insanguinare
v. tr. e intr. [der. del lat. sanguis -ĭnis, col pref. in-1] (io insànguino, ecc.). – 1. tr. Bagnare, macchiare di sangue: Arriva’ io forato ne la gola, Fuggendo a piede e ’nsanguinando [...] il piano (Dante; ma altri codici ed edizioni leggono sanguinando); forse l’ossa Col mozzo capo gl’insanguina il ladro (Foscolo); anche con la particella pron.: insanguinarsi le mani, il vestito; i. la spada, ferendo o uccidendo. 2. tr. estens. e fig. ...
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insania
insània s. f. [dal lat. insania, der. di insanus «insano»], letter. – 1. Follia, pazzia, nel sign. più generico che si dà a questi termini: Ch’almen l’ultimo pianto sia devoto, Senza terrestro [...] ). In senso attenuato, illusione, credenza ingannevole: Pietosa i., che fa cari gli orti De’ suburbani avelli alle britanne Vergini (Foscolo). Con sign. più specifico, il termine è usato in medicina legale come sinon. di psicosi. 2. Atto da pazzo o ...
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insanire
v. intr. [dal lat. insanire, der. di insanus «insano»] (io insanisco, tu insanisci, ecc.; aus. essere), letter. – Divenire insano, uscire di senno, stabilmente o temporaneamente, o anche infuriare, [...] , per il dolore; l’ambizione cieca a volte fa i. gli uomini. Per estens., di animali: Di Cinzia il cocchio aurato Le cerve un dì traeano, Ma al ferino ululato Per terrore insanirono (Foscolo). ◆ Part. pass. insanito, anche come agg.: folle insanite. ...
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insano
agg. [dal lat. insanus, comp. di in-2 e sanus «sano di mente»], letter. – 1. a. Di persona, che ha la mente sconvolta, che agisce in modo irragionevole e a proprio danno: qual uom per doglia insano [...] (Petrarca); nella mia fanciullezza fui ... talvolta feroce ed i. per ira (Foscolo); riferito alla mente stessa: E mia mente d’amor divenne insana (Poliziano). b. Più com., di atti o sentimenti che procedono da una mente malata o fortemente anomala: ...
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aliare
alïare v. intr. [der. di ala], letter. – Agitare le ali in volo, volare, svolazzare: Le frotte delle vaghe api ... Van alïando su’ nettarei calici (Foscolo); due falchetti aliavano, squittendo, [...] inseguendosi con lunghi zig-zag (Capuana); sostantivato: tra un errar di tuoni, Tra un aliare come di chimere (Pascoli). Con sign. estens., aggirarsi intorno a qualche persona o luogo: Pisone s’imbarcò, ...
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romito
s. m. e agg. [variante pop. di eremita]. – 1. letter. o pop. Eremita: convento abitato da santi r.; far vita da r.; sai che son rimasto solo? solo, solo come un r. (Manzoni); Quasi r., e strano [...] mio la primavera (Leopardi). Il r. del Cenisio, poesia di G. Berchet. 2. agg., letter. Solitario: Come nel chiostro vergine romita (Foscolo); Per mezzo i boschi e per strano sentiero Dunque ella se n’andò sola e romita (Ariosto); l’ombra, tutta in sé ...
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eliconio
elicònio agg. e s. m. [dal lat. Heliconius (con il sign. 1), gr. ῾Ελικώνιος]. – 1. agg., letter. Dell’Elicóna, catena montuosa della Beozia, ritenuta sede delle Muse e di Apollo, e quindi sorgente [...] dell’ispirazione poetica: l’e. dive (Metastasio), le Muse; lavacro ... Che fior, dall’eliconio Clivo cadendo, versa (Foscolo). 2. s. m. In zoologia, genere di farfalle (lat. scient. Heliconius), esclusivamente neotropicali, appartenente alla famiglia ...
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sasso
s. m. [lat. saxum]. – 1. a. Roccia compatta, materia pietrosa: le fondamenta della casa poggiano sul s.; una grotta scavata nel s.; è un terreno povero: affondando la zappa si trova subito il sasso. [...] , al duro sasso Che ’l mio caro tesoro in terra asconde (Petrarca); Non sempre i s. sepolcrali a’ templi Fean pavimento (Foscolo); o, anche, monumento marmoreo: non sorgea dentro a tue mura un sasso, Firenze, a quello [Dante] per la cui virtude Tutto ...
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tenebra
tènebra (poet. tenèbra) s. f. [dal lat. tenĕbrae -arum]. – Oscurità profonda, completa (è usato per lo più, e nel linguaggio com. sempre, al plur.): fitte, dense t.; le t. notturne; Non però [...] t. della notte (Boccaccio); Veggiono il cel di tenebre coperto (Poliziano); inquïete Tenebre e lunghe all’universo meni (Foscolo); i ciechi vivono nelle t.; ufficio delle t., nella liturgia cattolica, l’ufficio notturno degli ultimi tre giorni della ...
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destinare
v. tr. [dal lat. destinare]. – 1. Stabilire in maniera ferma, irrevocabile, come atto di una volontà superiore: il cielo ha destinato così. Per estens., stabilire, in senso generico, soprattutto [...] . c. Disporre, assegnare a un fine determinato: I miserandi avanzi che Natura Con veci eterne a sensi altri destina (Foscolo); d. una somma ingente alla beneficenza; d. a riserva, nel linguaggio commerciale, accantonare parte degli utili di esercizio ...
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Famiglia veneziana, nota dal sec. 12º; il suo ramo principale partecipò ininterrottamente alla vita politica della Repubblica, mentre un ramo cadetto si impegnò nell'amministrazione dei dominî orientali occupati con la quarta crociata. Si ricordano...
FOSCOLO
Roberto Cessi
Della presunta remota antichità di questa famiglia ha già fatto giustizia con molta erudizione E. Cicogna; non resta che constatarne la presenza in quel nucleo che già dal sec. XII monopolizzava la vita pubblica di Venezia...