lupino2
lupino2 s. m. [lat. lupīnus, der. di lupus «lupo», per ragioni non ben chiare]. – 1. Nome delle numerose specie di leguminose papiglionacee del genere Lupinus, comprendente erbe o suffrutici, [...] sostanza amara in essi contenuta, sono usati nell’alimentazione dell’uomo o degli animali, e costituiscono anche un ottimo foraggio; l. giallo (Lupinus luteus), a fiori gialli odorosi e semi per lo più giallastri, che fornisce anche fibre tessili ...
Leggi Tutto
lupolina
s. f. [dal nome lat. scient. (Medicago) lupulina, der. di (Humulus) lupulus «luppolo»]. – Erba annua o perenne delle leguminose papiglionacee, comune negli ambienti ruderali e negli incolti [...] in Europa, Africa boreale e Asia centrale: ha rami prostrati, foglie e fiori molto piccoli, gialli, in racemi simili a capolini, e legume reniforme con un solo seme; è adatta spec. per i pascoli e per i prati polifiti, e fornisce un ottimo foraggio. ...
Leggi Tutto
luppolo
lùppolo s. m. [dal lat. mediev. lupulus, der. del lat. class. lupus «lupo», che in Plinio è nome di un’erba (prob. il luppolo stesso)]. – Erba volubile perenne (Humulus lupulus), della famiglia [...] distacca (luppolina) vengono usate come aromatizzanti nella fabbricazione della birra. I giovani germogli si mangiano come gli asparagi, le foglie sono adoperate come foraggio, i fusti secchi servono per lettiera e per la fabbricazione della carta. ...
Leggi Tutto
pteridio
pterìdio s. m. [lat. scient. Pteridium, der. del gr. πτερίς -ίδος «felce», con suffisso dim.]. – Genere di felci comprendente una sola specie, la felce aquilina (lat. scient. Pteridium aquilinum, [...] , può diventare una infestante difficile da eliminare a causa dei vigorosi rizomi; le sue fronde mature, mescolate al foraggio, risultano velenose per il bestiame che le evita durante il pascolamento; i rizomi nerastri sono invece utilizzati (per ...
Leggi Tutto
veccia
véccia s. f. [lat. vĭcia] (pl. -ce, non com. -cie). – 1. Nome ital. di numerose specie appartenenti al genere Vicia, della famiglia papiglionacee; sono piante erbacee annuali o perenni, in prevalenza [...] di foglioline e terminanti con cirri prensili; parecchie specie sono importanti in agraria come piante da granella o da foraggio: tra queste la v. comune (Vicia sativa), coltivata, subspontanea e anche infestante. 2. Con o senza altri appellativi è ...
Leggi Tutto
agrario
agràrio agg. e s. m. [dal lat. agrarius agg., der. di ager agri «campo»]. – 1. agg. Che riguarda la coltivazione dei campi (talora usato anche come sinon. di agricolo): scuola a., istituto a., [...] all’uomo; botanica a. (o agricola), lo studio delle piante agrarie, cioè di quelle che sono coltivate per uso alimentare, foraggio, condimento e simili; chimica a., lo studio della natura chimica del terreno e delle sue relazioni con la vita e con ...
Leggi Tutto
fodro
fòdro s. m. [dal longob. fodr «foraggio»]. – Nell’alto medioevo, il diritto (detto anche albergarìa) di cui godevano gli ufficiali pubblici e il sovrano, che si fossero recati in un paese per le [...] loro funzioni, di farsi dare dalla popolazione foraggi e biada per i cavalli; tale diritto si trasformò poi in un’imposta in denaro a carico dei feudatarî e a beneficio dell’imperatore. ...
Leggi Tutto
foglia
fòglia s. f. [lat. fŏlia, plur. del neutro folium «foglia, foglio», divenuto nel lat. tardo femm. sing.]. – 1. a. Organo fondamentale delle piante cormofite, di forma varia, per lo più appiattita [...] collettivo, e usato assol., indica spesso le foglie del gelso per i bachi da seta o quelle di altre piante da foraggio: fare la f., brucare la f., farne raccolta; anche i cartocci della pannocchia del granturco essiccato con cui si riempivano un ...
Leggi Tutto
granello
granèllo s. m. [dim. di grano] (pl. -i; nell’uso
tosc., o con valore collettivo, anche le granèlla). – 1. Il chicco del grano e, per estens., di altri cereali: un g. di panìco, un g. di riso. [...] con granella, quelle di cui si utilizzano i semi, come per es. i ceci e le fave, contrapp. alle leguminose da foraggio, da sovescio, ecc. Meno com., il chicco dell’uva: raccattare le granella, i chicchi d’uva caduti a terra durante la vendemmia ...
Leggi Tutto
trinciare
v. tr. [dal fr. ant. trencher (mod. trancher), che è da un lat. pop. *trinicare, alteraz. del lat. class. truncare «troncare» per incrocio con trini «a tre a tre»] (io trìncio, ecc.). – Tagliare [...] o le foglie di tabacco; t. le foglie del gelso (per i bachi da seta); t. la paglia, il fieno, le barbabietole, ecc., come foraggio per il bestiame. In partic., tagliare a pezzi o a fette una vivanda, a tavola, mentre si mangia, o, per alcune vivande ...
Leggi Tutto
Qualsiasi sostanza che serve di alimento al bestiame domestico. I f. sono prodotti per la maggior parte direttamente dalle coltivazioni, in minor misura derivano dai residui delle industrie agrarie o altre. Si possono distinguere diverse categorie:...
FODRO (dal longob. fōdr "foraggio")
Pier Silverio Leicht
Durante l'Alto Medioevo era così chiamato il diritto che avevano gli ufficiali pubblici e il sovrano, che si fossero recati in un paese per le loro funzioni, di farsi dare dalle popolazioni...