fine1
fine1 agg. [lat. fīnis «limite» (v. fine2), adoperato come agg. nel sign. di « estremo»]. – 1. a. Sottile, di spessore o diametro molto piccolo: uno spago f.; sabbia assai f.; una lama finissima; [...] e dei suoi modi e sentimenti: una signora assai f.; avere gusti f.; estens.: lineamenti f., delicati; locale, ambiente f., con arte o tecnica raffinata, con signorilità e buon gusto: osservare, far notare finemente; una saliera finemente cesellata; ...
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calligrafismo
s. m. [der. di calligrafico]. – Termine adoperato dapprima (1922) da G. A. Borgese per indicare la tendenza stilistica degli scrittori contemporanei a dare eccessiva importanza all’esteriorità [...] o curando poco il contenuto, ed entrato poi nel linguaggio della critica letteraria e artistica e del giornalismo, durante le polemiche sorte intorno al neorealismo, per designare l’atteggiamento e il gusto a esso opposti, cioè il formalismo. ...
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finezza
finézza s. f. [der. di fine1]. – 1. Qualità di ciò che è fine, in senso proprio e fig. In partic.: a. Sottigliezza di spessore, di diametro: f. di un filo, di un capello; grado di f. della macinazione, [...] del grano, di un legante idraulico, ecc. b. Acutezza, sagacia: f. di udito; f. di gusto, d’ingegno; uomini singolari per f. d’intelletto (Leopardi). c. Ottima qualità, fattura pregevole: f. di una stoffa, di un gioiello. d. Accuratezza, delicatezza, ...
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fino1
fino1 agg. – 1. Variante di fine1. Le due forme si possono scambiare in molti casi, mentre in altri i loro sign. divergono, per cui si può contrapporre, per es., seta fina, sottile, leggera, a [...] ). Altre volte, la forma fino è esclusiva, come nella frase lavorare di fino, eseguire lavori che richiedono precisione, delicatezza, gusto, ecc.; nella locuz. fam. fa fino, di uso, modo, ecc. che appare elegante, raffinato; e nell’espressione fino ...
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dormire
v. intr. [lat. dŏrmire] (io dòrmo, ecc.; aus. avere). – 1. Riposarsi col sonno, essere in stato di sonno: d. su un buon letto, sul divano, sulla poltrona; d. disteso, sul fianco, supino, bocconi; [...] sim.); d. con gli occhi aperti, d. con un occhio solo, vigilare anche nel sonno; dormirsela, dormire tranquillamente e con gusto; chi dorme non piglia pesci (prov.); d. con qualcuno, nello stesso letto o nella stessa stanza (ma, soprattutto quando si ...
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intrigante
agg. e s. m. e f. [part. pres. di intrigare, ma influenzato, per i sign., dal fr. intrigant]. – 1. Di persona che s’intromette abitualmente e volentieri negli affari degli altri, che ama gli [...] intrighi e li ordisce, per trarne vantaggio o anche solo per il gusto di complicare le cose, di ostacolare i progetti altrui, e sim.: un avvocato i.; una collega i. e pettegola; è una i.; non ti fidare di quell’intrigante! 2. Che interessa, che ...
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europeizzare
europeiżżare v. tr. [der. di europeo]. – Rendere conforme all’uso o al gusto europeo; dare alla civiltà, agli usi, ai costumi di un paese fuori d’Europa un’impronta europea. Nel rifl. e [...] intr. pron., europeizzarsi, conformarsi agli usi europei, acquisire caratteri e costumi tipici della vita degli europei: molte capitali delle ex-colonie si sono largamente europeizzate ...
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introdurre
v. tr. [dal lat. introducĕre, comp. di intro- e ducĕre «guidare, condurre»] (coniug. come addurre). – 1. Riferito a cose: a. Mettere dentro, far entrare o penetrare, portare dentro un luogo: [...] . Avviare, guidare nell’apprendimento di qualche cosa: i. allo studio delle scienze occulte; i. nella filosofia; i. gli allievi alla comprensione e al gusto della musica. ◆ Part. pass. introdótto, anche come agg. e, anticam., come s. m. (v. la voce). ...
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napoletano
(meno com. napolitano) agg. e s. m. – 1. agg. Di Napoli, dei suoi abitanti, della loro storia, o di ciò che a essi si riferisce: il mare n., la costa n.; lo spirito n.; la cultura, l’arte, [...] dal sec. 14° al 19° s’indicò con questo nome tutta la parte continentale del Regno di Napoli. 3. s. m. Sorta di cioccolatino rettangolare, di gusto amaro e di pasta dura, senza ripieno. ◆ Avv. napoletanaménte, alla maniera di Napoli o dei napoletani. ...
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Senso specifico per mezzo del quale viene riconosciuto e controllato il sapore delle sostanze introdotte nel cavo orale. Per estensione il termine è adoperato in etica e in estetica per designare la sensibilità del buono e del bello.
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gusto
Senso specifico per mezzo del quale viene riconosciuto e controllato il sapore delle sostanze introdotte nel cavo orale. Le sensazioni destate dagli stimoli gustativi si chiamano sapori.
Anatomia del sistema gustativo
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