prete
prète s. m. [lat. tardo presby̆ter (nel lat. parlato anche preby̆ter), che è dal gr. πρεσβύτερος, propr. «più anziano»: cfr. presbitero]. – 1. Il ministro del culto cattolico: farsi p.; aveva quindi, [...] (1678-1741), ordinato sacerdote nel 1703, per il colore dei suoi capelli. Talvolta in tono spreg.: uno scherzo da prete, di pessimo gusto; un modo di fare da prete, ipocrita; per lo più in tono spreg. anche al plur., i preti, il clero cattolico nel ...
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coprispalla
s. m. Capo d’abbigliamento femminile, simile a un bolero corto, che copre solo le spalle e le braccia. ◆ In pedana, tre indossatrici e due modelli, sfoggeranno mise da spiaggia e gli abiti [...] tourbillon, i piccoli coprispalla sulle t-shirt di seta a fiori, i poncho di maglia. Colori e accostamenti di grande gusto estetico: pavone e corda, per esempio. (Paola Pollo, Corriere della sera, 18 febbraio 2008, p. 27, Cronache).
Composto dal v ...
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irresistibile
irresistìbile agg. [dal lat. mediev. irresistibilis, der. dal lat. resistĕre «resistere», col pref. in-2]. – Cui non è possibile resistere, o che non si riesce a frenare: assaltare con [...] seduttore (con questo sign., anche assol.: credersi i., o credere di essere i.); e analogam.: il suo sguardo era irresistibile. ◆ Avv. irresistibilménte, senza possibilità di resistere: si sentiva irresistibilmente attratto dal gusto dell’avventura. ...
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ostico
òstico agg. [dal lat. hostĭcus «ostile, nemico», der. di hostis «nemico»] (pl. m. -ci), letter. – Spiacevole, ripugnante al gusto: bevanda di sapore ostico. Più spesso in senso fig., di cosa che [...] riesce sgradita, in quanto non congeniale, difficile a sopportarsi e sim.: un lavoro o.; è un incarico o. più che gravoso; la matematica è una materia o. per me; È lastricata d’ostriche Ogni strada di ...
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offendere
offèndere v. tr. [lat. offĕndĕre, propr. «urtare contro», comp. di ob- e -fendĕre «urtare, colpire» (cfr. difendere)] (pass. rem. offési, offendésti, ecc.; part. pass. offéso, ant. offènso). [...] i miei sentimenti più sacri. Con sign. attenuato, essere in contrasto, in contraddizione: è una moda che offende il buon gusto; le sue affermazioni offendono il senso comune; anticam. anche intr. col compl. di termine: puote l’uomo disdicere non ...
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consonante
s. f. [dal lat. consŏnans -antis (littĕra), part. pres. di consonare «consonare»]. – Ciascuno dei fonemi di una lingua che vengono pronunciati con il canale vocale chiuso (c. occlusive o momentanee) [...] in questo), d, f, ǧ (scritta g come in gesso, girare, o gi come in giacca, gioco, giusto), ġ (scritto g come in gatto, gola, gusto, grosso, glicine, o gh come in ghetto, luoghi), l, l’ (scritta gl come in negli, o gli come in paglia, aglio), m, n, n ...
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slurp
〈slë′ëp〉 interiez. ingl. [da (to) slurp «sorbire con rumore», di origine onomatopeica]. – Nel linguaggio dei fumetti, forma grafica che riproduce il rumore di chi mangia qualcosa con gusto o di [...] chi ha l’acquolina in bocca ...
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smaccato
agg. [etimo incerto; non sembra possa considerarsi un part. pass. di smaccare]. – Esagerato, eccessivo, quasi esclusivam. nell’espressione dolce s., stucchevole, e per estens., assol.: un vino [...] uno sfacciato e ostentato desiderio di comparire, di dare nell’occhio: un lusso s.; quei vestiti smaccati ..., comprati secondo il gusto, la moda, un po’ plebea, appunto di quegli anni (Pasolini). ◆ Avv. smaccataménte, in modo eccessivo, e fig. con ...
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carbonicazione
carbonicazióne s. f. [der. di carbonico1]. – Operazione enologica, consistente nell’introduzione di anidride carbonica nel vino, con lo scopo di chiarificarlo, migliorarne il gusto e aumentarne [...] la conservabilità ...
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romanza
romanża s. f. [dal fr. romance (femm.), che a sua volta è dallo spagn. romance (masch.) e dal provenz. romans, che risalgono all’avverbio lat. pop. *romanice «al modo dei Romani, in lingua latina»]. [...] forma metrica, in uso in Italia dalla fine del sec. 18°, col quale i poeti preromantici e romantici volevano richiamarsi al gusto e alla tematica del romance spagnolo dei sec. 15°-16° e della conseguente romance francese (quando non si limitavano a ...
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Senso specifico per mezzo del quale viene riconosciuto e controllato il sapore delle sostanze introdotte nel cavo orale. Per estensione il termine è adoperato in etica e in estetica per designare la sensibilità del buono e del bello.
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gusto
Senso specifico per mezzo del quale viene riconosciuto e controllato il sapore delle sostanze introdotte nel cavo orale. Le sensazioni destate dagli stimoli gustativi si chiamano sapori.
Anatomia del sistema gustativo
Gli organi del...