picaresco
picarésco agg. [dallo spagn. picaresco, der. di pícaro (v. picaro)] (pl. m. -chi). – Relativo a un genere letterario sorto in Spagna nella seconda metà del sec. 16° (il cui prototipo è considerato [...] picari, popolani furbi, imbroglioni e privi di scrupoli: letteratura p.; romanzo p.; novelle picaresche. Anche, che ricorda o rispecchia l’atmosfera, le situazioni, le trame tipiche di tale genere letterario: avventure p.; un gusto p. per il rischio. ...
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picassiano
agg. e s. m. (f. –a). – Relativo al pittore spagn. Pablo Picasso (1881-1973), con riferimento alle sue opere, al suo stile e al suo modo di dipingere: le Tauromachie p.; una collezione di [...] ceramiche p.; la deformazione p. della figura umana. Anche, per lo più come sost., di artista seguace o imitatore della tecnica, dei temi, del gusto e dello stile di Picasso. ...
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cacofagia
cacofagìa s. f. [comp. di caco- e -fagia]. – Pervertimento del gusto consistente nell’ingestione di quelle sostanze che abitualmente sono respinte come ripugnanti; sintomo di grave decadimento [...] mentale, si può osservare nell’idiozia e nei gravi stati demenziali ...
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cuore
cuòre (pop. e poet. còre) s. m. [lat. cŏr]. – 1. a. Organo muscolare, cavo, che costituisce il centro motore dell’apparato circolatorio, situato, nell’uomo, tra i due polmoni, sopra al diaframma, [...] con voi mi resterei – Guardando io rispondeva – oh di che cuore! (Carducci); anche con altre accezioni: ridere di c., di gusto; offrire di c., con spontaneità; ringraziare di tutto c., con sentimento di viva riconoscenza. e. Come sede del sentimento ...
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bizantineggiare
biżantineggiare v. intr. [der. di bizantino] (io biżantinéggio, ecc.; aus. avere). – 1. Ragionare con sottigliezza eccessiva. 2. Imitare, nell’arte, la stilizzazione che fu caratteristica [...] spec. della pittura bizantina. ◆ Part. pres. biżantineggiante, usato come agg. soprattutto nel 2° sign.: arte, gusto bizantineggiante. ...
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bizantinismo
biżantinismo s. m. [der. di bizantino]. – 1. Il perdersi in questioni e in sottigliezze eccessive (con riferimento alle controversie teologiche frequenti nel mondo bizantino); il termine [...] a proposito di vane complicazioni burocratiche o (con allusione ai costumi di corte dell’Impero bizantino) di un cerimoniale esagerato, e sim. 2. Preziosismo, ostentazione, in arte e letteratura, di un gusto estetizzante raffinato e decadente. ...
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chippendale
〈čìpëndeil〉 s. ingl. [dal nome del disegnatore e ebanista ingl. Th. Chippendale (1718- 1779)], usato in ital. al masch., o come agg. – Stile di mobili ricchi di intagli e decorazioni, spesso [...] dall’arredamento francese, dalla tradizione gotica e da fonti esotiche; diffusosi in Inghilterra alla fine del sec. 18°, ebbe grande influenza in Olanda, Germania e America. Con uso di attributo: stile ch.; gusto ch.; mobili, arredamento chippendale. ...
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bizantino
biżantino agg. [dal lat. tardo Byzantinus]. – 1. Di Bisanzio, antichissima città (gr. Βυζάντιον, lat. Byzantium) all’imboccatura del Mar Nero, tra il Corno d’Oro e il Mar di Marmara, che dopo [...] : essere b. nelle piccole idee (Carducci). Con riferimento alla letteratura, l’agg. è anche usato talvolta a indicare quel gusto raffinato e prezioso che fu proprio di alcuni scrittori (D’Annunzio, ecc.) della fine del sec. 19°; quest’ultimo sign ...
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paludamento
paludaménto s. m. [dal lat. paludamentum (v. paludato)]. – 1. Propriam., il corto mantello, simile alla clamide greca, per lo più di colore rosso, drappeggiato e fermato sulla spalla sinistra, [...] ondeggiavagli [ad Alceo], e il negro Paludamento si portavan l’aure (Foscolo); scherz. e spreg., abito sfarzoso e di cattivo gusto. 2. fig. Spec. al plur., ornamenti stilistici eccessivamente ampollosi: nascondersi dietro i p. di una vuota retorica. ...
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paludato
agg. [dal lat. paludatus «vestito del paludamento», prob. connesso (come paludamentum) con Paluda, epiteto di Minerva]. – 1. Vestito con abiti vistosi e di cattivo gusto, inadatti alle circostanze. [...] 2. fig. Solenne, ampolloso: un discorso p., prosa p., stile p.; anche di chi usa tale linguaggio: uno scrittore paludato ...
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Senso specifico per mezzo del quale viene riconosciuto e controllato il sapore delle sostanze introdotte nel cavo orale. Per estensione il termine è adoperato in etica e in estetica per designare la sensibilità del buono e del bello.
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gusto
Senso specifico per mezzo del quale viene riconosciuto e controllato il sapore delle sostanze introdotte nel cavo orale. Le sensazioni destate dagli stimoli gustativi si chiamano sapori.
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