fuorché /fwor'ke/ (o fuor che; non com. fuori che) [grafia unita di fuor(i) che]. - ■ cong. [per introdurre una prop. eccettuativa con il verbo all'inf., di solito in correlazione con tutto o tutti, ogni, [...] fare acquisti e sim.] ≈ (fam.) scucire, spendere. 3. (fig.) [riportare all'attenzione] ≈ disseppellire, dissotterrare, portare a galla, riesumare, rispolverare, rivangare. 4. (fig.) [presentare ad altri] ≈ addurre, venire fuori (con). 5. (fig.) [fare ...
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galleggiamento /gal:edʒ:a'mento/ s. m. [der. di galleggiare]. - [lo stare a galla] ≈ flottazione. ‖ affioramento, emersione. ↔ affondamento, immersione, inabissamento. ...
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protuberanza /protube'rantsa/ s. f. [der. di protuberante]. - 1. [ciò che sporge rispetto a un piano: una p. nel terreno] ≈ prominenza, rigonfiamento, sporgenza, turgescenza. ↔ avvallamento, depressione, [...] a. [rigonfiamento su una parte del corpo] ≈ bernoccolo, bitorzolo, bozza, bozzo, bozzolo, (fam.) gnocco, (non com.) nocchia. ‖ callo, escrescenza. b. (biol.) [rigonfiamento nei tessuti vegetali] ≈ cecidio, galla, escrescenza, nocchio, nodo, nodosità. ...
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giorno /'dʒorno/ s. m. [lat. tardo diurnum (tempus), dall'agg. diurnus "giornaliero", der. di dies "giorno"]. - 1. a. [spazio di 24 ore compreso tra una mezzanotte e l'altra: mese di ventotto g.; l'ultimo [...] a giorno [salire in superficie, divenire manifesto: alcuni reperti archeologici sono venuti a g.] ≈ affiorare, emergere, venire a galla (o alla luce). ↔ celarsi, scomparire, svanire; zona giorno → □. ▲ Locuz. prep.: fig., a giorno 1. [di rifinitura ...
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sostentare (ant. sustentare) [dal lat. sustentare, forma intens. di sustinēre "sostenere"] (io sostènto, ecc.). - ■ v. tr. [procurare quanto è necessario alla vita, spec. il vitto: s. la famiglia] ≈ (non [...] sostentarsi v. rifl. [procurarsi quanto è necessario per restare in vita, con la prep. con: l'associazione si sostenta con i contributi degli iscritti] ≈ (fam.) campare, mantenersi, sostenersi, (fam.) stare a galla, (fam.) tirare (o andare) avanti. ...
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sottacqua /so't:ak:wa/ (più com. sott'acqua) avv. [grafia unita di sott(o) acqua]. - [sotto la superficie dell'acqua, completamente immerso nell'acqua: il relitto della nave è rimasto s. per molti anni] [...] ≈ a fondo. ↔ a fior d'acqua, a galla, in superficie. ...
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sprofondare [der. di profondo, col pref. s- (nelsign. 5)] (io sprofóndo, ecc.). - ■ v. intr. (aus. essere) 1. [andare a finire rovinosamente verso il basso: il tetto è sprofondato] ≈ crollare, precipitare, [...] e sim.] colare a picco (in). ↑ inabissarsi. ↔ affiorare (da), emergere (da), spuntare, [di imbarcazioni e sim.] venire a galla (da). 3. (fig.) [lasciarsi vincere, farsi sopraffare, con la prep. in: s. nel sonno, nella disperazione] ≈ abbandonarsi (a ...
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depositare /depozi'tare/ [der. di deposito] (io depòsito, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [lasciare in deposito, spec. denaro: d. una somma in banca] ≈ versare. ↔ prelevare, ritirare. b. [lasciare in deposito [...] v. intr. pron. [scendere sul fondo, detto delle sostanze che poi formano sedimento, spec. con le prep. in, su: lo zucchero si è depositato sul fondo del bicchiere] ≈ posarsi, sedimentarsi. ↔ affiorare, emergere, [per lo più assol.] venire a galla. ...
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riemergere /rie'mɛrdʒere/ v. intr. [der. di emergere, col pref. ri-] (coniug. come emergere; aus. essere). - [emergere di nuovo o risalire in superficie dopo un'immersione, anche fig.: i problemi di sempre [...] sono riemersi] ≈ affiorare, emergere, riaffiorare, (fam.) venire fuori. ‖ venire a galla. ↔ immergersi. ↑ inabissarsi. ‖ affondare. ...
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Fabio Rossi
stare. Finestra di approfondimento
Stare fermo - Il sign. fondamentale di s., tra i verbi più com. dell’ital., è connesso con i concetti di «permanenza» e di «immobilità», e si contrappone [...] , s. è di fatto l’unica alternativa possibile (se non si vuole riformulare l’intera espressione): s. in piedi, addosso, a galla, alla larga, attento, appresso e tutte le altre cit. sotto il lemma stare.
Altri usi - Nell’uso fam., s. indica «avere ...
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Figlia (m. 394) dell'imperatore Valentiniano I; quando l'usurpatore Massimo invase l'Italia, si rifugiò con la madre e col fratello Valentiniano II a Tessalonica presso Teodosio il Grande che la sposò nel 388. Fu madre di Galla Placidia.
Doge di Venezia (sec. 8º). Con l'appoggio del partito eracleese, rovesciò il governo del doge Deusdedit, governando per 14 mesi; fu deposto da Domenico Monegario.