labbro
(ant. e poet. labro) s. m. [lat. labrum, per lo più al plur.] (pl. le labbra, femm., nel sign. anatomico; labbri, masch., nei sign. analogici). – 1. a. Ciascuna delle due pieghe muscolo-membranose, [...] le l., come atto d’ira o di dispetto, o nello sforzo che si fa per trattenersi dal parlare o dal ridere. b. In alcune frasi che si riferiscono all’atto del mangiare, del bere, o al parlare, labbro (e labbra) indica in genere la bocca, e nell’uso i ...
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cattivare
v. tr. [dal lat. tardo captivare (che aveva il sign. 1), der. di captivus «prigioniero»]. – 1. ant. Far prigioniero, ridurre in servitù. 2. fig. Con la particella pron. si (con valore di compl. [...] meriti o con artifizî. ◆ Part. pres. cattivante, anche come agg., che cerca di attrarre e di ottenere, o che anche riesce ad attrarre e ottenere, la simpatia e il favore: con modi, con maniere, con frasi cattivanti; gli rivolgeva sorrisi cattivanti. ...
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dottore
dottóre s. m. (f. -éssa, e in alcuni usi anche dottóra) [dal lat. doctor -oris «maestro», der. di docere «insegnare»]. – 1. Propr., chi ammaestra in una dottrina, chi esercita l’ufficio d’insegnare: [...] per es., Tommaso d’Aquino doctor communis o angelicus, Ruggero Bacone doctor mirabilis). Il sign. originario della parola si conserva anche in frasi comuni: parlare come un d.; ne sa quanto un d.; darsi arie da gran d., ecc.; così nel prov. meglio un ...
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fiore
fióre s. m. [lat. flōs flōris; già lat. (calco del gr. ἄνϑος) anche il sign. fig. di «parte migliore», ovvero di «parte superiore»]. – 1. a. La parte più bella e appariscente della pianta, che [...] rose e fiori, locuz. fam. e lievemente enfatica per indicare situazione o condizione lieta, serena, spensierata (ma per lo più in frasi negative o comparative): non credere che l’avvenire sia sempre rose e fiori; la vita che faceva allora era rose e ...
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sussistere
sussìstere v. intr. [dal lat. subsistĕre «fermarsi, resistere» (comp. di sub- e sistĕre «fermarsi, essere posto»)] (aus. essere). – Avere un’esistenza effettiva e attuale; è verbo usato, oltre [...] filosofia (cfr. sussistenza, n. 1), nel linguaggio burocr. o elevato, anche come semplice equivalente di esistere, in determinate frasi per dare maggior forza e solennità all’espressione: non sussiste l’ipotesi di reato; non sussistono più i motivi ...
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niente
niènte (ant. neènte, neiènte, e altre var.) pron. indef., s. m. e avv. [etimo incerto; tra le varie etimologie proposte, cioè lat. ne inde, nec entem, *nec gentem, è ritenuta più accettabile l’ultima, [...] n.; insistere non gioverebbe n.; col senso di «molto poco», in frasi come non metterci n. a fare una cosa (per es.: se una domanda: «Sei d’accordo?» «Niente affatto». In frasi ellittiche sostituisce un verbo con avverbio negativo che si intuisce ...
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lode
lòde (ant. lòda) s. f. [lat. laus laudis]. – 1. a. Parola, frase, discorso (pronunciato o scritto) con cui si manifesta piena approvazione per l’operato, il comportamento di una persona, o se ne [...] saputo far meglio di lui; sia l. al vero, sia detto a l. del vero (anche, e più com., a onor del vero), frasi con cui, nel correggere o contraddire un giudizio, o anche nel consentire a un’opinione espressa da altri, si dichiara di voler ristabilire ...
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scherzare
v. intr. [dal longob. *skerzōn, cfr. ted. scherzen «scherzare»] (io schérzo, ecc.; aus. avere). – 1. non com. a. Giocare con vivacità, divertirsi, trastullarsi: i bambini sono in giardino a [...] non parlare con leggerezza e in modo irriverente di Dio, dei santi, e per estens. di qualsiasi cosa venerabile o seria. In frasi negative, sono com. le espressioni di minaccia, seria o scherzosa a seconda dei casi: bada che non scherzo!; ora ti do un ...
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cambiare
v. tr. e intr. [lat. tardo cambiare, voce di origine gallica] (io càmbio, ecc.). – 1. Sostituire una persona, una cosa, con altra simile o diversa: c. cuoco, cameriere, fattorino, assumerne [...] c. d’aspetto, d’opinione (lo stesso che c. posto, c. casa, ecc.). ◆ Part. pass. cambiato, con valore verbale o di agg. in frasi come: ti trovo molto cambiato, quanto sei cambiato!, e sim.; e anche di sost. con valore neutro: non c’è nulla di cambiato ...
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morire
v. intr. [lat. *mŏrīre per il lat. class. mŏri] (pres. muòio, muòri, muòre, moriamo, morite, muòiono [pop. mòio, mòri, mòre ..., mòiono; ant. o dial. mòro ..., mòrono]; cong. pres. muòia ..., [...] non muore mai); m. è solo cambiare numero di telefono (Sandro Veronesi). Proverbî e modi prov.: chi non muore si rivede, frase con cui si usa esprimere il proprio piacere nell’incontrare qualcuno che da molto tempo non si vedeva, o anche muovere un ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato dai suoi ➔ argomenti. La frase complessa...
La frase parentetica è un particolare tipo di frase incidentale (➔ incidentali, frasi), apparentemente coordinata o subordinata alla frase di cui è inserto (detta frase ospite), ma che, in realtà, non partecipa alla configurazione logico-sintattica...