arbitraggio
arbitràggio s. m. [dal fr. arbitrage]. – 1. L’arbitrare; ufficio, incarico e mansioni dell’arbitro o degli arbitri. 2. a. Nel linguaggio giur., l’incarico commesso a una terza persona (arbitratore) [...] a determinare un elemento del negozio in un rapporto giuridico pacifico; ha funzione di diritto sostanziale e si distingue, perciò, dall’arbitrato, nel quale l’arbitro ha funzioni di diritto processuale. b. Nel linguaggio comm., il giudizio, svolto ...
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quiescenza
quiescènza s. f. [dal lat. tardo quiescentia, der. di quiescens -entis: v. quiescente]. – Stato di quiete, di riposo, di cessazione o sospensione dell’attività. Letter. e raro in usi generici [...] linguaggio giur., stato di sospensione di un diritto, determinato da un evento che ne arresta temporaneamente l’esercizio: q. del biologia, il periodo del ciclo biologico (detto anche dormienza o riposo) in cui le funzioni dell’intero organismo o ...
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fegato
fégato s. m. [lat. ficātum, in origine termine di cucina, propr. iecur ficatum, calco del gr. ἧπαρ συκωτόν «fegato (d’animale) ingrassato coi fichi»; il passaggio da ficātum piano a fégato sdrucciolo [...] , oltre agli usi fig. del n. 3, le espressioni fig. vive nel linguaggio fam. (che fanno riferimento al fegato anche come produttore della bile e alle effettive ripercussioni che un trauma emotivo può avere sulle funzioni biliari): farsi venire il mal ...
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irrazionale
agg. [dal lat. irrationalis, comp. di in-2 e rationalis «razionale»]. – 1. a. Nel linguaggio com., non dotato di ragione: gli esseri, le creature i.; non conforme a ragione, che non procede [...] irrazionale. b. Nel linguaggio filos., di tutto ciò che si rifà al gr. ἄλογος, esatto corrispondente del lat. irrationalis), numero i. (o irrazionale s. anche usato con riferimento a curve, superfici, funzioni, ecc., che siano algebriche ma non ...
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protezione
protezióne s. f. [dal lat. protectio -onis, der. di protegĕre «proteggere», part. pass. protectus]. – 1. L’azione del proteggere, del riparare cose e persone allo scopo di difenderle da ciò [...] anche, la protezione di alcune parti del sistema contro i danni derivanti da cattivo funzionamentodel sistema stesso o da cause esterne; avanti a forza di protezioni. e. Nel linguaggio giornalistico, attività criminosa esercitata da bande organizzate ...
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vitale
agg. [dal lat. vitalis, der. di vita «vita»]. – 1. a. Di vita, proprio della vita: fenomeni, elementi v.; forza v., spirito v., forma v. (e sostantivato al masch., il vitale, nella filosofia di [...] stesso che minimo di esistenza (v. minimo, n. 2 a); spazio v., nel linguaggio polit. e per estens. nel linguaggio com. (v. spazio, n. 2 f); slancio v., nella filosofia bergsoniana, traduz. del fr. élan vital (v. slancio, n. 3); prese v., nel judo, le ...
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problema
problèma s. m. [dal lat. problema -ătis «questione proposta», gr. πρόβλημα -ατος, der. di προβάλλω «mettere avanti, proporre»] (pl. -i). – 1. Ogni quesito di cui si richieda ad altri o a sé [...] (numeri, funzioni, figure geometriche, insiemi, ecc.) che soddisfino alle condizioni specificate nell’enunciato del problema: i p. personali, familiari, psicologici, sessuali. Frequente, spec. nel linguaggio fam. e giovanile, la locuz. non c’è p., ...
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organo
òrgano s. m. [lat. ŏrgănum, dal gr. ὄργανον (affine a ἔργον «opera»)]. – In senso ampio ed etimologico, strumento, da cui discendono tutti gli altri sign. particolari. 1. In biologia, unità anatomica, [...] (per eufemismo, l’organo, usato assol. nel linguaggio com., indica l’organo copulatore dell’uomo); nelle attraverso cui si esplica una determinata funzione, che ne sono in certo modo lo strumento: gli o. del potere, della legge, della giustizia; ...
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vigile
vìgile agg. e s. m. [dal lat. vigil -ĭlis, der. di vigēre (v. vigere)]. – 1. agg. a. Che vigila, che segue quanto avviene, e quanto può avvenire, con attenzione particolarmente desta e pronta: [...] v. sguardo della madre, sotto la v. guida del maestro. b. Nel linguaggio medico, stato v., la condizione di completa presenza a della coscienza), perché meglio esprime la vigoria delle funzioni che lo condizionano e delle attività che ne scaturiscono ...
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disturbo
s. m. [der. di disturbare]. – 1. Il disturbare o il disturbarsi, e anche l’incomodo, il fastidio, ecc., che ne è l’effetto: d. della quiete notturna; dare, recare, procurare d.; prendersi il [...] d’aria; d. nervosi, psichici, mentali; rimettersi, guarire da un disturbo. 3. Nel linguaggio scient. e tecn., perturbazione del normale andamento di un fenomeno, del regolare funzionamento di un dispositivo o di una macchina, e simili: d. magnetici ...
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sociolinguistica Settore della linguistica che studia i fenomeni linguistici in specifico rapporto con le diverse situazioni sociali.
F. de Saussure fu il primo ad attribuire un posto centrale al carattere sociale del linguaggio e ne fece dipendere...
Patologia degenerativa del sistema nervoso caratterizzata da un quadro di demenza presenile o senile, descritta per la prima volta nel 1909 dallo psichiatra tedesco Alois Alzheimer (Marktbreit 1864 - Breslavia 1915).
Sintomatologia ed eziologia
I...