andare¹ [etimo incerto; nella coniugazione, il tema and- si alterna in alcune forme con il tema vad- dal lat. vadĕre "andare"] (pres. indic. vado [tosc. o lett. vo, radd. sint.], vai, va [radd. sint.], [...] , vado, tornerò per cena; se vuoi bene ad un altro, io me ne vado via, e buona notte ai suonatori (G. Verga).
All’altro mondo - Andarsene (o a. all’altro mondo) funge talora come sostituto fam. eufem. di morire: purtroppo il nonno se n’è andato l ...
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forte¹ /'fɔrte/ [lat. fortis]. - ■ agg. 1. a. [di persona, che ha prestanza fisica] ≈ aitante, forzuto, gagliardo, prestante, robusto, vigoroso. ‖ maschio, muscoloso. ↔ debole, fiacco, fragile, gracile. [...] : si raccoglieano i remator forzuti / sul lido (I. Pindemonte); un robusto villano o villana non paiono certamente belli alle persone di città (G. Leopardi). Rispetto a muscoloso, inoltre, robusto sottolinea maggiormente l’essere sano e resistente ...
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prendere /'prɛndere/ [dal lat. prĕhendĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). - ■ v. tr. 1. a. [esercitare una presa su cosa [...] lo più riferito a chi ha commesso un reato: vennero gli sbirri e li acciuffarono tutti e due (G. Verga). Accalappiare è riferito quasi soltanto ad animali o a malviventi, oppure, fig., a persone tratte in inganno (ma in quest’ultimo sign. non è sinon ...
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Fabio Rossi
violenza. Finestra di approfondimento
Tipi di violenza - Come già osservato nella scheda UCCIDERE, il lessico italiano possiede numerosi termini per indicare diversi tipi di violenza, fisica, [...] invase la Basilica con l’irruenza d’un torrente per la porta aperta da una mano ignota (G. D’Annunzio). Termine più formale, o impiegato in lessici specifici, è virulenza, col quale si intende l’essere particolarm. aggressivo, oppure, in riferimento ...
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violenza /vjo'lɛntsa/ s. f. [dal lat. violentia]. - 1. a. [con riferimento a persona, l'essere violento] ≈ aggressività, brutalità, non violenza, prepotenza. ↔ bonarietà, mansuetudine, mitezza, pacatezza, [...] invase la Basilica con l’irruenza d’un torrente per la porta aperta da una mano ignota (G. D’Annunzio). Termine più formale, o impiegato in lessici specifici, è virulenza, col quale si intende l’essere particolarm. aggressivo, oppure, in riferimento ...
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dimenticare (ant. dismenticare) [lat. tardo dementicare, der. di mens mentis "mente"] (io diméntico, tu diméntichi, ecc.). - ■ v. tr. 1. [perdere la memoria di una cosa, anche nella forma dimenticarsi: [...] splendea / negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi, / e tu, lieta e pensosa, il limitare / di gioventù salivi? (G. Leopardi). Solo nella forma pron. (con o senza di) è il lett. sovvenirsi: e mi sovvien l’eterno, / e le morte stagioni, e la presente / e ...
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bello /'bɛl:o/ [lat. pop. bellus "carino, grazioso"] (sing. m. bèl, pl. m. bèi, davanti a consonante seguita da vocale, e davanti a f, p, t, c, v, b, d, g seguite da l o r; bèllo, bègli negli altri casi; [...] Pirandello); ogni gesto / armonioso e rude / mi fu d’esempio (G. D’Annunzio).
B. è sinon. di buono quando si parla del gente). Se si parla di acutezza, si può dire di una persona che ha (o è) un bell’ingegno, una b. testa, un bel cervello e sim.; in ...
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dolore /do'lore/ s. m. [lat. dolor -ōris, der. di dolēre "sentir dolore"]. - 1. [qualunque sensazione di sofferenza provocata da un male fisico, con le prep. di, in o anche assol.: d. di testa; avere un [...] , fuorché sopra il pentimento. Nel pentimento non c’è riposo né pace, e perciò è la maggiore o la più acerba di tutte le disgrazie (G. Leopardi); divorerò nel rimorso e nella solitudine tutti i miei giorni (U. Foscolo); bevono con compunzione lagrime ...
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Fabio Rossi
capire. Finestra di approfondimento
Cogliere indizi o impressioni - Il sign. di «percepire con l’intelletto» è espresso da molti verbi, dei quali c. è il più generico e frequente, spesso sentito [...] afferrai la verità (G. D’Annunzio). Se si capisce qualcosa fulmineamente, e sulla base di pochi indizi o di impressioni, si di fatica il decifrare la scrittura, perché la mano è malferma (G. Verga); non è semplice decodificare quei disegni. Sentire e ...
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giallo [dal fr. ant. jaune, lat. galbĭnus, der. di galbus "verde, giallo"]. - ■ agg. 1. [di uno dei sette colori fondamentali, compreso tra l'arancio e il verde: fiori g.; una camicetta g.] ≈ [di capigliatura] [...] e del viso stesso, che denota un malessere fisico o cattiva salute: una faccia g.] ≈ ‖ cereo, pallido, terreo. ⇓ Ⓣ (med.) itterico. ● Espressioni: fig., diventare giallo dalla (o di) bile [perdere violentemente la pazienza] ≈ adirarsi, (fam.) andare ...
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(o Rio G. o Puerto G.) Centro dell’Argentina (79.072 ab. nel 2001), capoluogo della provincia di Santa Cruz (Patagonia). È un attivo porto, sull’estuario del fiume omonimo, di esportazione della lana, e scalo fisso per le navi. Grandi stabilimenti...
O'GRADY, Standish
Walter Starkie
Scrittore irlandese, nato a Castletown (Cork) il 18 settembre 1846, morto il 18 maggio 1928. Originario d'una famiglia protestante dell'Irlanda, fu educato al Trinity College (Dublino). La History of Ireland...