relazione
relazióne s. f. [dal lat. relatio -onis, der. di referre «riferire», part. pass. relatus]. – 1. L’azione e il fatto di riferire, e il testo stesso, orale e scritto, con cui si riferisce, e [...] per chiarirne le ragioni e il significato. Nell’uso giur., l’esposizione dello svolgimento del processo fatta dal giudice o dal consigliere relatore (v. relatore); r. di notificazione, la certificazione della eseguita notificazione, che l’ufficiale ...
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preclusione
precluṡióne s. f. [dal lat. praeclusio -onis, der. di praecludĕre «precludere»]. – 1. a. Il precludere, l’essere precluso, e la situazione di impedimento, di divieto che ne deriva: l’ingresso [...] all’opposto, al mancato compimento) di un atto: per es., non può più proporre querela chi abbia proposto davanti al giudice civile un’azione per il risarcimento del danno o abbia proceduto a una transazione con la controparte. Analogam., nella prassi ...
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pubblicazione
pubblicazióne (ant. o letter. publicazióne) s. f. [dal lat. publicatio -onis (der. di publicare: v. pubblicare), che in età classica aveva solo il sign. di «confisca»]. – 1. L’atto del [...] interessati e deposito nella cancelleria del tribunale (diversa dalla p. di una sentenza penale di condanna, ordinata dal giudice come pena accessoria, mediante affissione nell’albo comunale o attraverso la stampa in un quotidiano). Meno com. con ...
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notorio
notòrio agg. [dal lat. tardo notorius «che rende noto», der. di notus, part. pass. di noscĕre «conoscere» e agg. (v. noto1)]. – Riferito a fatto, situazione o condizione, pubblicamente noto, [...] o da tutta una comunità di persone (notorietà di fatto, dimostrata da un dato numero di testimoni) o dal giudice per ragione del suo ufficio (notorietà di diritto, dimostrata dagli atti processuali), non aveva bisogno d’essere ulteriormente provato ...
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ergere
èrgere v. tr. [lat. erĭgĕre, comp. di e-1 e rĕgĕre «reggere»] (io èrgo, tu èrgi, ecc.; pass. rem. èrsi, ergésti, ecc.; part. pass. érto). – 1. a. letter. Levare in alto, innalzare, erigere: e. [...] (di qualcuno, delle istituzioni, ecc.), o, con lo stesso senso di erigersi, assumersi con arroganza una funzione: ergersi a giudice. 2. Ant., nella forma rifl. o come intr., inalberarsi, impennarsi: un destriere adombrò ed erse (M. Villani). ◆ Part ...
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discrezionale
agg. [der. di discrezione, sul modello dell’ingl. discretional e del fr. discrétionnaire]. – Libero da vincoli, da speciali determinazioni: facoltà discrezionale. In partic.: potere d., [...] o amministrativa entro i limiti fissati dalla legge; con riferimento all’attività giurisdizionale, il potere che il giudice ha di giudicare i fatti e di operare secondo la propria coscienza; atto d., quello, di natura amministrativa, derivante dall ...
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discrezionalita
discrezionalità s. f. [der. di discrezionale]. – Facoltà di libera azione e decisione entro i limiti generali fissati dalla legge: la d. del giudice nella determinazione della pena; d. [...] amministrativa, facoltà concessa dalla legge alla pubblica amministrazione di decidere autonomamente, salvo sempre il perseguimento del pubblico interesse, sui varî aspetti di un’azione da intraprendere, ...
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parziale
agg. [dal lat. tardo partialis, der. di pars partis «parte»]. – 1. a. Che si riferisce solo a una parte, o che costituisce una parte, o si fa solo in parte e sim. (di solito in contrapp. a totale): [...] p., sinon., poco com., di sottoinsieme; per la derivata p. di una funzione di più variabili, v. derivata. 2. Di persona che nel giudicare e nell’agire è mossa da spirito di parte; più comunem., di persona che favorisce una delle parti in causa o in ...
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migliore
miglióre agg. [lat. mĕlior -ōris, compar. di bonus «buono»; cfr. meglio]. – 1. È il compar. di buono, molto più com. del compar. regolare più buono in quasi tutti i sign. dell’aggettivo (esclusivam. [...] valentìa: è il nostro m. impiegato; ci mancano gli operai m.; è il m. avvocato della provincia; nessuno può essere miglior giudice di te; si crede m. di tutti; gli alunni m., i più bravi, quelli che traggono maggior profitto dallo studio; i poeti ...
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areopagita
s. m. [dal lat. areopagites, gr. ἀρειοπαγίτης] (pl. -i). – Giudice dell’areopago ateniese. Per antonomasia, l’Areopagita, o, più spesso, Dionigi l’A., ateniese del 1° sec. convertito da s. [...] Paolo con il discorso all’areopago di Atene (v. areopagitico), al quale furono attribuiti nel medioevo quattro famosi trattati teologici, ricchi di motivi mistico-speculativi di derivazione neoplatonica, ...
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Autorità che ha la competenza di emettere giudizi su questioni particolari.
Diritto
Organo dello Stato che impersona la funzione giurisdizionale di applicazione delle norme giuridiche ai casi concreti attraverso un provvedimento singolare e...
giudice
Per dimostrare l'impossibilità di giudicare rettamente un uomo se si è presi dall'invidia, che non lascia la ragione argomentare per la cosa invidiata, D. osserva che in questo caso la potenza giudicativa è... quel giudice che ode...