catastasi
catàstaṡi s. f. [dal gr. κατάστασις, propr. «collocazione, disposizione», der. di καϑίστημι «collocare»]. – 1. Indennità che nell’antica Atene, nel 5° sec. a. C., i cittadini della classe dei [...] , nomina dei tutori. 3. Nella retorica classica, la prima parte dell’orazione, contenente il racconto dei fatti. 4. In fonetica, la fase preparatoria dell’articolazione di un fonema (cui segue la tenuta) e l’insieme dei movimenti dell’apparato di ...
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onomatopea
onomatopèa (meno com. onomatopèia) s. f. [dal lat. tardo onomatopoeia, gr. ὀνοματοποιία, der. di ὀνοματοποιέω, comp. di ὄνομα -ατος «nome» e ποιέω «fare»]. – In linguistica, modo di arricchimento [...] delle capacità espressive della lingua mediante la creazione di elementi lessicali che vogliono suggerire acusticamente, con l’imitazione fonetica, l’oggetto o l’azione significata; può consistere in un gruppo o in una successione di gruppi fonici ( ...
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sregolato
agg. [der. di regola, col pref. s- (nel sign. 2)]. – 1. non com. Che si svolge o si manifesta senza regola, senza ordine: giochi caotici e s.; quegli s. accozzamenti delle pietre che così rozzamente [...] cose sgregolate (cap. II, ediz. 1725, p. 63); più che una coniazione personale di Vico, è da ritenersi una variante fonetica di origine onomatopeica, che ancor oggi è possibile sentire usata, come formazione spontanea, nel contado toscano. ...
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trascrivere
trascrìvere (ant. transcrìvere) v. tr. [dal lat. transcriběre, comp. di trans- «trans-» e scribĕre «scrivere»] (coniug. come scrivere). – 1. Scrivere un testo desumendolo da altra scrittura; [...] secondo un diverso sistema grafico; t. un nome cinese, o greco, russo, ecc., in caratteri latini; t. foneticamente, secondo la trascrizione fonetica. b. estens. Curare la trascrizione di un pezzo di musica (v. trascrizione, nel sign. 4). c. In ...
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rima2
rima2 s. f. [dal lat. rima]. – Propr., fenditura, fessura, crepa. Il termine (che è conservato in dialetti alpini per indicare, per es., i solchi della mano o fessure, crepe sulla roccia e sul [...] . di frattura, la fessura lineare che separa i monconi dell’osso fratturato. In partic., in anatomia e fisiologia umana e in fonetica, rima della glottide o glottidea, sinon. di glottide, la zona più stretta della cavità della laringe, formata da una ...
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doppio
dóppio agg. [lat. dŭplus, dal tema di duo «due»]. – 1. a. Che è due volte tanto, che è due volte la grandezza o la quantità considerata come base o come normale: ricevere d. paga; fare d. fatica; [...] d. (anche sostantivato, le doppie), quelle che vengono ripetute nella grafia, ripetute o prolungate nella pronuncia; con riferimento alla fonetica (che può non coincidere con la grafia: per es. a tre ‹a ttré›), si chiamano pure, più tecnicamente ...
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semitonico
semitònico agg. [comp. di semi- e tonico] (pl. m. -ci). – In fonetica, di sillaba (e di vocale) che porta un accento secondario: per es. la 1a sillaba (e vocale) dell’ital. venticinque. ...
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scuro1
scuro1 agg. e s. m. [lat. obscūrus, con aferesi della sillaba iniziale]. – 1. agg. a. Oscuro, poco illuminato; che è privo, parzialmente o del tutto, di luce: un luogo s.; un antro s. e tenebroso; [...] , Ma tutta in tenebre È la natura (Fusinato). c. Per estens., in musica, di timbro molto grave: note chiare e note scure. In fonetica, si definiscono talora vocali s. o sorde le vocali di timbro vicino a quello di o e di u (in contrapp. alle vocali ...
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dorsale
agg. e s. m. e f. [der. di dorso]. – 1. agg. a. In anatomia, di organi o parti che sono più vicini al dorso relativamente ad altri (cfr. ventrale) o che hanno un particolare rapporto con la regione [...] indicato col nome di dorso. Nell’atletica leggera, salto d., salto in alto eseguito superando l’asticella di schiena. d. In fonetica, di articolazione in cui agisce come organo fondamentale il dorso della lingua, come per es. i fonemi k e ġ di cane ...
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parafasia
parafaṡìa s. f. [comp. di para-2 e -fasia]. – In medicina, disturbo del linguaggio consistente nella trasposizione dei singoli elementi fonetici della parola, o delle varie sillabe (p. fonetica), [...] oppure in una inversione dell’ordine delle stesse parole (p. verbale), oppure in una alterazione delle parole tale da far sì che risultino del tutto nuove rispetto alla lingua parlata (p. letterale) ...
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Nella vecchia nomenclatura delle parti della linguistica, ramo della scienza linguistica che studia i suoni, o fonemi, articolati dall’apparato di fonazione umano allo scopo di significare.
La f. si distingue in: f. descrittiva, che descrive...
La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni che l’apparato fonatorio umano può produrre...