funzione /fun'tsjone/ s. f. [dal lat. functio -onis, der. di fungi "adempiere"]. - 1. [attività che una persona svolge in relazione alla carica che ricopre: esercitare le f. di giudice] ≈ compito, incarico, [...] mansione, ufficio. ● Espressioni: fare le funzioni (di qualcuno) [esercitare un ufficio, per lo più a carattere temporaneo] ≈ [→ FUNGERE (1)]. ▼ Perifr. prep.: in funzione di 1. [nel ruolo di: parlo in ...
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procedimento /protʃedi'mento/ s. m. [der. di procedere]. - 1. (non com.) [evoluzione di un'operazione, una situazione e sim.] ≈ [→ PROCESSO (1. a)]. 2. (estens.) [modo, metodo con cui si conduce un'operazione] [...] PROCESSO (2)]. 3. (giur.) [nel diritto processuale, complesso delle attività e delle forme, regolate da leggi, mediante le quali vengono risolte da un giudice le controversie tra due soggetti, anche nell'espressione p. penale] ≈ [→ PROCESSO (3. a)]. ...
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processo /pro'tʃɛs:o/ s. m. [dal lat. processus -us "avanzamento, progresso", der. di procēdĕre "avanzare"]. - 1. a. (ant., lett.) [evoluzione di un'operazione, una situazione e sim.: il p. dei fatti] [...] .) a. [complesso delle attività e delle forme regolate da leggi, mediante le quali vengono risolte da un giudice le controversie tra due soggetti: p. penale] ≈ causa, procedimento (penale). ● Espressioni: mettere sotto processo ≈ [→ PROCESSARE¹]. b ...
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comparire v. intr. [lat. comparēre, con mutamento di coniug.] (io comparisco o compàio, tu comparisci o compari, ecc.; pass. rem. comparvi, comparìi o comparsi; part. pass. comparso, non com. comparito; [...] (giur.) [recarsi dall'autorità giudiziaria (in questo caso, pass. rem. comparsi): c. in tribunale; c. davanti al giudice] ≈ Ⓖ presentarsi. d. [di pubblicazione, essere pubblicato] ≈ apparire, uscire. 2. a. [assol., farsi conoscere: paga tutto lui ma ...
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competente /kompe'tɛnte/ [part. pass. di competere]. - ■ agg. 1. a. (giur.) [che ha capacità o autorità di esercitare un determinato ufficio, di esprimersi su determinate questioni: giudice, organo, autorità [...] c.] ≈ Ⓖ abilitato, Ⓖ idoneo. ↔ incompetente. b. (estens.) [che è in grado di parlare o giudicare autorevolmente di un'arte, di una disciplina, con la prep. in o assol.: essere c. in elettronica; non sono c. in materia] ≈ esperto (di, in), preparato. ...
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provocazione /provoka'tsjone/ s. f. [dal lat. provocatio -onis "invito alla lotta; appello a un giudice superiore"]. - 1. [il provocare una reazione violenta, l'essere provocato e, anche, l'atto, la parola, [...] il comportamento con i quali si provoca o dai quali si è provocati: questa è una vera e propria p.] ≈ ‖ offesa, sfida. 2. [il convincere qualcuno a compiere azioni immorali o illegali, anche con la prep. ...
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giudicare (lett. ant. iudicare) [lat. iūdĭcare, der. di iudex -dĭcis "giudice"] (io giùdico, tu giùdichi, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [assol., esercitare la facoltà del giudizio: essere incapace di g.] ≈ discernere, [...] biasimo, ecc., anche assol.: g. una circostanza, una persona; g. dall'apparenza] ≈ stimare, valutare. ● Prov.: mal si giudica il cavallo dalla sella [si giudica male se si è frettolosi o se si considerano solo le apparenze] ≈ l'abito non fa il monaco ...
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giudiziale /dʒudi'tsjale/ agg. [dal lat. iudicialis]. - (giur.) [relativo a giudizio, che concerne il giudice: competenza g.] ≈ giudiziario. ↔ extragiudiziale. ...
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giudizio /dʒu'ditsjo/ (ant. giudicio, iudicio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iūdex -dĭcis "giudice"]. - 1. (giur.) a. [attività che si svolge dinanzi all'autorità giudiziaria per giungere al verdetto [...] un g.; non avere elementi di g.] ≈ avviso, opinione, parere, valutazione. b. [facoltà stessa della mente di ben giudicare: essere una persona di g., senza g.] ≈ assennatezza, buon senso, criterio, discernimento, (non com.) saviezza, senno, sensatezza ...
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Autorità che ha la competenza di emettere giudizi su questioni particolari.
Diritto
Organo dello Stato che impersona la funzione giurisdizionale di applicazione delle norme giuridiche ai casi concreti attraverso un provvedimento singolare e...
giudice
Per dimostrare l'impossibilità di giudicare rettamente un uomo se si è presi dall'invidia, che non lascia la ragione argomentare per la cosa invidiata, D. osserva che in questo caso la potenza giudicativa è... quel giudice che ode...