neoplatonismo
s. m. [comp. di neo- e platonismo]. – Movimento di pensiero che, estendendosi all’incirca dalla metà del sec. 2° d. C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°), è [...] etici e religiosi (nell’ultimo neoplatonismo anche magici e teurgici). Ne sono maggiori esponenti Plotino, Porfirio, Giamblico, Proclo. Per estens., qualsiasi movimento filosofico o culturale che si ispiri al platonismo: il n. rinascimentale ...
Leggi Tutto
pergameno
pergamèno agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Pergamenus]. – 1. agg. Di Pèrgamo (lat. Pergămum, gr. Πέργαμον), antica città dell’Asia Minore, capitale del regno degli Attalidi e grande centro della [...] . a. C.); una scuola di filosofia neoplatonica, fondata nel 4° sec. d. C. da Edesio di Cappadocia, allievo di Giamblico, che ebbe come tipico rappresentante l’imperatore Giuliano l’Apostata; una scuola di arti plastiche e figurative che raggiunse un ...
Leggi Tutto
teurgia
teurgìa s. f. [dal gr. ϑεουργία, comp. di ϑεός «dio» e ἔργον «opera, attività»; lat. tardo, eccles., theurgĭa]. – Termine usato nella tarda filosofia neoplatonica (soprattutto da Porfirio, nel [...] 3° sec. d. C., e da Giamblico, nel 3°-4° sec.) per indicare l’arte di costruire statue e immagini capaci di attrarre la presenza in esse degli dei, e, più in generale, il complesso di riti e di tecniche magiche atte a creare rapporti privilegiati fra ...
Leggi Tutto
Filosofo neoplatonico (n. Calcide, Celesiria, 250 circa - m. 330 circa). Fu l'iniziatore della scuola neoplatonica di Siria. Scolaro del peripatetico Anatolio e poi di Porfirio, influì fortemente sullo sviluppo del neoplatonismo plotiniano e...
Capo, secondo Giamblico, della scuola pitagorica. Il frammento Sull'anima dell'uomo, che gli era stato attribuito, si deve non a lui ma alla pitagorica Esara.