omorganico
omorgànico agg. [comp. di omo- e organo] (pl. m. -ci). – In fonetica, prodotto dallo stesso organo: consonanti o., quelle che, pur distinguendosi tra loro per altri caratteri, hanno un identico [...] punto d’articolazione (per es., p, b, m, tutt’e tre bilabiali); stretta o., nelle affricate, la stretta che succede all’occlusione (per es., nella z sorda ‹z = ts›, l’articolazione alveolare fricativa ...
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combinatorio
combinatòrio agg. [der. di combinare]. – Fondato sulla combinazione, risultante dalla combinazione dei varî elementi. In partic.: 1. In filologia, metodo c., metodo che consiste nell’accertare [...] di fonemi per dar luogo a morfemi, di morfemi per dar luogo a lessemi, ecc.); variante c., la modificazione fonetica che un fonema subisce nel contatto con altro fonema vicino (per es., la velarizzazione della n in angolo condizionata dalla ...
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x, X
(ics) s. f. o m. – Ventitreesima lettera dell’alfabeto latino (usata solo in latinismi, grecismi e altri prestiti non interamente adattati): corrisponde come forma alla lettera greca X (chi), che [...] mèksiko〉). In italiano la lettera x, sia nella pronuncia ks sia in quella ġ∫, costituisce un gruppo di consonanti estraneo alla fonetica popolare, per cui non s’incontra mai in parole di tradizione ininterrotta; in queste, la x latina è continuata da ...
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uralo-altaico
uralo-altàico agg. (pl. m. uralo-altaici). – Relativo o appartentente al gruppo di popolazioni abitanti le regioni dei monti Urali e Altai. Come s. m., denominazione di una grande famiglia [...] , il mongolico, il manciù-tunguso. I più notevoli caratteri comuni alle famiglie uralica e altaica sono: nella fonetica, la presenza di un’apofonia consonantica conservata nell’uralico e recentemente dimostrata anche nell’altaico; nella morfologia, l ...
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pronome
pronóme s. m. [dal lat. pronomen, comp. di pro-1 «invece di» e nomen «nome», calco del gr. ἀντωνυμία, formato anch’esso con ἀντί «invece di» e ὄνυμα, «nome»]. – Parte variabile del discorso che [...] verbale (lat. amo, amas, amat, amamus, ecc.; ma in fr. j’aime, tu aimes, il aime, data la coincidenza fonetica di più persone); i p. possessivi, derivati dai personali, il cui valore è fondamentalmente aggettivale (il mio studio, vostro padre, ecc ...
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semiaperto
semiapèrto agg. [dal lat. semiapertus, comp. di semi- e apertus «aperto»]. – Aperto solo in parte, mezzo aperto; socchiuso: avere gli occhi s., tenere la bocca s.; lasciare la porta s.; Tende [...] ’elmo dei principi, dei duchi, dei patrizî e dei nobili di recente data, con la visiera aperta per metà. Vocali s., in fonetica, le vocali è, ò (che sono aperte ma non quanto a). In matematica, si parla talvolta di intervallo s. (o equivalentemente ...
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pigmalione
pigmalióne s. m. – Propriam., nome proprio (Pigmalione, gr. Πυγμαλίων, lat. Pygmalion -onis) di un personaggio della mitologia classica, re di Cipro, che, innamoratosi di una statua da lui [...] fu ripreso e adattato modernamente dal drammaturgo irlandese G. B. Shaw nella commedia Pygmalion (1913), in cui un professore di fonetica si assume il compito di insegnare buon accento e buone maniere a una giovane fioraia. Nell’uso com., chi assume ...
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aperto
apèrto agg. [part. pass. di aprire; lat. apĕrtus, part. pass. di aperire]. – 1. a. Non chiuso: uscio a., finestra a.; il negozio rimane a. fino all’una; sulla scrivania c’era un libro a.; restare, [...] ben attento, in guardia; accogliere, ricevere a braccia a., con grande affetto; lettera a., resa nota pubblicamente attraverso la stampa. In fonetica: vocale a. (come a, è, ò), in contrapp. a vocale chiusa (é, ó, i, u), quella nella cui pronuncia è ...
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apertura
s. f. [lat. apertura, der. di aperire «aprire», part. pass. apertus]. – 1. a. L’aprire, l’aprirsi (nel sign. proprio del verbo): a. di un varco; a. di una finestra nella parete; a. di una strada; [...] (o alare), la massima dimensione del velivolo, e rispettivam. dell’ala, misurata perpendicolarmente al piano di simmetria. In fonetica, grado di a., la distanza reciproca tra due superfici od organi delle cavità superiori dell’apparato di fonazione ...
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interversione
interversióne s. f. [dal lat. tardo interversio -onis, der. di intervertĕre, comp. di inter- e vertĕre «volgere» (propr. «volgere altrove»)]. – 1. Inversione, mutamento. Usato soprattutto [...] ), per indicare il mutamento della detenzione in possesso, che non può avvenire se non per causa proveniente da un terzo o in forza di esplicita opposizione fatta dal detentore contro il possessore. 2. In fonetica, sinon. raro di metatesi. ...
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Nella vecchia nomenclatura delle parti della linguistica, ramo della scienza linguistica che studia i suoni, o fonemi, articolati dall’apparato di fonazione umano allo scopo di significare.
La f. si distingue in: f. descrittiva, che descrive...
La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni che l’apparato fonatorio umano può produrre...