convincimento
convinciménto s. m. [der. di convincere]. – L’atto, il fatto di convincere; più spesso, l’essere convinto, soprattutto della verità, della giustezza di un giudizio, di un’opinione: rimase [...] c.; non sarà facile smuoverlo dal suo convincimento. In diritto, libero c. del giudice, principio fondamentale del diritto processuale penale italiano, consistente nella libertà concessa al giudice nell’apprezzamento delle prove legalmente acquisite. ...
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pronunciare
(o pronunziare) v. tr. e intr. [dal lat. pronuntiare «proclamare, annunciare pubblicamente; sentenziare; recitare, declamare», comp. di pro-1 e nuntiare «annunciare»] (io pronùncio, o pronùnzio, [...] per se medesima, o che la sua materia ... (Galilei). 3. intr. (aus. avere) a. Nel linguaggio giur., con riferimento all’autorità giudicante, decidere, emettere una sentenza: p. su (o in merito a) una causa; p. extra petita (v. extrapetizione). b. Più ...
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domanda
(ant. o tosc. dimanda) s. f. [der. di domandare]. – 1. Il domandare; le parole con cui si esprime il desiderio di sapere qualcosa: fare, rivolgere una d.; soddisfare a una d.; d. strana, lecita, [...] il convenuto perché esponga, se crede, le sue difese, e in ogni caso sia soggetto alla pronuncia che il giudice emetterà. 3. Nel linguaggio econ., richiesta di beni o servizî sul mercato, accompagnata dalla disponibilità a pagarne il relativo prezzo ...
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litispendenza
litispendènza s. f. [dal lat. tardo litispendentia, astratto corrispondente alla locuz. lis pendens «causa pendente»]. – In diritto, situazione processuale caratterizzata dalla proposizione [...] caso la legge, volendo evitare che si abbiano due pronunce sulla stessa domanda, dispone che, se i processi sono stati promossi davanti allo stesso giudice, questi deve ordinarne, anche d’ufficio, la riunione; se invece sono proposti davanti a due ...
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incupolare
v. tr. Sottomettere a una cupola. ◆ [Cesare] Ruperto non resiste: «Mi sa dire la differenza tra cupola e sistema?», L’avvocato [Cesare Zaccone] risponde e il giudice chiosa divertito: «Allora [...] numero uno, la Juve. «Mi sa dire la differenza tra cupola e sistema» la domanda di Ruperto. L’alunno risponde e il giudice chiosa con neologismo: «Allora non si possono incupolare». (Gazzettino, 6 luglio 2006, p. 6).
Derivato dal s. f. cupola con l ...
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dativo
agg. e s. m. [dal lat. dativus (der. di dare, part. pass. datus), usato nelle due locuz. dativus (casus), traduz. del gr. δοτικὴ πτῶσις, e tutor dativus (in cui significa propr. «che viene dato, [...] stato designato dal genitore che per ultimo esercitò la patria potestà e che non sia né parente né affine del minore. b. Giudice d., altro nome dato nell’alto medioevo agli scabini. 3. In chimica fisica, legame d. (o di coordinazione o, più raramente ...
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proprio
pròprio (pop. pròpio) agg. e avv. [dal lat. proprius, prob. dalla locuz. pro privo «a titolo privato, personale»]. – 1. a. Che appartiene a una determinata persona, che è veramente suo e non [...] , creato apposta da Dio per conveniente e perfetta dimora dell’uomo. In funzione di predicato nominale, con valore neutro: è p. del giudice, è p. d’un buon padre, ecc. si addice, conviene, spetta a ... (con soggetto costituito in genere da una prop ...
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comparizione
comparizióne s. f. [der. di comparire]. – Il presentarsi davanti; quasi solo come termine giuridico, il presentarsi a un magistrato, in giudizio: c. delle parti, nel processo civile, la [...] ; nel processo penale, mandato di c., atto con il quale, secondo il cod. proc. pen. del 1930, il giudice istruttore ingiungeva all’imputato di comparire personalmente davanti al magistrato nel luogo, nel giorno e all’ora determinati (se l’atto veniva ...
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urgenza
urgènza s. f. [dal lat. tardo urgentia, der. di urgens -entis «urgente»]. – 1. Il fatto, la condizione di essere urgente; situazione che richiede interventi immediati e rapidi: abbiamo u. di [...] atipici, provvisorî e strumentali, di natura cautelare, adottati dal pretore o dal giudice istruttore per assicurare che la futura pronuncia del giudice non resti pregiudicata dal tempo necessario ad attuarla: è stato immediatamente reintegrato nel ...
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rimessione
rimessióne s. f. [der. di rimettere; cfr. remissione]. – 1. Nel linguaggio giur., il fatto e l’atto di rimettere, cioè di deferire o di trasmettere, ad altri una causa. In partic.: a. In diritto [...] diritto processuale civile, r. della causa o delle parti in causa, l’atto con cui il giudice istruttore investe il giudice o il collegio giudicante competente della decisione della causa. 2. Forma ant. per remissione: costrinse Castruccio il popolo a ...
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Autorità che ha la competenza di emettere giudizi su questioni particolari.
Diritto
Organo dello Stato che impersona la funzione giurisdizionale di applicazione delle norme giuridiche ai casi concreti attraverso un provvedimento singolare e...
giudice
Per dimostrare l'impossibilità di giudicare rettamente un uomo se si è presi dall'invidia, che non lascia la ragione argomentare per la cosa invidiata, D. osserva che in questo caso la potenza giudicativa è... quel giudice che ode...