trinciato
agg. e s. m. [part. pass. di trinciare; il sign. 2 traduce il fr. tranché]. – 1. Tagliato a sottili strisce o a piccoli pezzi, sminuzzato: paglia t., foraggio t.; una seta tutta t., tagliuzzata. [...] In partic., come s. m., prodotto semilavorato ottenuto mediante la trinciatura delle foglie di tabacco che vengono ridotte in sottilissime e corte striscioline, adoperato per la confezione di sigarette ...
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sinfito
sìnfito s. m. [lat. scient. Symphytum, dal gr. σύμϕυτον «consolida»]. – Genere di piante boraginacee, note col nome di consolida, spesso seguito da aggettivi diversi a seconda delle specie; sono [...] scaglie alla fauce che nascondono gli stami. Utilizzate nel passato come piante vulnerarie (Symphytum officinale) o come foraggio per conigli, maiali o capre (S. asperum, diffuso dalla Russia all’Iran), interessano attualmente come piante ornamentali ...
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grano
s. m. [lat. granum «frumento; chicco»] (pl. -i; ant. le grana e anche le grànora). – 1. a. Nome generico delle varie specie e varietà di piante del genere Triticum della famiglia delle graminacee [...] mediocre qualità; e Fagopyrum tataricum, detto grano saraceno di Tartaria, della Siberia e Asia centr., che si coltiva solo per foraggio (la farina che se ne ottiene è amarognola). c. Grano segalato, miscuglio di granelli di frumento e di segale, che ...
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pueraria
puerària s. f. [lat. scient. Pueraria, dal nome del botanico svizz. M. N. Puerari († 1845)]. – Genere di piante leguminose papiglionacee, con più di 30 specie, originarie del Giappone, dell’Asia [...] e del Giappone, con fiori viola-porpora in densi racemi, che cresce molto rapidamente, raggiungendo anche 30 m d’altezza: è usata per foraggio, per le fibre tessili che si ricavano dai rami e per la fecola alimentare estratta dalle radici carnose. ...
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paspalo
pàspalo s. m. [lat. scient. Paspalum, dal gr. πάσπαλος, nome di una sorta di sorgo]. – Genere di piante graminacee con circa 250 specie delle regioni tropicali e subtropicali americane: sono [...] erbe annuali o perenni, d’aspetto vario, parecchie in associazioni dense nelle savane, alcune coltivate per foraggio nei paesi caldi: alcune specie sono presenti anche in Italia, tra cui Paspalum paspalodes o P. distichum, pianta cosmopolita che da ...
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agrostide
agròstide s. f. [lat. scient. Agrostis, dal lat. tardo agrostis, gr. ἄγρωστις «gramigna»]. – Genere di piante graminacee, con più di 1oo specie, annue e perenni, di cui circa una decina in [...] Italia; la più comune è l’a. bianca o capellini (lat. scient. Agrostis stolonifera, sinon. Agrostis alba), pianta perenne che cresce nei prati e costituisce un buon foraggio. ...
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granturchino
s. m. [propriam. dim. di granturco]. – Mais coltivato per foraggio, che si falcia alla fioritura e di cui si utilizzano gli steli e le foglie. ...
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passafieno
passafièno s. m. o f. [comp. del tema di passare e fieno], invar. – Apertura praticata nel soffitto delle stalle munite di sovrastante fienile, attraverso cui si introducono il foraggio e [...] la paglia necessarî agli animali ricoverati nel locale sottostante ...
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pula1
pula1 s. f. [der. di pulire]. – Cascame (detto anche lolla) che risulta dalla trebbiatura dei cereali e da altre lavorazioni sui granelli (p. di grano; p. di riso); è costituita da detriti di foglie, [...] fiori e involucri del frutto, e viene usata come foraggio e come materiale da imballaggio. ◆ Accr. pulóne m. (v.). ...
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trinciatura
s. f. [der. di trinciare]. – 1. L’azione, l’operazione di trinciare. In partic., nella lavorazione del tabacco, operazione consistente nel tagliare mediante apposite macchine trinciatrici [...] le foglie già fermentate e stagionate per ricavarne il trinciato. 2. Striscioline, minuzzoli, frammenti di cosa trinciata: la t. delle foglie, del foraggio. ...
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Qualsiasi sostanza che serve di alimento al bestiame domestico. I f. sono prodotti per la maggior parte direttamente dalle coltivazioni, in minor misura derivano dai residui delle industrie agrarie o altre. Si possono distinguere diverse categorie:...
FODRO (dal longob. fōdr "foraggio")
Pier Silverio Leicht
Durante l'Alto Medioevo era così chiamato il diritto che avevano gli ufficiali pubblici e il sovrano, che si fossero recati in un paese per le loro funzioni, di farsi dare dalle popolazioni...