acchiappasoldi
(acchiappa-soldi), agg. inv. Ideato, fatto per incassare soldi. ◆ La sentenza ridicola sul canadese dello snow board, [Ross] Rebagliati, positivo al test della marijuana, ha mostrato quanto [...] sarebbe una Rai percepita come un servizio, serio e necessario, e quindi più forte. (Giovanni Sartori, Corriere della sera, 5 febbraio 2005, p. 1, Prima pagina).
Composto dal v. tr. acchiappare e dal s. m. soldo.
Già attestato nel Corriere della sera ...
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lògos s. m. [traslitt. del gr. λόγος, che è dal tema di λέγω «dire», con vocalismo o]. – Nel pensiero greco, il termine indica la «parola» come si articola nel discorso, quindi anche il «pensiero» che [...] e il molteplice. Nella letteratura cristiana antica il lògos è, secondo il Vangelo di Giovanni, il verbo di Dio (lat. verbum Dei) che si è fatto carne, il Cristo (v. verbo). Nel pensiero moderno la più coerente teorizzazione del lògos come ragione è ...
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mi2
mi2 s. m. [prima sillaba della parola mira con cui ha inizio il terzo emistichio dell’inno di s. Giovanni (v. ut)]. – In musica, nome dato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (sec. [...] 11°) in poi, alla terza nota della scala naturale di do, alla quale nei paesi germanici e anglosassoni è conservato il nome E, tratto dall’antica notazione alfabetica: una composizione in mi maggiore, ...
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orare
v. tr. e intr. [dal lat. orare «parlare» (che nel lat. eccles. acquistò il sign. di «pregare»), der. di os oris «bocca»] (io òro, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. letter. Pregare, nei varî sign. [...] Udìa gridar: «Maria, òra per noi» (Dante); orando frate Giovanni nella selva, gli apparve frate Iacopo (Fior. di s. Franc.); , perorare. ◆ Part. pres. orante, usato con valore verbale, spec. nei testi antichi, e come agg. e sost. (v. la voce). ...
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recitare
v. tr. [dal lat. recitare, comp. di re- e citare, propr. «fare l’appello delle persone citate in tribunale», poi «leggere a voce alta»] (io rècito, ecc.). – 1. Dire, pronunciare a voce più o [...] parte in un film neorealista; r. a soggetto, a braccia o a braccio (v. braccio, n. 2 b); r. con impegno; non sa r.; insegnare, imparare appartenenti alla Camerata che si riuniva presso il conte Giovanni Bardi. ◆ Part. pres. recitante, anche come ...
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antirom
anti-rom (anti rom), agg. inv. Contrario alla presenza di campi per gli zingari nei centri abitati. ◆ Nel centro di Opera, a mezzogiorno, erano ancora lì a contarsela e contarsi: «Non siamo pochi: [...] dei tuguri ricavati sotto le arcate della ferrovia in via san Giovanni d’Acri, a Cornigliano. Rifugi tollerati fino a ieri, ma di Roma. (Marco Preve, Repubblica, 6 novembre 2007, Genova, p. V).
Derivato dal s. m. e f. inv. rom con l’aggiunta ...
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antiromanista
(anti-romanista), s. m. e f. e agg. Chi o che si contrappone ai tifosi e sostenitori della squadra di calcio della Roma. ◆ Applausi e richieste di autografi, bocche cucite in vista del [...] ripensato e c’è voluto tutto il buon senso di Giovanni Malagò per bloccarlo nei corridoi del Palazzo e fargli sbollire l’ennesima espulsione rimediata per la troppa foga antiromanista. (E. V., Repubblica, 3 dicembre 2007, Roma, p. IV).
Derivato dal ...
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autoripararsi
(auto-ripararsi), v. intr. pron. Ripararsi autonomamente. ◆ [tit.] Cervello, individuata la proteina che lo autoripara [testo] Potrebbe essere nascosto in una proteina il segreto per aiutare [...] settimana, a seconda della temperatura e della profondità del graffio. (Adige, 9 marzo 2008, Motori & Motori, p. 12).
Composto dal confisso auto-1 aggiunto al v. rifl. ripararsi.
Già attestato nella Repubblica del 24 novembre 1987, p. 20, Cronaca ...
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nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente [...] , a singola cosa e si scrivono con l’iniziale maiuscola (Giovanni, Fido, Firenze, Cervino, ecc.: a tale categoria si ascrivono che porta il nome della persona cui è intestato e appartiene (v. anche nominativo). c. In nome di, in rappresentanza o per ...
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teutonico
teutònico agg. [dal lat. Teutonĭcus] (pl. m. -ci). – 1. Dell’antica popolazione germanica dei Tèutoni (v. teutone). Per estens., in denominazioni storiche e nell’uso letter., riferito alle [...] ordine religioso ospedaliero costituito nel 1191 da pellegrini tedeschi a San Giovanni d’Acri in Palestina, affermatosi fra il 13° e il linee curve, con il braccio inferiore più lungo degli altri tre (v. l’illustrazione a croce, n. 5 a): era l’insegna ...
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Figlio (1332-1391) di Andronico III, gli successe nel 1341. Il consiglio di reggenza fu presto rovesciato da Giovanni VI (o V) Cantacuzeno che, incoronatosi imperatore, diede in moglie al giovane collega la figlia Elena (1347), tenendolo però...
Figlio (Lisbona 1689 - ivi 1750) del re Pietro II, cui successe (1707), vanitoso e dissipatore (realizzò immense costruzioni, come quella del convento di Mafra, per attestare la magnificenza della sua corte), fu re rigidamente assolutista, che...