chiamata s. f. [part. pass. femm. di chiamare]. - 1. a. [accertamento delle presenze in un consesso e sim.] ≈ appello, (burocr.) chiama. b. [esortazione a venire, a presentarsi e sim.: rispondere a una [...] invito. ● Espressioni: chiamata alle armi ≈ arruolamento, reclutamento; chiamata in causa 1. [invito a comparire davanti a un giudice] ≈ citazione in giudizio, ordine di comparizione. 2. (fig.) [atto del coinvolgere gli altri in situazioni spiacevoli ...
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magistrato s. m. [dal lat. magistratus -us, der. di magister "capo, soprintendente"]. - (giur.) [chi è investito dell'esercizio di funzioni giurisdizionali: m. ordinario] ≈ (non com.) toga. ⇓ giudice, [...] pubblico ministero ...
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venduto [part. pass. di vendere]. - ■ agg. 1. [di cosa, che è stato ceduto ad altri in cambio di denaro: la casa è ormai v.] ≈ Ⓣ (giur.) alienato, ceduto. ↔ ‖ *acquistato, *comprato. 2. (fig., spreg.) [...] uso assol.] incorruttibile. ■ s. m. 1. (solo al sing.) (comm.) [quantità di merce venduta: il v. è stato scarso] ≈ e ↔ [→ VENDITA (2. a)]. 2. (f. -a) (fig., spreg.) [persona corrotta: il giudice è un v.] ≈ corrotto. ‖ mercenario. ↔ incorruttibile. ...
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sentenza /sen'tɛntsa/ s. f. [dal lat. sententia "opinione", der. di sentire "giudicare"]. - 1. (lett.) a. [punto di vista individuale in merito a qualcosa: mutare s.] ≈ giudizio, opinione, parere. ‖ convinzione. [...] sim.: un'antica s.] ≈ adagio, aforisma, (lett.) apoftegma, detto, massima, motto, proverbio. ● Espressioni: spreg., sputare sentenze [giudicare di tutto con sussiego, dare giudizi categorici, per lo più non fondati su competenza, autorevolezza e sim ...
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sequestro /se'kwɛstro/ s. m. [dal lat. sequestrum "deposito presso terzi di un oggetto contestato", der. di sequester "depositario, mediatore"]. - 1. (giur.) a. [provvedimento con il quale il giudice sottrae [...] un bene alla disponibilità di chi lo detiene: disporre un s.] ≈ confisca, [a garanzia di un debito] pignoramento, [per uso pubblico] requisizione. ‖ Ⓖ blocco, Ⓖ congelamento, espropriazione, esproprio. ...
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Fabio Rossi
stato. Finestra di approfondimento
Organi, enti e uffici - 1. Ambasciata, consolato, legazione; avvocatura dello stato; azienda autonoma; carabinieri, forze dell’ordine, guardia di finanza, [...] , onorevole, parlamentare, senatore (a vita); dipendente (locale, parastatale, statale); garante per la radiodiffusione e l’editoria; giudice (di pace, per le indagini preliminari o GIP, popolare), magistrato, PM o pubblico ministero, uomo di toga ...
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pregiudicare v. tr. [dal lat. praeiudicare, der. di iudicare "giudicare", col pref. prae- "pre-"] (io pregiùdico, tu pregiùdichi, ecc.). - 1. (non com.) [esprimere un giudizio prima di avere acquisito [...] piena conoscenza degli elementi necessari]. 2. (giur.) [di decisione, formula, ecc., influenzare inopportunamente il verdetto del giudice competente] ≈ Ⓖ compromettere, Ⓖ inficiare. 3. [porre un ostacolo allo svolgimento regolare di qualcosa: è un ...
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severità s. f. [dal lat. severĭtas -atis]. - 1. [l'esercitare rigorosamente la propria autorità o il proprio ufficio: s. di un giudice] ≈ durezza, rigidezza, rigore, rigorosità. ↑ inflessibilità, intransigenza. [...] ↔ clemenza, indulgenza, mitezza. 2. (fig.) a. [con riferimento a persona e più spesso a cosa, l'essere rigoroso, austero e sim.: s. di vita] ≈ austerità, rigidezza, rigore, rigorosità. ↔ fatuità, frivolezza, ...
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severo /se'vɛro/ agg. [dal lat. severus]. - 1. a. [che esercita la propria autorità o il proprio ufficio con rigore: giudice s.] ≈ duro, rigido, rigoroso, tedesco. ↑ inflessibile, intransigente. ↔ clemente, [...] indulgente, mite. b. (estens.) [di sguardo, espressione e sim., che denota rigore e severità: volto s.] ≈ ↑ arcigno. ‖ accigliato, aggrondato, aggrottato, corrucciato. ↔ allegro, ridente, sorridente. 2. ...
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Autorità che ha la competenza di emettere giudizi su questioni particolari.
Diritto
Organo dello Stato che impersona la funzione giurisdizionale di applicazione delle norme giuridiche ai casi concreti attraverso un provvedimento singolare e...
giudice
Per dimostrare l'impossibilità di giudicare rettamente un uomo se si è presi dall'invidia, che non lascia la ragione argomentare per la cosa invidiata, D. osserva che in questo caso la potenza giudicativa è... quel giudice che ode...