avogadore
avogadóre (anche avvogadóre o avvocatóre) s. m. [dal lat. advocator -oris, der. di advocare «chiamare a sé»; cfr. avvocare, avogare]. – Sinon. ant. di avvocato. In partic., magistrato della [...] Repubblica Veneta creato sotto il dogato di Sebastiano Ziani (1172-78) per sostenere le ragioni del fisco nei processi civili e penali, diventato più tardi giudice d’appello, con autorità così grande da ingerirsi nelle materie stesse di governo. ...
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depenalizzare
depenaliżżare v. tr. [der. di penale, col pref. de-]. – Togliere per legge a un fatto, qualificato reato, il carattere di antigiuridicità penale attribuendogli quello di illecito amministrativo, [...] e trasferendo quindi l’irrogazione della sanzione dalla competenza del giudice ordinario a quella dell’autorità amministrativa. ...
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a latere
‹a làtere› locuz. lat. (propr. «a fianco»). – Espressione usata con funzione attributiva per designare funzionarî che affiancano e coadiuvano altri nell’esercizio di alcune loro funzioni. In [...] importanza, o che rappresenta il sommo pontefice in cerimonie di particolare solennità, con poteri definiti volta per volta; nell’amministrazione della giustizia, giudice a l., consigliere a l., magistrato di carriera che, insieme al presidente e ai ...
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embrioriduzione
s. f. Riduzione del numero di embrioni ottenuti mediante fecondazione in vitro e successivamente impiantati nell’utero per la gestazione. ◆ In una dichiarazione firmata dal cardinale [...] e ha richiesto l’embrioriduzione, ovvero la soppressione di uno dei tre feti. La nuova legge lo vieterebbe ma il giudice ha acconsentito poiché era a rischio la sua salute psichica, circostanza in cui, nonostante la nuova legge, può ancora essere ...
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ventilazione
ventilazióne s. f. [dal lat. ventilatio -onis, der. di ventilare: v. ventilare]. – 1. Movimento d’aria prodotto dallo spirare del vento, all’aperto o in luoghi chiusi; esposizione all’azione [...] ), in cui il principio informatore del sistema successorio è che il diritto di succedere deve provarsi davanti al giudice, e l’erede non può prendere possesso dell’eredità senza che questa gli sia stata aggiudicata dall’autorità ...
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legittimazione
legittimazióne s. f. [der. di legittimare]. – 1. In genere, l’atto di riconoscere e dichiarare legittimo, e per estens. valido, autentico; meno com., giustificazione. 2. In senso più strettamente [...] figlio legittimo a un figlio nato fuori del matrimonio, mediante susseguente matrimonio dei genitori o per provvedimento del giudice. b. In diritto processuale civile, l’idoneità giuridica ad essere soggetto attivo o passivo del rapporto dedotto in ...
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kale borroka
loc. s.le f. inv. Violenza di strada; vandalismo perpetrato in clima di guerriglia urbana, originario dei Paesi Baschi. ◆ il partito dell’Eta, nel documento, sottoscrive un punto in cui [...] 1999, p. 3) • Finalmente una risposta, e durissima, dello Stato spagnolo al terrorismo dell’Eta: un’operazione condotta dal giudice Baltasar Garzón si è conclusa con 20 arresti […] che di fatto smantellano la struttura politica di Eta-Ekin. È questo ...
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mentire
v. intr. e tr. [lat. tardo mentire, class. mentiri, der. di mens mentis «mente»; propr. «inventare con la mente» e quindi «fingere»; cfr. gli analoghi sign. del lat. fingĕre «plasmare, inventare, [...] com. Falsare o falsificare, simulare, fingere e sim.: m. il vero, alterandolo o presentandolo come falso; m. una circostanza al giudice (anticam. anche m. di circostanza, e sim.); m. il sorriso, il pianto, la dolcezza dello sguardo, modi cordiali. b ...
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criminale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo criminalis, der. di crimen -mĭnis «delitto»]. – 1. agg. a. Che concerne i delitti; è in genere sinon. di penale (di cui è peraltro meno com. nell’uso giuridico [...] moderno): tribunale, processo, azione c.; diritto, materia c.; cause c.; giudice c.; antropologia, psicologia, sociologia c.; politica c., attività intesa al perfezionamento della legislazione criminale; manicomio c., istituto di ricovero per malati ...
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deporre
depórre (ant. dipórre e depónere) v. tr. [lat. depōnĕre, comp. di de- e pōnĕre «porre»] (coniug. come porre). – 1. a. Porre giù, togliersi di dosso: d. un carico, un peso; depose il sacco che [...] , a tuo favore. ◆ Part. pres. deponènte, anche come agg. e s. m. con accezioni partic. (v. deponente1). ◆ Part. pass. depósto, anche come s. m., non com., per indicare la testimonianza resa alla presenza del giudice, più comunem. detta deposizione. ...
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Autorità che ha la competenza di emettere giudizi su questioni particolari.
Diritto
Organo dello Stato che impersona la funzione giurisdizionale di applicazione delle norme giuridiche ai casi concreti attraverso un provvedimento singolare e...
giudice
Per dimostrare l'impossibilità di giudicare rettamente un uomo se si è presi dall'invidia, che non lascia la ragione argomentare per la cosa invidiata, D. osserva che in questo caso la potenza giudicativa è... quel giudice che ode...