madre
(ant. matre) s. f. [lat. mater -tris]. – 1. a. Donna che ha concepito e partorito; genitrice: m. tenera, affettuosa, amorosa; m. snaturata; amore di m.; m. di molti figli; diventare m., avere il [...] cui risulti preminente la funzione di cura della prole. In genetica (ma con linguaggio giornalistico), m. surrogata anche espressione talvolta riferita a Eva, intesa come la progenitrice del genere umano); o alla natura: quella [natura] Che veramente ...
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nuovo
nuòvo (letter. o region. nòvo) agg. [lat. nŏvus]. – 1. In genere, di cosa fatta o avvenuta o manifestatasi da poco, spesso in contrapp. diretta a vecchio, antico, e quindi con sign. prossimo a [...] Trasse le nove rime (Dante); creare n. forme di linguaggio artistico, di espressione; per estens., uno scrittore, un artista carica o assegnato a un impiego, a una funzione: i n. cardinali, i n. funzionarî del ministero; le n. reclute; i n. ricchi ...
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organico
orgànico agg. e s. m. [dal lat. organĭcus, gr. ὀργανικός «attinente alle macchine, agli strumenti; che serve di strumento», der. di ὄργανον: v. organo] (pl. m. -ci). – 1. agg. Che si riferisce [...] esseri viventi, o il corpo in quanto costituito di organi: funzioni o.; struttura o., ecc. In medicina, indica la connessione . Nel linguaggio burocr., ruolo o. (o, con uso assol., organico s. m.), la composizione e l’ordinamento del personale di ...
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maiuscolo
maiùscolo agg. [dal lat. maiuscŭlus «alquanto più grande», dim. di maior «maggiore»]. – 1. a. In paleografia, detto di scrittura caratterizzata dall’altezza uniforme delle singole lettere, [...] la scrittura (un codice in maiuscola insulare); nel linguaggio corrente come femm., ma sottintendendo lettera o iniziale ( dopo un interrogativo o un esclamativo che abbiano anche le funzionidel punto fermo); dopo i due punti, quando si riferisce ...
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guardia1
guàrdia1 (ant. guarda) s. f. [der. di guardare]. – 1. a. L’atto del guardare, per custodia, vigilanza, protezione, conservazione di qualche cosa, come compito temporaneo o anche abituale: fare [...] . Carabinieri-guardie del presidente della Repubblica, denominazione ufficiale dei corazzieri. c. Nel linguaggio com., per antonomasia e proprio corpo del manoscritto. d. Nei telai automatici, dispositivo che ha la funzione di controllare la ...
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memoria
memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli [...] tempi nostri, ai tempi dei nostri padri. Nel linguaggio della critica contemporanea, letteratura della m., quella letteratura, non del tutto propriamente, con riferimento a particolari dispositivi di alcune macchine o meccanismi aventi funzioni di ...
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spina
s. f. [lat. spīna, che ha la stessa radice di spica: v. spiga]. – 1. a. In botanica, elemento indurito e acuminato per lignificazione dei tessuti, quindi pungente, che si origina per trasformazione [...] e invertebrati) che svolgono svariate funzioni: le s. dell’istrice, le s. del riccio di mare. 3. Per lisca, sia come struttura scheletrica nel suo complesso, sia, nel linguaggio com., come singolo elemento costitutivo di tale struttura: togliere la s ...
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uno
agg. num. card., pron. indef. e art. indet. [lat. ūnus]. – Come agg. e come art., uno ha al masch. sing. la variante apocopata un, l’uso della quale è regolato dalle stesse norme che regolano l’uso [...] il numero u. del Cremlino (per altri usi dell’espressione, v. numero, n. 7). Con funzioni aggettivali o sostantivali: in palo, ossia l’uno sovrastante l’altro. b. Nel linguaggio sport., uno-due, movimento dello schermidore che esegue una finta ...
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mano
s. f. [lat. manus -us] (pl. le mani; pop. in alcune regioni d’Italia le mane, con un sing. mana; ant. e dial. le mano [continuazione del plur. lat. manus]. Il sing. può troncarsi anche nell’uso [...] più particolarmente nella sua funzione di afferrare, di prendere del marito sulla moglie), o al rapporto del padrone verso il servo (onde il termine lat. manumissio: v. manumissione e, per l’etimologia, manomettere). b. Con varî sign., nel linguaggio ...
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proprio
pròprio (pop. pròpio) agg. e avv. [dal lat. proprius, prob. dalla locuz. pro privo «a titolo privato, personale»]. – 1. a. Che appartiene a una determinata persona, che è veramente suo e non [...] di 3a persona, può essere usato da solo, invece del possessivo, di cui fa le funzioni (e in genere con più forza di suo, loro): centesimo» «Proprio?». c. Propriamente, cioè con proprietà di linguaggio: Però chi d’esso loco fa parole, Non dica Ascesi ...
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sociolinguistica Settore della linguistica che studia i fenomeni linguistici in specifico rapporto con le diverse situazioni sociali.
F. de Saussure fu il primo ad attribuire un posto centrale al carattere sociale del linguaggio e ne fece dipendere...
Patologia degenerativa del sistema nervoso caratterizzata da un quadro di demenza presenile o senile, descritta per la prima volta nel 1909 dallo psichiatra tedesco Alois Alzheimer (Marktbreit 1864 - Breslavia 1915).
Sintomatologia ed eziologia
I...