uabaio
uabàio s. m. [dal somalo wåbāyọ′ s. f.; cfr. galla wabayo, nome di un arbusto]. – Veleno ottenuto dalle radici decotte di alcune specie di acocantera dell’Africa sud-orientale. ...
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carruba
(o caruba) s. f. [da carrubo]. – 1. Il frutto del carrubo. 2. C. di Giudea: galla prodotta da un acaro della famiglia afididi (Pemphigus cornicularius) sulle foglie del terebinto: è grossa come [...] una nocciola, rossastra, piena di succo resinoso, e viene usata, in medicina, come antiasmatico e astringente; nel Vicino Oriente serve a colorare la seta ...
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pensierino
s. m. [dim. di pensiero]. – 1. a. Piccolo pensiero; con varie tonalità affettive secondo i casi: ma di sotto le miserie, gli orrori, i pericoli, veniva sempre a galla un p.: l’ho trovata; [...] è guarita; è mia! (Manzoni). Fare un p. su qualcosa, pensarci, prenderla in considerazione: ho fatto un p. sull’acquisto di una nuova macchina. b. Nell’uso fam., pensiero gentile, cura, attenzione affettuosa, ...
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istoide
istòide (meno com. istiòide) agg. [comp. di isto- (o istio-) e -oide]. – In botanica, di galla o cedidio che compare come escrescenza di forma e natura variabili ed è dovuta a ipertrofia localizzata [...] dei tessuti di un organo, come si può verificare, per es., sulle foglie di faggio (per azione di un dittero, Mikiola fagi, o di un acaro, Eriophyes nervisequus) ...
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lima2
lima2 s. f. [voce istriana]. – 1. Nelle reti a strascico, nome dei cavetti di rinforzo posti sull’orlo della bocca della rete: l. da sughero, il cavetto corrispondente alla parte superiore della [...] bocca della rete, che deve restare a galla ed è munito di sugheri; l. da piombo, il cavetto corrispondente alla parte inferiore, che deve restare a fondo ed è munito di piombi. 2. Lo stesso che limetta2. ◆ Dim. limétta (v. limetta2). ...
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pentola
péntola s. f. [der. di un lat. pop. *pinta, part. pass. femm. di pĭngĕre, per il class. picta; propr. «(vaso) dipinto, verniciato»]. – 1. Recipiente da cucina, di forma cilindrica e con due manici, [...] metonimia, ciò che è contenuto dentro la pentola: la p. bolle, fuma, trabocca; schiumare la p., togliere la schiuma che viene a galla nel brodo durante la cottura; e con riferimento alla quantità di cibo che si cuoce in una pentola: s’è mangiato una ...
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limnea
limnèa s. f. [lat. scient. Limnaea o Lymnaea, dal gr. λιμναῖος «di palude»]. – In zoologia, genere di molluschi gasteropodi della famiglia limneidi, con conchiglia sottile, spiralata, che abitano [...] le acque dolci di laghi, fossi, paludi, e vengono a galla periodicamente per respirare. ...
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ciambella
ciambèlla s. f. [etimo incerto]. – 1. Pasta dolce, di farina, uova, zucchero e altri ingredienti, che si cuoce in forma di cerchio, con un vuoto nel mezzo (v. anche buccellato); pane a c., [...] o alleviare le piaghe da decubito; cerchio di tela impermeabile imbottita o di gomma piena d’aria, per tenersi a galla nuotando; cerchio di panno attorcigliato per portar pesi sul capo, cercine; cerchietto d’avorio o d’osso (o oggi soprattutto ...
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podcasting
s. m. inv. Modalità di diffusione attraverso la rete telematica di brani audio o video digitalizzati, utilizzando il protocollo di codifica dei dati Rss (Really simple syndication, Diffusione [...] di significati virtuali che di volta in volta le correnti epocali e le onde emotive disincagliano facendole venire a galla, passandoci sopra un colpo di evidenziatore collettivo. Proprio come nel web dove si parla di far galleggiare l’informazione ...
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amaro
agg. e s. m. [lat. amarus]. – 1. agg. a. Di sapore che costituisce (col dolce, il salato, l’acido) una delle quattro sensazioni gustative fondamentali; viene avvertito quando sono eccitati chimicamente [...] una medicina a., delle pillole a.; bere il caffè a. (cioè senza aggiunta di zucchero); Calandrino, se la prima [galla] gli era paruta a., questa gli parve amarissima (Boccaccio); rafforzato spesso con similitudini: a. come il fiele, come l’assenzio ...
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Figlia (m. 394) dell'imperatore Valentiniano I; quando l'usurpatore Massimo invase l'Italia, si rifugiò con la madre e col fratello Valentiniano II a Tessalonica presso Teodosio il Grande che la sposò nel 388. Fu madre di Galla Placidia.
Doge di Venezia (sec. 8º). Con l'appoggio del partito eracleese, rovesciò il governo del doge Deusdedit, governando per 14 mesi; fu deposto da Domenico Monegario.