linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa [...] degli animali di comunicare informazioni ad altri membri della propria specie per mezzo di segnali chimici (percepiti attraverso il gusto, l’olfatto) o fisici (percepiti attraverso l’udito, il tatto, la vista), a seconda dell’ambiente in cui vivono ...
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sensualita
sensualità s. f. [dal lat. tardo sensualĭtas -atis, der. di sensualis «sensuale»]. – 1. ant. Facoltà, capacità sensoriale; sensibilità. 2. Il sentire fortemente, e spesso in modo predominante, [...] , di una scena, di una situazione; libro, quadro, brano musicale pieno di sensualità. Anche, s. di un poeta, di uno scrittore, di un artista, in quanto trattino argomenti sensuali, o nella loro opera prevalgano l’ispirazione e il gusto sensuale. ...
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sensuoso
sensüóso agg. [dall’ingl. sensuous, der. del lat. sensus -us «senso»], letter. – Legato ai sensi o alle sensazioni; si usa con sign. affine a sensuale, ma di solito con valore attenuato, o per [...] esprimere una maggiore raffinatezza e perciò riferito piuttosto ad atteggiamenti estetici che a inclinazioni psichiche: temperamento s.; l’immaginazione s. d’un pittore; una prosa s. e colorita; un gusto s. della parola. ...
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affettare1
affettare1 v. tr. [dal lat. affectare «desiderare con ansia», der. di afficĕre, part. pass. affectus] (io affètto, ecc.). – 1. Mostrare con ostentazione di possedere qualità, sentimenti, [...] doti che in realtà non si hanno: a. eleganza; a. buon gusto; a. modestia; a. noncuranza, disinvoltura; a. di sapere. 2. ant. a. Desiderare, bramare: altro già non affetto Che veder lei (Cino da Pistoia). b. Impressionare: il vero ... appaga, o se non ...
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requie
rèquie s. f. (anche m. nel sign. 2) [dal lat. requies -etis, accus. requietem e requiem, der. di quies «quiete»] (non usato al plur.). – 1. Riposo, calma, pace, nelle fatiche e nelle sofferenze [...] lavoro continuo non mi lascia un momento, un minuto di r.; vanamente cercò un po’ di r. nel sonno; coloro che hanno quel gusto di fare il male, ci mettono più diligenza, ci stanno dietro fino alla fine, non prendon mai r. (Manzoni); non avere, non ...
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sentire
v. tr. [lat. sĕntire] (io sènto, ecc.). – In senso ampio, avvertire un qualsiasi stato di coscienza indotto in noi dal mondo esterno attraverso i sensi o un qualsiasi stato affettivo insorgente [...] febbre (e così, s. il polso, s. il cuore, ecc.); volevo s. se dormivi. c. fam. Riferito a cibi e bevande, assaggiarne, gustarne, nel senso di mangiarne o berne un po’: al bicchiere Materno, ognuno ne sentiva un dito (Pascoli); vuoi s. uno di questi ...
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abito-simbolo
(abito simbolo), loc. s.le m. Abito che è simbolo di una tendenza, del gusto di uno stilista. ◆ Infine [il catalogo] approda alla descrizione dell’uniforme come simbolo dell’ambivalenza [...] ordine-disordine attraverso una serie di immagini prese dall’arte, la moda, il cinema, la musica, la cultura pop. Tutto si mescola: gli abiti-simbolo ispirati alla foggia militare, le uniformi minimaliste ...
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abito-vestaglia
(abito vestaglia), loc. s.le m. Abito femminile dalle linee morbide e sciallate. ◆ Corsetti fin de siècle, abiti vestaglia color lavanda, gonne asimmetriche in pizzo su stivali alti, [...] Eva, la moglie-braccio-destro. (Paola Pisa, Messaggero, 28 febbraio 2004, p. 12, Cronache Italiane) • Spopola anche il gusto orientale: kimoni, fantasie ispirate ai vasi Ming, abiti vestaglia disseminati da fiori di pesco. (Stampa, 9 dicembre 2006 ...
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stampo
s. m. [der. di stampare]. – 1. a. Nome di varî arnesi adoperati per imprimere o riprodurre su una superficie disegni, numeri, lettere, fregi, o da usare come guida per ritagliare un foglio, un [...] riferimento ai sign. precedenti): fatti con lo s., di oggetti prodotti in serie o che comunque siano privi di originalità e di gusto artistico, o anche di persone che, per aspetto fisico o per altre qualità, siano simili a tante altre (i ragazzi di ...
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invecchiare
v. intr. e tr. [der. di vècchio] (io invècchio, ecc.; come intr., aus. essere). – 1. intr. Di persona, diventare vecchio, avanzare nell’età assumendo l’aspetto senile: aver paura d’i.; si [...] vent’anni; opera invecchiata, che dice cose superate ormai dal progresso degli studî o che non incontra più il gusto mutato dei lettori; una moda, un’ideologia, un’istituzione invecchiata, ormai invecchiata; malanni, vizî invecchiati, che durano da ...
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Senso specifico per mezzo del quale viene riconosciuto e controllato il sapore delle sostanze introdotte nel cavo orale. Per estensione il termine è adoperato in etica e in estetica per designare la sensibilità del buono e del bello.
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gusto
Senso specifico per mezzo del quale viene riconosciuto e controllato il sapore delle sostanze introdotte nel cavo orale. Le sensazioni destate dagli stimoli gustativi si chiamano sapori.
Anatomia del sistema gustativo
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