decomunistizzare
v. tr. Sottrarre all’influenza del comunismo; liberare dall’ideologia comunista. ◆ Come racconta il senatore dello Sdi, Giovanni Crema: «Nell’ultima riunione, Giuliano [Amato] ce lo [...] ha detto: io sono pronto ad andare di là, voi che fate? Ma noi gli abbiamo risposto: guarda che quella non è una zona decomunistizzata». (Maria Teresa Meli, Stampa, 11 novembre 2001, p. 12, Interno) • ...
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decomunistizzarsi
v. intr. pron. Liberarsi dell’ideologia comunista. ◆ [tit.] La Chiesa non vuole un comunista a Palazzo Chigi / I maggiori rischi per [Massimo] D’Alema vengono dal Cupolone. Ma il leader [...] tutte le opinioni, anche le più rispettabili, sugli incontri e gli scontri di civiltà, obbediente soltanto al suo autore [Giovanni Mariotti] che dice «non miravo a orientare, semmai a disorientare». E che aggiunge: «Da quando ero bambino tutto si ...
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de-differenziazione
s. f. In biologia, il processo tramite cui una cellula specializzata viene ricondotta allo stato di cellula staminale. ◆ «La clonazione è il modo più semplice per ottenere la de-differenziazione, [...] la ri-differenziazione, cioè la ripetizione all’inverso del processo cellulare, verso lo stadio adulto» [Ryuzo Yanagimachi intervistato da Giovanni Maria Pace]. (Repubblica, 2 ottobre 1999, p. 37, Cultura) • Riuscire a riportare allo stato di cellula ...
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capimpianto
(capo impianto), s. m. Responsabile di un impianto. ◆ sull’accordo non si torna indietro. Si tratta di applicarlo correttamente. Martedì incontreremo i capi deposito e i capi impianto, spiega [...] Carlo. Chi lo contesta deve dirmi come garantire quei 120 milioni di chilometri previsti dal contratto con il Comune. (Giovanna Cavalli, Corriere della sera, 28 settembre 1998, p. 46, Cronaca di Roma) • Sul registro degli indagati sono stati iscritti ...
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minuto1
minuto1 agg. e s. m. [lat. minūtus, propr. part. pass. di minuĕre «far più piccolo, diminuire»]. – 1. agg. a. Molto piccolo, di dimensioni minime (soprattutto in confronto ad altre cose della [...] , che appartiene ai livelli più bassi di una data classe sociale: nobiltà minuta. Per estens., umile, modesto: Giovanni ... era di origine schiettamente minuta (Pratolini). c. Estremamente preciso, esposto con grande cura e attenzione: mi raccontò ...
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depensante
(de-pensante), s. m. e f. e agg. Privo della capacità di pensare con la propria testa, preferendo spesso conformarsi al pensiero di altri. ◆ Il duello più mediatico d’Italia, nel collegio [...] gran parte dell’umanità. (Vittorio Sgarbi, Giornale, 2 ottobre 2002, p. 1, Prima pagina) • Vittorio Sgarbi ce l’ha con Giovanni Gozzini, assessore alla cultura, che al contrario del collega di giunta Eugenio Giani, pronto a concedere lo sconto sulle ...
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dermolipectomia
s. f. In medicina, asportazione chirurgica di strati di pannicolo adiposo. ◆ Abbastanza richiesta anche la dermolipectomia, ovvero l’asportazione degli antiestetici rotoli di grasso e [...] che viene sfruttata con gioia. (Gian Antonio Orighi, Stampa, 5 marzo 2007, p. 21, Cronache Italiane).
Composto dal confisso dermo- aggiunto al s. f. lipectomia.
Già attestato nella Repubblica del 29 agosto 1994, p. 34, Salute (Giovanni Maria Pace). ...
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magna carta
locuz. lat. mediev. (propr. «grande carta»), usata in ital. come s. f. (solo al sing.). – 1. Concessione fatta nel 1215 dal re Giovanni d’Inghilterra ai baroni, contenente in una sola pergamena [...] di grande formato (di qui l’agg. magna) il riconoscimento dei rispettivi diritti della corona inglese e dell’aristocrazia; è considerata il prototipo degli atti di garanzia delle libertà individuali. 2. ...
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devoluzionista
s. m. e f. e agg. Sostenitore della devoluzione; relativo alla devoluzione. ◆ a costo di irritare i «grandi» dell’Unione e le loro euro-diplomazie, [Hans] van Mierlo strizza volentieri [...] 1998, p. 2) • Alleanza nazionale puntava sul presidenzialismo ed è costitutivamente un partito «nazionale» non certo devoluzionista. (Giovanni Sartori, Corriere della sera, 30 marzo 2005, p. 1, Prima pagina) • se osserviamo con attenzione il Nord ...
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dialettofobia
s. f. Avversione nei confronti dei dialetti. ◆ «È terminata l’epoca in cui il nostro dialetto era considerato la marca del degrado e il simbolo dell’impossibilità di progredire la scala [...] sociale», spiega Giovanni Ruffino, preside della facoltà di Lettere e filosofia all’Università di Palermo. «Dopo una fase di “dialettofobia”, nata circa 25 anni fa con il fenomeno del pentitismo di [Tommaso] Buscetta e [Totuccio] Contorno, dalla ...
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GIOVANNI
Andrea Bedina
Arcivescovo di Ravenna dal 578. Le poche fonti su di lui tacciono in merito alla sua famiglia, alla nascita e alla vita precedente la nomina ad arcivescovo di Ravenna. Sono note invece, ancorché si tratti di indicazioni...
GIOVANNI
Paolo Chiesa
Non si conoscono dati biografici su G., alto dignitario della Chiesa romana vissuto nella seconda metà del VII secolo, precedenti al 678 quando fu incaricato da papa Agatone di svolgere opera di istruzione liturgica...