fonologicofonològico agg. [der. di fonologia] (pl. m. -ci). – Della fonologia, che ha rapporto con la fonologia: il sistema f. dell’italiano. ◆ Avv. fonologicaménte, dal punto di vista della fonologia. ...
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consonante
s. f. [dal lat. consŏnans -antis (littĕra), part. pres. di consonare «consonare»]. – Ciascuno dei fonemi di una lingua che vengono pronunciati con il canale vocale chiuso (c. occlusive o momentanee) [...] tosco-umbra (‹raˇ∫óne› come pronuncia di ragione).
Inoltre z e ʒ di grado debole, non presenti nel sistema fonologico dell’italiano ufficiale, sono però varietà regionali largamente diffuse rispettivam. della pronuncia zz in molte parole col nesso zi ...
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sandhi
〈sàndhi〉 s. m., sanscr. [propr. «legamento»; comp. di sam- «assieme» e tema di dhā- «porre, fare»; cfr. l’etimo di sintesi]. – Nella grammatica sanscrita (dalla quale l’uso si è esteso anche ad [...] , il termine è usato per lo più per indicare – al livello della frase – il complesso dei fenomeni di accomodamento fonologico che si manifestano quando due, o più, parole sono pronunciate di seguito senza pausa, fenomeni che consistono in alterazioni ...
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contatto1
contatto¹ s. m. [dal lat. contactus -us, der. di contingĕre «toccare», part. pass. contactus]. – 1. Il toccare, il toccarsi: il c. della sua mano mi dava forza; evitare il c. col malato; stare, [...] (spugna di platino, ecc.). 6. In linguistica, c. linguistico, qualsiasi tipo di interferenza (a livello fonetico, fonologico, morfologico, sintattico, lessicale) tra sistemi linguistici diversi, sia lingue sia dialetti, che in qualche modo vengano a ...
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u, U
s. f. o m. (radd. sint.). – Ventesima lettera dell’alfabeto latino, che ha con la lettera V la stessa origine dall’alfabeto fenicio, e anche una storia comune fino a tempi molto vicini ai nostri. [...] italiano differenze sensibili di chiusura o di durata della u, come esistono in altre lingue, dove può esservi opposizione fonologica tra u breve (relativamente aperta) e u lunga (relativamente chiusa). Esisteva invece opposizione tra u breve (ŭ) e u ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano [...] spiegazione o, più comunem., fare una precisazione, mettere bene in chiaro le cose per evitare fraintendimenti. Sotto l’aspetto fonologico, mentre l’ι (iota) del greco era esclusivamente vocale, in latino i era vocale sillabica in tutte le posizioni ...
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iconofonico
iconofònico agg. [comp. di icono- e -fonico] (pl. m. -ci). – In linguistica, segno i., segno grafico consistente in un’immagine, il cui corrispondente valore fonologico è portatore di altri [...] di finestra, da leggere come imposta nel sign. di tributo); può anche consistere in due o più immagini i cui rispettivi valori fonologici, pronunciati nell’ordine, formano la parola che si voleva indicare (per es., il disegno di uno sprone e una rete ...
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ideografia
ideografìa s. f. [comp. di ideo- e -grafia]. – 1. Rappresentazione grafica delle idee, come sistema di scrittura non alfabetico, che non tiene cioè conto dell’aspetto fonologico del linguaggio, [...] bensì fa uso di simboli (ideogrammi) che si pongono in rapporto immediato con un contenuto mentale (tale sistema sta alla base dell’antica scrittura sumera e egiziana e della scrittura cinese). 2. I. logica: ...
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ideogramma
s. m. [comp. di ideo- e -gramma] (pl. -i). – 1. Simbolo grafico che non rappresenta un valore fonologico, bensì un’idea, e può consistere sia in un’immagine più o meno stilizzata dell’oggetto, [...] sia in altro segno che rappresenta la parola nel suo insieme (non analizzata cioè fonologicamente): le cifre 1, 2, ecc., sono i.; gli i. sono frequenti nella scrittura cuneiforme; gli i. cinesi. 2. In statistica, particolare tipo di rappresentazione ...
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semiconsonante
s. f. [comp. di semi- e consonante, sul modello di semivocale]. – In linguistica, sinon. di semivocale, usato però quasi esclusivam. per quelle semivocali che precedono una vocale e costituiscono [...] non si può parlare di semiconsonanti, ma solo di vocali sillabiche o asillabiche, due classi tra le quali non c’è opposizione fonologica: la i di Cairo e la u di Laura, vocali asillabiche nei dittonghi discendenti ài e àu, sono vere vocali né più ...
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ritrazione dell’accento Fenomeno fonologico sincronico o diacronico che consiste nello spostamento dell’accento di una o più sedi vocaliche verso l’inizio della parola.
In greco, la r. d’accento si manifesta nell’anastrofe per certe particolari...
linguistica R. dell’accento Fenomeno fonologico sincronico o diacronico che consiste nello spostamento dell’accento di una o più sedi vocaliche verso l’inizio della parola. In greco, la r. d’accento si manifesta nell’anastrofe per certe particolari...