gloria1
glòria1 s. f. [dal lat. gloria]. – 1. a. Fama grandissima, onore universale che si acquista per altezza di virtù, per meriti eccezionali, per atti di valore, per opere insigni: meritare, procacciarsi, [...] g. della pittura nel ’400; la poesia in quel secolo ebbe grande gloria. In partic., la g. di Dio, lo splendore e la grandezza della maestà divina, la sua beatitudine: La g. di colui che tutto move Per l’universo penetra, e risplende In una parte più ...
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lampiridi
lampìridi s. m. pl. [lat. scient. Lampyridae, dal nome del genere Lampyris, e questo dal lat. class. lampyris -ĭdis «lucciola», gr. λαμπυρίς -ίδος, der. di λάμπω «splendere»]. – Famiglia di [...] insetti coleotteri, di modesta grandezza, che presentano talvolta uno spiccato dimorfismo sessuale: in molti le femmine sono prive di ali e hanno aspetto di larve, mentre i maschi sono sempre alati e discreti volatori; carattere comune a quasi tutti ...
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attuale
attüale agg. [dal lat. tardo actualis, der. di actus -us «atto2»; nel sign. 1 c ricalca il fr. actuel]. – 1. a. In filosofia (per lo più in contrapp. a potenziale, talora a virtuale, possibile, [...] olocenico o olocene. 3. In fisica, valore a. (in contrapp. a iniziale, finale, ecc.), il valore di qualsiasi grandezza, variabile col tempo, relativo all’istante in cui si parla, o più generalmente all’istante generico. ◆ Avv. attualménte, nel ...
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logaritmico
logarìtmico agg. [der. di logaritmo] (pl. m. -ci). – Di logaritmo, che si riferisce ai logaritmi: funzione l., quella nella quale la variabile dipendente è logaritmo, in una certa base, della [...] particolare interesse (in partic., tavola logaritmico-trigonometrica, quella che riporta i logaritmi delle funzioni trigonometriche); in elettronica, amplificatore l., quello nel quale la grandezza d’uscita è funzione logaritmica di quella d’entrata. ...
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parallelogrammo
(o parallelogramma) s. m. [dal lat. tardo parallelogrammum, gr. παραλληλόγραμμον, comp. di παράλληλος «parallelo» e γραμμή «linea, figura geometrica»] (pl. -i). – Figura geometrica piana [...] (o altri vettori: spostamenti, velocità) applicate a un medesimo punto, se ne ottiene la risultante, la quale è data in grandezza e direzione dalla diagonale costruita sul parallelogrammo avente per lati le due forze (o vettori) (v. fig. a p. 844 ...
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decente
decènte agg. [dal lat. decens -entis, part. pres. di decere «esser conveniente»]. – 1. a. Conforme alle norme del pudore, della dignità, del decoro: tenere un contegno d.; presentarsi in abito [...] d.; quindi anche accettabile, conveniente: mi pare una proposta decente. c. ant. Proporzionato: pervenimmo in un bellissimo prato di grandezza d. a quel giardino (Boccaccio). 2. letter. raro. Che ha grazia e leggiadria: A le decenti Cariti [le Grazie ...
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uscita
s. f. [der. di uscire]. – 1. a. L’atto di uscire, di andare o venire fuori da un luogo chiuso o considerato come tale: l’u. degli scolari dalla scuola, l’u. degli impiegati dall’ufficio; l’u. [...] un amplificatore ad audiofrequenza) in modo da indicare la potenza d’uscita di questo. In altri casi il termine sta per grandezza d’u. (per es.: l’u. di questo trasduttore è una tensione alternata modulata d’ampiezza). c. In informatica, l’operazione ...
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borsa1
bórsa1 s. f. [lat. tardo bŭrsa, dal gr. βύρσα «pelle, otre di pelle»]. – 1. a. In origine, sacchetto di pelle o di stoffa, di varia foggia e grandezza, usato per portare con sé denaro o altri [...] oggetti. Attualmente il termine designa sia la borsa piccola con manici o tracolla (anche borsetta), sia la borsa più grande, generalm. rigida e a un manico, adoperata soprattutto per portare libri, carte, ...
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dipendente
dipendènte agg. e s. m. e f. [part. pres. di dipendere]. – 1. agg. Che dipende, che è ad altri soggetto o subordinato: uffici, organi d.; lavoratori d., e lavoro d. (non autonomo). In sintassi, [...] o variabile d., che è funzione di altre variabili, il cui valore cioè dipende da altre grandezze o variabili. 2. s. m. e f. Persona che, spec. per il lavoro che compie, per l’ufficio o l’impiego che ha, per il grado che ricopre, dipende dall ...
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positivo
poṡitivo agg. [dal lat. tardo positivus, propr. «che viene posto» (usato soprattutto nel sign. grammaticale), der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. In generale, che è posto come [...] più concreto di porre («collocare»), il termine fu usato (come agg. e come s. m.) per indicare l’organo musicale di media grandezza (fra il portativo e l’organo grande) che, pur essendo trasportabile da un luogo a un altro, doveva essere collocato su ...
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fisica G. fisica Qualsiasi ente suscettibile di una precisa definizione quantitativa, quindi di misurazione, che viene introdotto allo scopo di consentire una descrizione quantitativamente precisa di fenomeni fisici e la traduzione in equazioni...
grandezza
Bruna Cordati Martinelli
Nel senso proprio di " volume ", " estensione ", in Cv III IX 6, dove D. enumera le cose che sensibili... si chiamano: le quali... con più sensi comprendiamo, cioè la figura, la grandezza, lo numero, lo...