senso
sènso s. m. [lat. sēnsus -us, der. di sentire «percepire», part. pass. sensus]. – 1. a. La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni (affine quindi a sensibilità): gli animali [...] sing.): cerca di dire cose che abbiano senso (o che abbiano un s. comune, con lo stesso sign.); per lo più in frasi negative: parole, frasi, discorsi senza s., privi di s., vuoti di senso; non c’è senso in quello che dici. Con sign. più ampio, anche ...
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parlare2
parlare2 v. intr. [lat. mediev. parabolare, *paraulare, der. di parabŏla (v. parola)] (aus. avere). – 1. a. Pronunciare suoni articolati, dire delle parole: il bambino comincia già a p., ha [...] fare a me, ne parlerò io all’avvocato. c. Sempre con la prep. a, o col si reciproco, assume sign. più particolari. In frasi negative, troncare i buoni rapporti di amicizia, essere in collera, tenersi il broncio: è da più di un mese che non gli parlo ...
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quanto1
quanto1 agg., pron., avv. e s. m. [lat. quantus agg., quantum avv.]. – Indica, con valore interrogativo e relativo, la quantità, come grandezza o misura (numero), estensione o durata, di singoli [...] meglio posso darle; lo giuro su q. ho di più sacro; in frasi ellittiche: a conferma di q. sopra, di ciò che si è detto dire: quant’è vero Dio, quant’è vero che sono al mondo, frasi asseverative. Frequente la locuz. quanto mai, che è propriam. un uso ...
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persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale [...] non abbandoniam persona (Boccaccio). Sempre con valore negativo, ma con tono più sostenuto del corrispondente nessuno, è usato ancora oggi in alcune frasi: non c’è p. che possa crederlo; non c’è p. al mondo che mi possa aiutare; non devi dirlo a p ...
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s. f. [lat. vacca]. – 1. La femmina adulta dei bovini: allevamento di vacche; vacche da lavoro, da riproduzione, da macello o da carne (carne di vacca, e assol. bollito di vacca), da latte; pelle di vacca [...] costumi, che si prostituisce o si concede con grande facilità; per lo più come ingiuria volgare, anche in funzione di agg., di frasi offensive, bestemmie e imprecazioni: sei una v.!; è una gran v., quella ragazza, o quella fa la v. con tutti; porca ...
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intendere
intèndere v. tr. [dal lat. intendĕre, comp. di in-1 e tendĕre «tendere, rivolgere, mirare a»] (coniug. come tendere). – Verbo di largo uso e di molteplici significati, che si possono ricondurre [...] reale portata, l’importanza di ciò che si dice): credo che tutti m’abbiate inteso: sappiatevi perciò regolare; m’intendi?, m’intendete?, in frasi di rimprovero o di minaccia; v’ho detto di smettere: la volete i., sì o no?; Apri la mente a quel ch’io ...
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luogo
luògo (pop. lògo) s. m. [lat. lŏcus] (pl. -ghi; ant. anche le luògora). – 1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta: Dio è in ogni l.; con limitazione [...] il rossor dato l. (Boccaccio); più spesso, dar motivo, dare occasione, provocare, causare: il suo contegno diede l. a sospetti; la frase è ambigua e può dar l. a equivoci; lo scandalo diede l. a un processo rimasto famoso. Avere luogo, esser fatto ...
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se2
se2 cong. [lat. tardo se(d), incrocio di sī con quid «che cosa»] (radd. sint.). – 1. Con valore condizionale, ipotetico: a. Posto che, ammesso che, dandosi il caso che, e sim.; introduce proposizioni [...] come se non ne avesse mai sentito parlare. Con questo sign., il verbo va sempre al congiuntivo. e. Nell’uso fam. e in frasi enfatiche, l’apodosi è spesso sottintesa: ma se lo sapevamo già!; se vedessi come s’è fatto grande!; se voi sapeste ...!; come ...
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osso
òsso s. m. [lat. ŏs ŏssis] (pl. -i; in senso proprio e con valore collettivo, le òssa). – 1. a. Ciascuno degli elementi, duri, resistenti, di colore biancastro, formati di un particolare tessuto [...] al fatto che le ossa sono la parte più interna del corpo le frasi fig. o iperb.: bagnarsi, infradiciarsi fino all’o. (meno com., ; dare gli o. ai cani; o. buco, v. ossobuco. In frasi fig.: si prende sempre lui tutto il meglio, e agli altri non lascia ...
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mai
avv. [lat. magis «più»; v. ma’2 e ma1]. – 1. Nell’uso ant., con sign. vicino a quello etimologico, e di solito in unione o in corrispondenza con un non, equivale a «più»: Pensa che questo dì mai [...] Boiardo); v. anche ma’2. 2. a. Nell’uso moderno, in frasi negative, serve a rafforzare la negazione, quasi a indicare che essa non io non posso mai mai esser di nessuno (Manzoni). In frasi deprecative: non sia mai! b. Può avere valore negativo anche ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato dai suoi ➔ argomenti. La frase complessa...
La frase parentetica è un particolare tipo di frase incidentale (➔ incidentali, frasi), apparentemente coordinata o subordinata alla frase di cui è inserto (detta frase ospite), ma che, in realtà, non partecipa alla configurazione logico-sintattica...