maestro1
maèstro1 (o maéstro) s. m. [lat. magĭster, der. di magis «più»]. – 1. (f. -a) a. In senso ampio, chi conosce pienamente una qualche disciplina così da possederla e da poterla insegnare agli [...] altri; anche nel male: m. d’errore, di falsità, di corruzione; è un m. nell’arte di mentire, di fingere; e in frasi iron. o sarcastiche: sentiamo questo signor m.!; darsi arie di m.; farla da m., di persona saccente e uggiosa. Cattivo m., espressione ...
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punto2
punto2 s. m. [lat. pŭnctum, lat. tardo pŭnctus, der. di pŭngĕre «pungere»: propr. «puntura, forellino»]. – 1. a. Nel cucito e nel ricamo, l’atto del passare il filo attraverso la stoffa e ripassarlo [...] . o p. fermo (.), che indica la fine di un periodo e rende obbligatoria la maiuscola iniziale per la parola che apre la frase successiva; p. e virgola (;), che indica una pausa del discorso e un distacco logico più forte della virgola, meno forte del ...
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nuovo
nuòvo (letter. o region. nòvo) agg. [lat. nŏvus]. – 1. In genere, di cosa fatta o avvenuta o manifestatasi da poco, spesso in contrapp. diretta a vecchio, antico, e quindi con sign. prossimo a [...] n.; e come partitivo: non ha detto nulla di n.; che c’è di n.?, che novità ci sono?; nulla di n. sotto il sole, frase prov. (v. nihil sub sole novum). In senso più materiale e concr.: commercio del n. e dell’usato. 5. Locuz. particolari: a. Di nuovo ...
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grosso1
gròsso1 agg. [lat. tardo grŏssus]. – 1. In senso relativo, di oggetto che ha una certa grossezza (la quale è precisata da un’espressione numerica, o è genericamente determinata da un avverbio [...] ; vendere, comprare, commerciare in g., a grosse partite, il contr. di a (o al) minuto. b. Di grosso, di molto, in frasi come sbagliare, ingannarsi di g. (anticam. aveva sign. più generico: in gran quantità, in gran numero, e sim.); meno com., a un ...
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scoprire
(ant. o poet. o region. scovrire) v. tr. [comp. di s- (nel sign. 1) e coprire] (coniug. come coprire). – 1. a. Togliere ciò che serve a coprire, a riparare, a nascondere alla vista: s. una pentola; [...] . Tasman scoprì la Tasmania; in senso fig. e in usi iron., s. l’America, l’acqua calda, l’ombrello e sim., frasi con cui s’intende mettere in risalto la banalità e l’ovvietà di osservazioni, considerazioni e proposte presentate come nuove e originali ...
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fortuna
s. f. [lat. fortūna, der. di fors fortis «caso, sorte»]. – 1. Propriam., nome di un’antica divinità romana, personificazione della forza che guida e avvicenda i destini degli uomini, ai quali [...] un’idea che ha avuto f.; è un tipo di tessuto che ha avuto molta fortuna; con altro senso, avere, non avere la f. di ..., frasi con cui si dichiara sé stessi o altri fortunati per qualche cosa che costituisce un bene: ha la f. di avere ancora vivi i ...
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desiderare
(ant. disiderare) v. tr. [dal lat. desiderare, foggiato su considerare; propr. «sentir la mancanza di»] (io desìdero, ecc.). – 1. Provare desiderio di qualche cosa; volere fortemente quanto [...] o piacere: d. una buona bistecca, un bicchiere di vino; desidero parlarti; desidero restare solo (in questa, e in altre frasi, può essere anche espressione attenuata di una volontà, di un ordine, che diventa più decisa con la prep. di: desidero di ...
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meravigliare
(tosc. o letter. maravigliare) v. intr. e tr. [der. di meraviglia, maraviglia] (io meravìglio o maravìglio, ecc.). – 1. intr. pron. a. Provare meraviglia, essere preso da meraviglia, per [...] vostra impudenza; mi meraviglio di te, di voi; mi meraviglio che tu possa pensare questo di me; con la negazione, nella frase non me ne meraviglio, esprime disinteresse misto a un certo disprezzo: ha parlato male di me? non me ne meraviglio. Anche ...
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lesina
léṡina s. f. [dal gotico alisna]. – 1. Arnese del calzolaio, costituito di un grosso ago ricurvo e assai appuntito, sostenuto da un corto manico, con cui si fora il cuoio per poterlo cucire. Quindi, [...] aveva come simbolo una lesina, per l’abitudine, tra le altre spilorcerie, di ripararsi le scarpe da sé; di qui le frasi appartenere alla l., essere della compagnia della l., essere taccagno, lesinare. 3. Becco a l., o anche semplicem. lesina, nomi ...
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quadratura
s. f. [dal lat. tardo quadratura, der. di quadrare «ridurre a quadrato»]. – 1. a. L’operazione, il fatto di quadrare, di ridurre a forma quadrata: q. di un foglio di carta; q. di un terreno [...] non ammettere soluzione, come per es. nel caso della q. del cerchio (v. anche cerchio, n. 1), divenuto proverbiale in frasi come cercare, volere la q. del cerchio, cioè cosa impossibile a farsi (il problema è tuttavia risolubile ricorrendo a mezzi di ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato dai suoi ➔ argomenti. La frase complessa...
La frase parentetica è un particolare tipo di frase incidentale (➔ incidentali, frasi), apparentemente coordinata o subordinata alla frase di cui è inserto (detta frase ospite), ma che, in realtà, non partecipa alla configurazione logico-sintattica...