habille
habillé 〈abii̯é〉 agg. fr. [part. pass. di habiller «vestire»]. – Abbigliato in modo ricercato, con raffinatezza e gusto, anche di cosa: vestito h., importante, elegante; tavolo habillé, apparecchiato [...] in modo elegante, con la tovaglia che giunge sino a terra (in ital., tavolo vestito) ...
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vivace
agg. [dal lat. vivax -acis, der. di vivĕre «vivere»]. – 1. a. letter. Ben vivo, pieno di vita e vigore, rigoglioso: Parvermi i rami, gravidi e vivaci D’un altro pomo (Dante); messe le tavole sotto [...] v. scambio di accuse e controaccuse; una risposta v., quasi aspra. e. Vino v., vino per lo più giovane dal gusto fresco, brillante e leggermente asprigno. f. Reazione v., in chimica, che si manifesta nettamente con forte effervescenza e sviluppo di ...
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di1
di1 prep. [lat. de]. – Si accoppia con l’articolo, formando le preposizioni articolate del, dello, della, dei, degli, delle, che sono talora adoperate come articoli partitivi (per l’uso di questi, [...] soli legumi, incoronato di spine. Modo e maniera: andare di buon passo, alzarsi di cattivo umore, venire di corsa, ridere di gusto, vestire di nero. Causa: morire d’inedia, piangere di gioia, gridare di dolore. Scopo: muro di cinta, teatro di prosa ...
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negritudine
negritùdine s. f. [adattam. del fr. négritude (der. di nègre «negro»), termine coniato, o per lo meno diffuso, dallo scrittore e presidente del Senegal L.-S. Senghor (1906-2001)]. – 1. L’insieme [...] nella diversità delle sue affermazioni ed espressioni si caratterizza per un atteggiamento più affettivo che razionale verso il mondo, un gusto del concreto e della vita, il senso dell’unità cosmica e dell’intima partecipazione ad essa dell’uomo, lo ...
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instaurare
(meno com. istaurare) v. tr. [dal lat. instaurare «rinnovare, rifare, restaurare» e sim., di origine sconosciuta] (io instàuro, ecc.). – 1. Istituire, stabilire facendo opera d’innovazione [...] e sim.: i. un nuovo costume di vita, un modo più libero di pensare e parlare; D’Annunzio instaurò un nuovo gusto nella letteratura italiana. 2. ant. a. Ricostruire, riedificare, restaurare: un tempio de’ frati minori non solamente instaurò, ma da e ...
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instaurazione
instaurazióne (meno com. istaurazióne) s. f. [dal lat. instauratio -onis]. – 1. Istituzione, creazione di nuovi ordini o sistemi politico-sociali, di nuove tendenze, e sim.: l’i. di un [...] regime assolutista, di un governo di pace; i. di un gusto poetico, artistico, di un nuovo costume di vita. 2. Presso gli antichi Romani, la ripetizione di pubblici giochi, o di una parte di essi, che si dubitava fossero stati fatti senza osservare le ...
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ricamo
s. m. [der. di ricamare]. – 1. a. L’operazione, l’attività, l’arte del ricamare: il r. d’un fazzoletto, d’un parato; imparare il r.; dedicarsi al r.; maestra, scuola di r.; r. a mano, a macchina, [...] , a riporto, ad arazzo). b. Il lavoro stesso eseguito con l’ago sul tessuto, il disegno ricamato: un r. finissimo, semplice, di buon gusto; r. in rilievo; r. in oro, in seta, fatto cioè con filo d’oro o di seta; tovaglia ornata di ricami. 2. fig ...
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malmesso
malmésso (o 'mal mésso') agg. – Di persona dimessa, vestita poveramente o senza eleganza: un uomo silenzioso e m.; di luogo, ambiente e sim., arredato senza cura, senza gusto, in modo sciatto: [...] due camere strette e malmesse. Sempre scritto in grafia staccata quando messo ha il sign. di «posto, collocato» e sim.: libri mal messi ...
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chiassosita
chiassosità s. f. [der. di chiassoso]. – L’essere chiassoso, allegria rumorosa: la sua ch. è segno di buona salute; detto di colori, vivacità, vistosità: la ch. nel vestire è segno di cattivo [...] gusto. ...
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pro2
pro2 〈prò〉 (o prò) s. m. [apocope dell’ant. prode s. m.] (radd. sint.). – 1. Giovamento, vantaggio, utilità. Si usa soltanto in determinate frasi: che pro me ne viene?; a che pro affaticarsi tanto?; [...] . far pro, spec. parlando del cibo, del nutrimento, col senso di «andare in sangue, in buona salute» e sim.: mangia così di gusto che tutto gli fa pro; forse non le aveva fatto pro la cena, aveva mangiato contro stomaco (Cassola); più pro fa il pane ...
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Senso specifico per mezzo del quale viene riconosciuto e controllato il sapore delle sostanze introdotte nel cavo orale. Per estensione il termine è adoperato in etica e in estetica per designare la sensibilità del buono e del bello.
Anatomia
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gusto
Senso specifico per mezzo del quale viene riconosciuto e controllato il sapore delle sostanze introdotte nel cavo orale. Le sensazioni destate dagli stimoli gustativi si chiamano sapori.
Anatomia del sistema gustativo
Gli organi del...