sostanza
(ant. sustanza e sustànzia) s. f. [dal lat. substantia «essenza, realtà; mezzi di sussistenza», der. di substare «stare sotto», sul modello del gr. ὑπόστασις]. – 1. a. Termine che, fin dalle [...] prima (ὑποκείμενον), in quanto assume esclusivamente la funzione di soggetto (v. soggetto2, n. 4 b) cui le altre categorie si delle annualità passive; talora ebbe anche il sign. di riserva: per es., fondo di sostanza del Banco di San Giorgio. ...
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restare
v. intr. [lat. restare, der. di stare] (io rèsto, ecc.; aus. essere). – 1. letter. a. Fermarsi, arrestarsi, non procedere oltre: Perch’io sia giunto forse alquanto tardo, Non t’incresca restare [...] parte restante; per il fenomeno dei raggi restanti (o residui) in fisica, v. raggio, n. 3. Con valore di s. m.: per il restante ., delle paghe o rate di interessi del Banco di S. Giorgio, scadute ma ancora da pagare: Cartolario delle paghe restanti e ...
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avvisare1
avviṡare1 v. tr. e intr. [der. di avviso1; cfr. il fr. aviser]. – 1. tr. Dare avviso, rendere consapevole di qualche cosa, informare: ti avviso che è scaduto il termine; un’altra volta avvisami, [...] , a. a un provvedimento, e sim.: il procuratore Giorgio Pisani avea gridato che si avvisasse ai cambiamenti necessari negli , nelle frasi: uomo avvisato, mezzo salvato; fare, rendere avvisato, mettere sull’avviso. Per l’uso come agg., v. avvisato. ...
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deislamizzarsi
v. intr. pron. Superare una fase storica caratterizzata dall’ideologia teocratica islamica. ◆ E ha voluto impedire che l’Iran, un Paese dove l’occidentalizzazione era molto avanzata, si [...] con musulmani veri e viceversa. Non chiediamo quindi a loro di deislamizzarsi, ma neanche ai cattolici di non essere più se stessi» [Giorgio Rumi intervistato da Roberto Zuccolini]. (Corriere della sera, 10 ottobre 2004, p. 14, Esteri).
Derivato dal ...
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controprogrammare
(contro-programmare), v. tr. e intr. Offrire una programmazione alternativa a quella di un concorrente, per catturare un pubblico più ampio; con particolare riferimento alla programmazione [...] per l’arrivo di Fiorello, si è creato il caso. (Maria Volpe, Corriere della sera, 10 ottobre 2006, p. 47, Spettacoli).
Derivato dal v. tr. programmare con l’aggiunta del prefisso contro-.
Già attestato nella Repubblica del 4 ottobre 1989, p. 8 ...
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gesso
gèsso s. m. [lat. gypsum, dal gr. γύψος]. – 1. Minerale monoclino, solfato di calcio biidrato, limpido e incolore se puro, con struttura molto varia: a grandi cristalli con perfetta sfaldabilità [...] a gesso, altro nome, oggi meno com., della carta patinata (v. patinato). 3. Opera d’arte modellata e riprodotta in gesso: ; copiare dal g.; il g. del Mosè di Michelangelo, del san Giorgio di Donatello. 4. In medicina, e anche nel linguaggio com., il ...
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disporre
dispórre (ant. dispónere) v. tr. e intr. [lat. dispōnĕre, comp. di dis-1 e ponĕre «porre»] (coniug. come porre). – 1. tr. Collocare più persone o cose in un certo ordine: d. il vasellame nel [...] settimana, tramando un sottile, arduo calcolo di incontri (Giorgio Manganelli). Spesso fig.: d. l’animo a ricevere una l’autore di un atto di disposizione nel sign. giuridico e bancario. ◆ Part. pass. dispósto, anche come agg. e s. m. (v. la voce). ...
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intimidire
v. tr. e intr. [der. di timido] (io intimidisco, tu intimidisci, ecc.). – 1. tr. Rendere timido, incutere un senso di timidezza, di soggezione: la presenza dell’ispettore aveva intimidito [...] lo intimidiva. Anche (per influenza del fr. intimider: v. intimidazione), intimorire, incutere paura, in modo da costringere Pace, ed uno Sgomento in me saliva Lento, che m’intimidiva (Giorgio Caproni). 2. intr. (aus. essere) Farsi timido, provare un ...
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affrontare
v. tr. [lat. *affrontare, der. di frons frontis «fronte»] (io affrónto, ecc.). – 1. a. Assalire, andare decisamente incontro a qualcuno, di solito con intenzione ostile: a. il nemico; lo affrontarono [...] e ucciso; anche senza idea di ostilità: affrontai Giorgio e lo informai d’ogni cosa. Rifl. reciproco come per un affronto: dopo che le ho parlato di donazione, s’è affrontata (Goldoni). ◆ Part. pass. affrontato, anche come agg. (v. la voce). ...
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nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente [...] a nomi proprî: ha n. Riccardo, aveva n. Giorgio Fabbri; anticam., talora, avere per titolo, essere intitolato: credito che porta il nome della persona cui è intestato e appartiene (v. anche nominativo). c. In nome di, in rappresentanza o per ...
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Figlio (Londra 1865 - Sandringham, Norfolk, 1936) di Edoardo VII. Entrò nella marina nel 1877. Divenne erede al trono alla morte del fratello, Alberto Vittorio duca di Clarence (1892). Creato duca di York, sposò Victoria Mary, figlia di Francesco...
Figlio (Berlino 1819 - Parigi 1878) di re Ernesto Augusto e di Federica di Prussia, divenne cieco nel 1840 in seguito all'errore di un chirurgo. Successe al padre nel 1851, e si trovò subito in conflitto con la Dieta: assolutista, sospesa l'applicazione...