caseificio
caṡeifìcio s. m. [comp. del lat. caseus «cacio» e -ficio]. – Stabilimento industriale nel quale ha luogo la trasformazione del latte in burro e formaggio. C. sociale, cooperativa (e stabilimento [...] di proprietà della cooperativa) costituita tra agricoltori e produttori di latte per provvedere con mezzi comuni alla lavorazione e alla vendita del prodotto ...
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pluristellato
p. pass. e agg. Segnalato con più stelle in una guida gastronomica. ◆ In occasione del Vinexpo di Bordeaux, la maggiore fiera internazionale del vino che si tiene con cadenza biennale, [...] vini piemontesi. (Carlo Petrini, Stampa, 26 giugno 2003, p. 26, Società e Cultura) • Ecco allora che una piccola fetta di formaggio può trasformarsi in un capolavoro sublime del gusto, che non fa certo rimpiangere le migliori creazioni di uno chef ...
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tagliaformaggio
tagliaformàggio s. m. o f. [comp. di tagliare e formaggio], invar. – Macchina per tagliare, per mezzo di un sottile filo d’acciaio, grossi formaggi in pezzi regolari e compatti. ...
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casello
caṡèllo s. m. [dim. di casa, raccostato ai der. del lat. caseus «cacio»], emil. – Caseificio dove viene raccolto e lavorato il latte portato dagli agricoltori per la fabbricazione del formaggio [...] grana e del burro ...
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tagliare
v. tr. [dal fr. (ant.) tailler, che è il lat. tardo taliare, der. di talea: v. talea] (io tàglio, ecc.). – 1. Interrompere la continuità di un corpo operando in esso una o più divisioni per [...] , l’indumento voluto; per favore, tagli tre etti di muscolo, mezzo chilo di bistecche (dal macellaio); tagliami un pezzo di formaggio; posso tagliarmi una fetta di melone?; tagliarsi le unghie; andare dal barbiere a farsi t. i capelli; t. il bosco ...
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dabbene
dabbène agg. e s. m. [comp. di da e bene2], invar. – 1. agg. Onesto, probo: uomo d., persona d., famiglia d.; è una casa d.; ragazza d., ben educata, corretta; ironicamente: la zia, ben degna [...] (anche unito, dabbenuomo), indica invece credulità, semplicità, ingenuità eccessiva: il dabbenuomo aveva briga bastevole colle croste di formaggio e la grattugia (I. Nievo). Raro il superlativo: come uomo dabbenissimo che era, non arrivava a supporre ...
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friburgo
s. m. [dal nome della città svizzera di Friburgo, capoluogo del cantone omonimo, in cui si produce], invar. – Formaggio simile all’emmental, ma più butirroso e senza occhi; è confezionato in [...] forme di 30 kg circa ...
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pane1
pane1 s. m. [lat. panis]. – 1. a. Alimento ottenuto dalla cottura nel forno di una pasta lievitata preparata con farina di frumento (o di altri cereali), acqua, sale (che in alcuni tipi può anche [...] ; un chilo di p., e una fetta, un cantuccio, un boccone di p.; mangiare p. asciutto, senza companatico; mangiare p. e formaggio, p. e salame; mettere, tenere a p. e acqua, punire qualcuno limitandone il vitto per la durata della punizione; mangiare p ...
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filare3
filare3 v. tr. e intr. [dal lat. tardo fīlare «ridurre in fili», der. di filum «filo»]. – 1. tr. Ridurre in filo fibre tessili o altro, con operazioni opportune (per le fibre tessili, v. filatura): [...] , ma lui non la filava per niente. 3. intr. (aus. avere) Formare come un filo, prendere la forma d’un filo; per es., del formaggio che fa le fila, del lume quando la fiamma è troppo alta, di un recipiente che versa un filo continuo e sottile di un ...
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frittata
s. f. [der. di fritto]. – 1. Pietanza a base di uova frullate o sbattute, gettate in padella con olio o burro bollente finché acquistano determinata consistenza: f. semplice (a un foglio), ripiegata [...] ; f. di spinaci, di asparagi, di zucchine; f. verde, in genere, a base di erbe tritate; f. col prosciutto, col formaggio. 2. Locuzioni: fare una f., scherz., rompere per disgrazia un certo numero di uova o anche mandare in frantumi qualche oggetto ...
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Prodotto alimentare ottenuto dalla coagulazione del latte o della crema.
Fabbricazione
I f. sono prodotti con latte di vacca, di capra, di pecora, di bufala, o anche misto e vengono smerciati in forme varie (cilindrica, quadrata, sferoidale,...
Filosofo italiano (Milano 1914 - Illasi, Verona, 2008). Allievo di A. Banfi, si laureò in filosofia all’Università Statale di Milano con una tesi sul concetto di «Tecnica artistica», argomento che sarà poi materia di approfondimento scientifico...