ora1
óra1 (tronc. ór) avv. [lat. hōrā, abl. del sost. hora (v. ora2)]. – 1. a. In questo momento, nel tempo presente (è, in genere, sinon. di adesso): ora sono occupato, vieni più tardi; ora finalmente [...] cfr. Dante: Ch’or sì, or no s’intendon le parole): si vedeva il lumicino apparire or sì or no. b. In principio di frase, ha spesso valore di congiunzione e serve a riprendere il filo del racconto o a passare a un’altra parte di questo: ora, essendosi ...
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no
‹nò› avv. [lat. nōn] (radd. sint.). – 1. Parola olofrastica equivalente a una proposizione negativa. a. Si usa soprattutto in risposte (con valore contrario al sì): «Sei stato alla posta?» «No, ci [...] più davanti, se no ...! 2. Con tono interrogativo nel sign. di «non è vero?» (cfr. neh! e nevvero), in fine di frase quasi a chiedere conferma, o come inciso, talvolta solo per richiamare l’attenzione di chi ascolta: ne sei convinto anche tu, no?; te ...
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occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando [...] non crede), il male o i torti che si fanno a una persona non le procurano dispiacere se essa non ne è a conoscenza. Frasi proverbiali di origine biblica: in terra di ciechi chi ha un o. è signore, oppure ... beato chi ha un o. (v. beati monoculi ecc ...
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piangere
piàngere (ant. o poet. piàgnere) v. intr. e tr. [lat. plangĕre «percuotere, battersi il petto, piangere lamentandosi»] (io piango, tu piangi, ecc.; pass. rem. piansi, piangésti, ecc.; part. [...] tutta la notte; i gattini affamati piangevano nel cortile. Estens. e fig., nel gioco delle carte: il piatto piange, frase con cui si suole osservare che qualcuno non ha versato la posta dovuta. 2. intr. pron., ant. Lamentarsi, affliggersi, dolersi ...
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definizione
definizióne (ant. diffinizióne) s. f. [dal lat. definitio -onis]. – 1. Determinazione, delimitazione esatta: d. di un confine; d. dei limiti di competenza di due organi amministrativi; d. [...] . la locuz. per definizione, con cui si vuole sottolineare la verità e proprietà di un’asserzione, e più spesso (in frasi di tono enfatico o addirittura ironico, con lo stesso valore di per antonomasia) la piena rispondenza della qualità attribuita a ...
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potere2
potére2 v. tr. [lat. *pŏtēre, per il class. pŏsse, rifatto sul participio potens e sulle altre forme in pot- della coniugazione (potes, poteram, ecc.)] (nella coniugazione si alternano i temi [...] in genere fare): Colui che tutto può, Dio; ho fatto tutto ciò che potevo, che era in mia facoltà di fare; in frasi che indicano scarsezza di mezzi finanziarî, fisici, intellettuali, ecc., ma non di buona volontà: poverino, fa quel che può; si fa quel ...
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orecchio
orécchio s. m. [variante di orecchia]. – 1. Organo pari dei vertebrati, situato ai due lati del capo, che ha la caratteristica funzione dell’udito e partecipa, insieme ai centri encefalici e [...] mani, per non udire rumori, grida o, in senso proprio o fig., per non volere ascoltare; l’ho sentito con i miei o., frase usuale per asseverare la veridicità di quanto si riferisce; ho ancora negli o. la sua voce, o quel grido, quell’invocazione, mi ...
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sciarada
s. f. [dal fr. charade, e questo dal prov. charrado «chiacchierata, conversazione», der. di charrá «chiacchierare» di origine onomatopeica come l’ital. ciarlare]. – 1. In enigmistica, gioco [...] intero) si scompone in rosa (primiero) e rio (secondo); sc. a frase, in cui una parola può risultare da un’intera frase, in genere ritenuta valida se la parola intera e la frase sono omografe (per es. incameramento da in camera mento); sc. incatenata ...
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s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale [...] settentr. con Roma, e parte dell’Umbria e delle Marche), dove la s tra vocali nel corpo della parola o anche soltanto nella frase è pronunciata per lo più come sorda lene: la s, per es., di quella sera, buonasera, naso, viso, viene a prendere un ...
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vedere
vedére v. tr. [lat. vĭdēre] (pres. indic. védo [letter. véggo, ant. o poet. véggio], védi [ant. véi, vé’], véde, vediamo [ant. o poet. veggiamo], vedéte, védono [letter. véggono, ant. o poet. [...] d’interessi, somiglianza, ecc.: che ci ho a che v. io?, la cosa non mi riguarda, non ne sono responsabile; per lo più in frasi negative: non ci ho nulla a che v.; questo discorso non ha che v. con quanto si sta discutendo, è d’altra natura; le ultime ...
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Espressione linguistica significativa.
Informatica
Ciascuna delle istruzioni di un programma applicativo formulato con un linguaggio simbolico evoluto (detta più comunemente, con termine ingl., statement).
Musica
Parte del discorso musicale...
In linguistica, frase inserita in un’altra con la funzione di sintagma nominale soggetto o complemento. Per es., in «è meglio partire subito» e «desidero partire subito», la c. «partire subito» funge nel primo caso da sintagma nominale soggetto,...