tenóre s. m. [lat. tĕnor -ōris «continuazione, corso ininterrotto; altezza della voce», der. di tenere «tenere»]. – 1. Modo di contenersi, comportamento: seguitando di questo t., dove andrà a finire?; [...] giungere fino al do4 diesis (sono ad es. parti per tenore leggero Don Ottavio in Don Giovannidi Mozart, il conte di Almaviva nel Barbiere diSivigliadi Rossini); t. lirico, con una più spiccata cantabilità espressiva nella zona medio-alta (come il ...
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serenata
s. f. [der. di serenare; nelle accezioni del n. 2, incrociato con sera]. – 1. Musica, cui s’accompagna spesso anche il canto, che si esegue di sera o di notte sotto le finestre di una donna [...] a corde pizzicate (chitarra, mandolino, tiorba) e fu anche inclusa in opere: la s. del Don Giovannidi Mozart, del Barbiere diSivigliadi Rossini. b. Composizione strumentale introdotta nel sec. 18° come forma autonoma analoga al notturno, al ...
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Traduttore (sec. 12º) a Toledo di opere filosofiche, astronomiche e astrologiche dall'arabo in latino, tra cui scritti di Avicenna, Alfragano, Alcabizio, e il Liber Alghorismi (cioè al-Khuwārizmī) de practica arismetrice, donde deriva l'introduzione...
Giovanni Ispano (lat. Iohannes Hispanus o Avendaut, da Aben Dahut, corruzione dell’arabo Ibn Dawūd) Traduttore (n. 1100 ca
m. 1180 ca.). Attivo a Toledo, tradusse delle opere filosofiche di Avicenna dall’arabo in latino, in collaborazione...