antropologia
antropologìa s. f. [comp. di antropo- e -logia]. – In senso ampio, scienza dell’uomo, che si concreta come concezione, teoria, programma di ricerche sull’uomo, visto come soggetto o individuo, [...] razziale), alla distribuzione geografica, al corso del tempo (paleoantropologia); l’apporto della biologia molecolare e della genetica ha permesso di superarne la fase puramente descrittiva, fondata sui caratteri morfologici e morfometrici, e ha dato ...
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monofattoriale
agg. [comp. di mono- e fattore (ereditario) come sinon. di gene]. – In genetica, carattere m. (talvolta detto monogenico), carattere ereditario determinato dall’azione di un singolo gene [...] e dei suoi alleli ...
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monogenia
monogenìa s. f. [comp. di mono- e del gr. γένος «genere», qui «sesso»]. – In biologia, la condizione per cui da una specie animale a sessi distinti, per speciali meccanismi di regolazione genetica [...] o ambientale, deriva una progenie esclusivamente o prevalentemente di un solo sesso ...
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combinazione
combinazióne s. f. [dal lat. tardo combinatio -onis, der. di combinare (v. combinare); nel sign. 7, dall’ingl. combination, attraverso il fr. combinaison]. – 1. a. L’operazione e il risultato [...] più specificamente, il complesso dei singoli coefficienti di produzione necessarî per ottenere una unità di prodotto). 5. In biologia, c. genetica, il corredo presente nei varî figli di una stessa coppia, che sono diversi l’uno dall’altro in quanto i ...
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x, X
(ics) s. f. o m. – Ventitreesima lettera dell’alfabeto latino (usata solo in latinismi, grecismi e altri prestiti non interamente adattati): corrisponde come forma alla lettera greca X (chi), che [...] X qualsiasi, un tizio qualsiasi, un ignoto. Esclusivamente nella forma maiuscola, non puntata, il segno X è simbolo, in biologia e genetica, di uno dei cromosomi sessuali (l’altro, presente nel sesso eterozigote, si indica con Y); in fisica, raggi X ...
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omozigosi
omożigòṡi s. f. [comp. di omo- e zigosi]. – In genetica (in contrapp. a eterozigosi), la condizione rappresentata dagli omozigoti, riferita alla presenza di coppie di alleli identici: la consanguineità [...] favorisce l’omozigosi ...
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omozigote
omożigòte (o omożigòto) agg. e s. m. [comp. di omo- e zigote]. – In genetica (in contrapp. a eterozigote), di individuo o cellula che, per un determinato carattere mendeliano, possiede una [...] coppia di alleli identici, siano essi dominanti, recessivi o facenti parte di una serie di alleli multipli: per es., un uomo albino che abbia ricevuto da entrambi i genitori l’allele a per l’albinismo. ...
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neurogenetica
neurogenètica s. f. [comp. di neuro- e genetica]. – In biologia, lo studio dei rapporti fra strutture, funzioni nervose e fattori ereditarî, in condizioni di normalità e in situazioni patologiche. ...
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lamarckismo
‹-markì-› s. m. – Teoria scientifica elaborata nel 1809 dal naturalista fr. J.-B. de Lamarck (1744-1829) per spiegare l’evoluzione degli organismi viventi: tale teoria (la prima delle teorie [...] (mentre gli organi «inutili» tenderebbero ad atrofizzarsi e scomparire); l’ipotesi, necessaria alla teoria che i caratteri così acquisiti dagli individui siano trasmissibili ereditariamente, è stata poi dimostrata falsa dalla moderna genetica. ...
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Ramo delle biologia che si occupa del materiale ereditario, cioè della sua struttura, del suo modo di funzionare, delle modalità della sua trasmissione, sia da una cellula alle sue discendenti (se si tratta di cellule dello stesso organismo...
Insieme di tecnologie che permettono la manipolazione in vitro di molecole di DNA, in modo da provocare cambiamenti predeterminati nel genotipo di un organismo (➔ biotecnologie, genetica). Mediante queste manipolazioni genetiche è possibile...