dispersione
dispersióne s. f. [dal lat. dispersio -onis, der. di dispergĕre (v. dispergere), ma sentito, nella maggior parte dei sign., come der. di disperdere]. – 1. Il disperdere o disperdersi; l’essere [...] o più fasi, nel quale una di esse (fase disperdente) è in quantità prevalente e disperde l’altra o le altre (fasi disperse); grado di d., il rapporto tra la superficie che separa le due fasi e il volume della fase dispersa: a seconda del suo valore ...
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macchina
màcchina (ant. màchina) s. f. [dal lat. machĭna, che è dal gr. dorico μαχανά, attico μηχανή]. – 1. In senso storico e antropologico, qualsiasi dispositivo o apparecchio costruito collegando [...] per lo più di tipo eletromeccanico o elettronico (nei sistemi più recenti collegata a un elaboratore elettronico), in grado di fornire all’allievo informazioni sotto forma di domande cui segue la valutazione automatica delle risposte da lui date ...
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probabile
probàbile agg. [dal lat. probabĭlis, der. di probare «approvare»]. – 1. Propriam., che si può approvare. In partic.: a. Di fatto o avvenimento che, in base a serî motivi (i quali però non costituiscono [...] si è propensi a credere che accada o che sia già accaduto: è p. che arrivi (o che sia arrivato) prima di me; e determinando il grado della probabilità: è molto p., è poco p.; non è p., non è affatto p.; non mi pare p. che sia stato lui; lanciando due ...
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bis-1
bis-1 [dal lat. bis «due volte»]. – 1. Prefisso che in parole derivate dal latino o formate modernamente (come biscotto, biscanto) significa «due; due volte; doppio» e sim. (v. bi-, che è la forma [...] comunem. usata davanti a consonante). Spesso indica grado successivo (biscroma, bisdrucciolo) e, in nomi di parentela, grado più remoto (bisnonno, biscugino, ecc.). 2. Prefisso che indica la presenza in un composto chimico di un gruppo ripetuto due ...
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cubico
cùbico agg. [dal lat. cubĭcus, gr. κυβικός] (pl. m. -ci). – 1. Che ha forma di cubo o che si riferisce al cubo: corpo c., volume c., ecc. Nel linguaggio corrente, riferito a misure di volume o [...] di dimensione maggiore. In partic., curva c. (o cubica s. f.), curva algebrica di ordine 3; equazione c., equazione di 3° grado in una incognita in cui i coefficienti sono in generale numeri complessi; radice c., di un numero p, è ogni numero q la ...
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bali
balì (ant. baglì) s. m. [dal fr. bailli, der. del lat. baiŭlus «portatore», poi titolo di funzionarî]. – Grado altissimo in taluni ordini cavallereschi e religiosi, tra cui in partic. l’Ordine di [...] esclusivamente onorifico, l’Ordine di s. Stefano (nel quale, dopo la riforma del 1817, i b. di gran croce costituivano un grado intermedio fra i priori di gran croce e i commendatori), e l’Ordine Costantiniano di s. Giorgio. Per l’uso della parola ...
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organo
òrgano s. m. [lat. ŏrgănum, dal gr. ὄργανον (affine a ἔργον «opera»)]. – In senso ampio ed etimologico, strumento, da cui discendono tutti gli altri sign. particolari. 1. In biologia, unità anatomica, [...] . 5. a. Parte essenziale di un complesso organizzato: Questi o. del mondo così vanno, Come tu vedi omai, di grado in grado (Dante), i cieli, parti o membri della struttura dell’universo. b. Persona, o insieme di persone, attraverso cui si esplica ...
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radiopolarimetro
radiopolarìmetro s. m. [comp. di radio- (nel sign. c) e polarimetro]. – Strumento per riconoscere e misurare il grado di polarizzazione di radioonde; con sign. specifico, radiotelescopio [...] che consente la misurazione del grado di polarizzazione delle radioonde ricevute. ...
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radioricevitore
radioricevitóre s. m. [comp. di radio- (nel sign. c) e ricevitore]. – Apparecchio per ricevere e rendere utilizzabili (mediante registrazione, trasduzione, ecc.) i radiosegnali emessi [...] antenna, quello emesso dalla stazione che si vuole ricevere), a sua volta connesso con un circuito oscillatore (eterodina) in grado di generare un segnale di frequenza tale che, inviato a un circuito mescolatore insieme al segnale selezionato, dia in ...
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continuo1
contìnuo1 (ant. contìnovo) agg. [dal lat. continuus, der. di continere «tenere insieme, congiungere»]. – 1. a. Non interrotto nel tempo; che avviene o si succede senza mai cessare: movimento [...] . per tre giorni; lavoro c. (o anche effettivo), quello che richiede da parte del lavoratore assiduità, continuità e un certo grado d’intensità di applicazione. Al plur., detto di più fatti identici o analoghi che si ripetono con assidua frequenza: i ...
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In una successione ordinata di termini la cui importanza o, nel caso di grandezze, il cui valore varia progressivamente in ordine crescente o decrescente, il posto di ciascuno dei termini in rapporto agli altri o, più concretamente, il valore...
Comune della prov. di Gorizia (115,1 km2, in gran parte acque interne, con 8663 ab. nel 2008). Sorge su un’isola al margine della laguna a cui dà nome (Laguna di G.) ed è collegata alla terraferma da una strada che, su una striscia di sostegno...