desilatrice
s. f. [der. di desilare]. – Macchina per lo scarico del foraggio dai sili verticali cilindrici: opera sostanzialmente per aspirazione attraverso un trasportatore pneumatico o a nastro. ...
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lespedeza
lespedèża s. f. [lat. scient. Lespedeza, dal nome di D. Lespedez, un governatore spagn. della Florida del sec. 18°]. – Genere di piante delle leguminose papiglionacee che crescono in Asia, [...] e America Settentr., con un centinaio di specie quasi tutte perenni, solitamente ornamentali ma anche utilizzate come piante da foraggio o per il sovescio; sono erbe perenni o suffrutici, per lo più sericei, con foglie generalmente a tre foglioline ...
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alga
(ant. e pop. àliga) s. f. [lat. alga]. – 1. Organismo vegetale unicellulare o pluricellulare, privo di apparato vascolare, vivente in ambiente acquatico – mare, lago, stagno – e spesso anche su [...] alcuni gruppi sono indicati. Alcune specie sono utilizzate come alimento, soprattutto in Giappone, Cina, Hawaii, come foraggio per animali, come concime, o forniscono importanti prodotti, quali soda, potassa, bromo, iodio, algina. Dalla coltivazione ...
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poa
pòa s. f. [lat. scient. Poa, dal gr. πόα «erba, foraggio»]. – Genere di piante poacee con circa 300 specie, di cui più di una ventina in Italia: tra queste, Poa annua, specie cosmopolita degli incolti [...] e degli orti, e Poa pratensis, erba foraggera comune nei prati ...
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meliloto
melilòto s. m. [lat. scient. Melilotus, dal gr. μελίλωτος, comp. di μέλι «miele» e λωτός «loto»]. – Genere di piante leguminose papiglionacee con circa una ventina di specie delle regioni temperate [...] e subtropicali del mondo antico, di cui 10 in Italia: sono erbe per lo più annue o bienni, con foglie trifogliate, fiori in piccoli racemi, legumi indeiscenti con uno o due semi, e costituiscono un foraggio di buona qualità. ...
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mais
màis (ant. màiz) s. m. [dallo spagn. maiz, voce della lingua aruaca]. – Pianta annua (lat. scient. Zea mays) della famiglia poacee o graminacee, detta anche granoturco, granone, frumentone; l’apparato [...] colturali sono interrati con l’aratura; i cartocci trovano impiego anche in attività artigianali. A maturazione incompleta il mais è utilizzabile come foraggio, dopo aver trinciato e insilato la pianta intera o solo le pannocchie con i cartocci. ...
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letto2
lètto2 s. m. [lat. lectus]. – 1. a. Mobile destinato al riposo e al sonno delle persone, formato in modo che vi si possa giacere comodamente distesi: il fusto (o intelaiatura, meno com. lettiera), [...] da seta, lo strato formato dai residui delle foglie di gelso róse dai bachi, e che insieme coi loro escrementi costituiscono un ottimo foraggio. b. Di un fiume (o di un torrente, ruscello e sim.), il solco nel quale scorre l’acqua: l. di erosione ...
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elimo2
èlimo2 s. m. [lat. scient. Elymus, dal gr. ἔλυμος «miglio»]. – Genere di piante graminacee, con una ventina di specie; la più importante, Elymus arenarius, delle regioni temperate dell’emisfero [...] boreale, è diffusa lungo le spiagge marine e impiegata per fissare le dune; alcune specie dell’America Settentr. sono usate come foraggio. ...
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ischeletrire
v. tr. e intr. [comp. di in-1 e scheletro] (io ischeletrisco, tu ischeletrisci, ecc.). – Rendere simile a scheletro, cioè far dimagrire notevolmente, rinsecchire: la lunga malattia l’ha [...] eccessiva, detto del corpo umano o animale, e anche di piante. Cfr. il più com. scheletrire. ◆ Part. pass. ischeletrito, anche come agg.: un vecchio ischeletrito e rugoso; animali ischeletriti per la mancanza di foraggio; alberi ischeletriti, secchi. ...
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lacrima
làcrima (o làgrima) s. f. [lat. lacrĭma, cfr. gr. δάκρυμα]. – 1. a. Stilla di umore, secreto da apposite ghiandole dell’occhio (ghiandole lacrimali), che fuoriesce dalla rima palpebrale in determinate [...] , grigio-cenerognola o nerastra, e racchiude il frutto; è originaria dell’India e viene coltivata nelle regioni tropicali come foraggio e come cereale. È anche nome region. di una pianta delle stafileacee (Staphylea pinnata), più nota come naso mozzo ...
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Qualsiasi sostanza che serve di alimento al bestiame domestico. I f. sono prodotti per la maggior parte direttamente dalle coltivazioni, in minor misura derivano dai residui delle industrie agrarie o altre. Si possono distinguere diverse categorie:...
FODRO (dal longob. fōdr "foraggio")
Pier Silverio Leicht
Durante l'Alto Medioevo era così chiamato il diritto che avevano gli ufficiali pubblici e il sovrano, che si fossero recati in un paese per le loro funzioni, di farsi dare dalle popolazioni...