappresentò la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› d’accordo con l’uso [...] sc rappresenta s sorda + c duro, e soggiace alle regole d’ortografia e di pronuncia dei due componenti. Per il valore fonetico della lettera ç (c con cediglia), presente nella grafia dell’italiano antico e, oggi, in francese, v. cediglia. Usi più ...
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Nella vecchia nomenclatura delle parti della linguistica, ramo della scienza linguistica che studia i suoni, o fonemi, articolati dall’apparato di fonazione umano allo scopo di significare.
La f. si distingue in: f. descrittiva, che descrive...
La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni che l’apparato fonatorio umano può produrre...