morfemica
morfèmica s. f. [dall’ingl. morphemics, der. di morpheme «morfema»]. – Settore della linguistica strutturale che studia i morfemi sia in quanto elementi lessicali, unità minime significative [...] (m. lessicale, corrispondente approssimativamente a lessicologia), sia in quanto componenti grammaticali delle parole (m. grammaticale, corrispondente approssimativamente alla grammatica). ...
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ignorante
agg. e s. m. e f. [dal lat. ignorans -antis, part. pres. di ignorare «ignorare»]. – 1. a. Che non conosce una determinata materia, che è in tutto o in parte digiuno di un determinato complesso [...] di nozioni: essere i. di chimica, di grammatica, ecc.; in fatto di musica moderna sono completamente ignorante. Ha senso oggettivo e spesso di modestia, se detto di sé stesso; riferito ad altri, è per lo più spreg. o offensivo. b. Che non è venuto a ...
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attributivo
agg. [der. di attribuire, attributo]. – Che ha capacità di attribuire, che funge da attributo: complemento a. (per es., i compl. di qualità, di materia, ecc., quando equivalgono a un aggettivo; [...] a., di un aggettivo, quando funge da attributo (in contrapp. a funzione predicativa). Proposizioni a., nella grammatica scolastica, le proposizioni relative quando non hanno funzione di complemento ma aggiungono una specificazione, un chiarimento ...
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perispomeno
perispòmeno agg. [dal gr. περισπώμενος, part. pres. passivo di περισπάω «segnare con l’accento circonflesso», comp. di περι- «peri-» e σπάω «tirare»]. – Nella grammatica greca, detto di parola [...] con l’accento circonflesso sull’ultima sillaba (per es.: ἀρετῆς, καλοῦ, ἀγαϑοῖς); verbi p., secondo gli antichi grammatici greci, i verbi terminanti in -άω, -έω, -όω e, nella forma contratta, in -ῶ. ...
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causa
càuṡa s. f. [dal lat. causa; cfr. cosa]. – 1. a. Fatto o avvenimento che provoca un determinato effetto, che è origine o occasione di un altro fatto: l’umidità è c. di malattie; il contatto dei [...] quando contribuiscano a determinarlo, ma anche quando siano indifferenti o addirittura contrastanti o di effetto non precisabile. 5. In grammatica, complemento di c., complemento che indica la causa, il motivo per cui qualcosa avviene o si fa (per es ...
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causale
cauṡale agg. e s. f. [dal lat. tardo causalis]. – 1. agg. a. Di causa, che è causa di qualcosa: rapporto c.; principio c.; collegamento c.; nesso c.; atto causale. b. In grammatica, proposizioni [...] c., proposizioni subordinate che indicano la causa per cui avviene ciò che è detto nella proposizione reggente; possono essere esplicite, con il verbo di modo indicativo introdotto da una delle congiunzioni ...
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indoeuropeo
indoeuropèo (o indeuropèo) agg. e s. m. [comp. di indo- e europeo]. – 1. a. In linguistica, lingue i. (meno com. arie, arioeuropee, indogermaniche), famiglia di lingue parlate in età storica [...] armeno, tracio, slavo, baltico, germanico, greco, osco-umbro, latino, celtico. b. Relativo alle lingue indoeuropee: i dialetti i.; grammatica, linguistica i.; la morfologia, la sintassi i., il lessico indoeuropeo. 2. Che ha parlato o parla una delle ...
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causativo
cauṡativo agg. [dal lat. tardo causativus, der. di causari «causare»]. – 1. Che è causa, che ha potenza di causare: assai ben si può comprendere la tristizia esser c. dell’ira (Boccaccio). [...] 2. In grammatica: a. ant. Caso c., il quarto caso, il caso accusativo (lat. casus causativus, in Prisciano, calco del gr. αἰτιατικός: cfr. accusativo). b. Verbi c. (o fattivi), verbi derivati che esprimono un’azione non compiuta dal soggetto ma fatta ...
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composto
compósto agg. e s. m. [part. pass. di comporre]. – 1. Messo insieme, risultante dall’unione di più elementi (contr. di semplice): corpi c.; moti c.; parole c., risultanti da composizione; tempi [...] c., in grammatica, quelli formati con l’ausiliare e il participio passato; interesse c., v. interesse. Con funzione di participio: l’uomo è c. di anima e di corpo; appartamento c. di sette vani; e riferito alla composizione tipografica: pagina mal c ...
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logico1
lògico1 (ant. lòico) agg. [dal lat. logĭcus, gr. λογικός, der. di λόγος «discorso, ragionamento»] (pl. m. -ci). – 1. a. Che concerne la logica o la logica matematica: principî l.; linguaggio [...] : logico!, è ovvio, è naturale); sarebbe più l. attendere; a questo punto, non sarebbe l. ritirarsi. Per il soggetto l. in grammatica, v. soggetto. c. Riferito a persona, che ragiona con logica, in modo conforme alla ragione e anche al buon senso: un ...
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Rappresentazione sistematica di una lingua e dei suoi elementi costitutivi, articolata tradizionalmente in fonologia (dottrina dei suoni di cui è costituita la parola), morfologia, sintassi, lessicologia (studio scientifico del sistema lessicale...
La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; il medesimo codice contiene anche una trascrizione...