quis custodiet custodes?
〈... kustòdiet ...〉 (lat. «chi custodirà i custodi?»). – Frase proverbiale derivata dal passo delle Satire (VI, 48-49) di Giovenale sed quis custodiet ipsos custodes? (da confrontare [...] con l’altra frase analoga della Repubblica di Platone, III, 13, «sarebbe certo ridicolo che il custode avesse bisogno d’un custode»), ripetuta, seriamente o scherzosamente, per esprimere sfiducia (genericamente, o riguardo a determinate persone) ...
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puzzare
v. intr. [der. di puzzo] (aus. avere). – 1. Emanare cattivo odore: la carne è andata a male e puzza; questo maglione comincia a p., bisogna lavarlo; la fogna puzza tremendamente (o maledettamente); [...] il potere. Con il sign. neutro di avere odore, nella frase prov. la bocca gli puzza ancora di latte, riferita a chi benestare (o il campare)?; mi pare che gli puzzi il quieto vivere; e come frase d’intimidazione e di minaccia: ti puzza la salute? ...
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quod scripsi, scripsi
(lat. «ciò che ho scritto ho scritto»). – Risposta negativa di Pilato (Giovanni 19, 22) ai sacerdoti che gli chiedevano di cancellare dall’iscrizione «Iesus Nazarenus, Rex Iudaeorum» [...] parole Rex Iudaeorum «re dei Giudei», facendo invece scrivere che Cristo aveva affermato d’essere re dei Giudei; è divenuta frase proverbiale per esprimere la propria decisa intenzione di non recedere da quanto si è scritto o anche detto (con quest ...
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quos ego
(lat. «i quali io»). – Parole con cui Nettuno inizia una frase di minaccia contro i venti che l’ira di Giunone ha scatenato contro Enea (Aen. 1, 135), frase che resta interrotta a queste sole [...] parole, costituendo così un tipico esempio di reticenza retorica. Si ripete talvolta (ormai raram.) come espressione di dotta e scherz. minaccia, anche come locuz. sostantivata: vedrai come darà retta ...
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virgolette
virgolétte s. f. pl. [dim. di virgola]. – Due segni, per lo più simili a virgole, che nella scrittura si pongono, semplici o in coppia, prima e dopo la parola o le parole cui per qualche ragione [...] documenti lo smentiscono); discorsi diretti («Posso aver fallato ...» rispose Renzo, Manzoni); traduzione di parola o frase precedentemente riferita nella lingua originaria (vae victis «guai ai vinti»); parole che comunque si vogliono distinguere ...
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forza
fòrza s. f. [lat. tardo fŏrtia, der. di fortis «forte1»]. – 1. In generale, la qualità o la condizione d’esser forte, e insieme anche la causa che dà la possibilità d’esser forte. Con riferimento [...] es. nelle locuz. dare f., confortare, aiutare a sopportare un male, una disgrazia; farsi f. (devi farti f.; fatevi f., ecc.); o in frasi quali: non ho la f. di dirglielo, me ne manca l’animo; non ebbi la f. di assistere a quel triste spettacolo. 5. a ...
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pausa
pàuṡa s. f. [dal lat. pausa, connesso col gr. παῦσις «cessazione» o formato sull’imperat. aoristo παῦσαι «férmati» di παύω «cessare, far cessare»]. – 1. In genere, arresto, sosta, fermata: il bastardo [...] più sicuro effetto sugli ascoltatori. Come termine tecnico, in fonetica, la fine della frase fonetica (che quindi non coincide necessariamente con la fine della frase sintattica), cioè l’arresto dell’attività fonatoria che intercorre tra sequenza e ...
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quo vadis?
(lat. «dove vai?»). – Frase che si riferisce a un’antica tradizione leggendaria, secondo la quale s. Pietro, mentre s’allontanava da Roma dopo essere fuggito dal carcere Mamertino, ebbe la [...] crocifisso una seconda volta»); il santo allora, preso da vergogna, tornò a Roma e vi subì il martirio. La frase è entrata nell’uso dopo la pubblicazione (1895-1896) del romanzo dello scrittore polacco Henryk Sienkiewicz intitolato appunto Quo vadis ...
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necesse est enim ut veniant scandala
‹... vèniant skàndala› (lat. «è necessario infatti che avvengano scandali»). – Frase del Vangelo, in Matteo 18, 7, che prosegue: verumtamen vae homini per quem scandalum [...] ai semplici, motivo di tentazione e occasione di peccato. Nell’uso com. si ripete talvolta la prima parte della frase, staccata dal suo seguito e con altro significato: quasi a dire che in determinate occasioni gli scandali possono anche essere ...
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quale
agg. e pron. [lat. qualis]. – Indica, con valore interrogativo e relativo, singoli elementi (cose, persone, animali, ecc.), o categorie di elementi, in relazione alla qualità per cui si caratterizzano [...] quale ragione non mi saluta più. Funzione soprattutto stilistica ha la locuz. non so quale, che conferisce vaghezza e indeterminatezza alla frase: c’era in lei non so qual grazia esotica; provava non so quale nostalgia di quei luoghi. Ant. e raro con ...
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Espressione linguistica significativa.
Informatica
Ciascuna delle istruzioni di un programma applicativo formulato con un linguaggio simbolico evoluto (detta più comunemente, con termine ingl., statement).
Musica
Parte del discorso musicale...
In linguistica, frase inserita in un’altra con la funzione di sintagma nominale soggetto o complemento. Per es., in «è meglio partire subito» e «desidero partire subito», la c. «partire subito» funge nel primo caso da sintagma nominale soggetto,...