galla1
galla1 s. f. [lat. galla]. – 1. a. In botanica, sinon. di cecidio, malformazione delle piante causata da parassiti animali (zoocecidio) o vegetali (fitocecidio). Noce di galla: cecidio prodotto [...] asiatiche, particolarmente ricche di tannino (tra esse le più pregiate sono le g. di Levante o di Aleppo o levantine) e le galle europee. b. fig. Come termine di comparazione o in similitudini, di persona o cosa assai leggera: pesa quanto una g.; è ...
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gallare2
gallare2 v. intr. [der. di galla1] (aus. avere), ant. – 1. Galleggiare, stare a galla: i cuoci a’ lor vassalli Fanno attuffare in mezzo la caldaia La carne con li uncin, perché non galli (Dante). [...] 2. fig. Insuperbire: Di che l’animo vostro in alto galla ...? (Dante). Anche (per incrocio semantico con gallo3), esultare, ringalluzzire: Torna a Morgante, e d’allegrezza galla (Pulci). ...
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galleggiante1
galleggiante1 agg. [part. pres. di galleggiare]. – Che galleggia, che sta a galla: àncora g.; gru g.; ponte g. o ponte di barche; segnale g., ecc.; o che ha la capacità di mantenersi a [...] : corpo galleggiante. Isola g., ammasso di vegetali che vengono a galla dal fondo di depressioni palustri; anche, specie di zattera, usata come dimora dagli uomini preistorici e dalle popolazioni primitive attuali in alcune parti dell’America; per ...
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aggallare
v. intr. [der. di galla 1] (aus. essere). – Venire a galla, detto dei palombari, o anche di pesci e animali marini in genere. Con uso trans., trarre a galla: il capitano fece a. le ancore (L. [...] Viani) ...
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riassommare
v. tr. e intr. [comp. di ri- e assommare2] (io riassómmo, ecc.; come intr., aus. essere), non com. – Rimettere o ritirare a galla; nell’intr., tornare a galla. ...
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emersione
emersióne s. f. [dal lat. tardo emersio -onis]. – L’emergere, il venire a galla, il ricomparire fuori (contrario di immersione). Con sign. particolari: a. Nella marina militare, la manovra [...] per la quale un’unità subacquea immersa viene a galla, sia parzialmente, mettendo fuori dall’acqua solo i periscopî e la torretta per la navigazione cosiddetta in affioramento, sia completamente, prendendo cioè il suo assetto normale di navigazione ...
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assommare2
assommare2 v. intr. e tr. [der. di sommo] (io assómmo, ecc.). – 1. tr., ant. Portare a compimento: se tanto labore in bene assommi (Dante); chiusa da varii giorni la caccia e assommata la [...] faccenda dei fieni ... tutti avevano risposto all’invito (Fucini). 2. a. intr. (aus. essere) Venire a galla, spec. con riferimento, in marina, a palombari e sommozzatori; per estens., salire in coperta dalla stiva o dagli alloggi sottostanti. b. tr. ...
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sidamo
(o sidama) s. m. e f. e agg., invar. – Nella letteratura etnografica, denominazione (che nella lingua dei Galla significa propriam. «popolo») con cui è designato un gruppo di etnie di cultura [...] talvolta come etnonimo distinto, è derivata da un’inflessione fonetica degli invasori Oromo (un tempo detti Galla), appartenenti alla medesima area cuscitica: le due varianti erano ambedue comuni nel linguaggio amministrativo dell’Africa orientale ...
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cecidio
cecìdio s. m. [dal gr. κηκίδιον, dim. di κηκίς -ῖδος «galla»]. – In botanica, tumore o galla che si forma nelle piante, come reazione allo stimolo determinato da un organismo estraneo, vegetale [...] (fitocecidio) o animale (zoocecidio) ...
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galla2
galla2 s. m. e f. e agg., invar. – Appartenente o relativo alla popolazione dei Galla, che occupa, con numerosi sottogruppi e tribù, in parte dediti alla pastorizia e in parte all’agricoltura, [...] larghi distretti dell’Etiopia, dove si sono stanziati nel sec. 16° provenendo dal bassopiano della Somalia centr. e merid.; lingua g., l’insieme dei dialetti parlati dai Galla, appartenenti al gruppo cuscitico orientale della famiglia camitica. ...
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Figlia (m. 394) dell'imperatore Valentiniano I; quando l'usurpatore Massimo invase l'Italia, si rifugiò con la madre e col fratello Valentiniano II a Tessalonica presso Teodosio il Grande che la sposò nel 388. Fu madre di Galla Placidia.
Doge di Venezia (sec. 8º). Con l'appoggio del partito eracleese, rovesciò il governo del doge Deusdedit, governando per 14 mesi; fu deposto da Domenico Monegario.