salato
agg. e s. m. [part. pass. di salare]. – 1. agg. a. Che contiene del sale: acqua s.; sorgenti salate. b. Con riferimento a cibi e vivande, insaporito, condito con sale: pane s.; formaggio s.; burro [...] : il brodo è s., bisogna allungarlo; l’arrosto mi sembra un po’ salato; con uso sostantivato e valore neutro, sapore, gusto salato: preferire il s. al dolce; con funzione avverbiale, mangiare s., troppo s., eccedere abitualmente nell’uso del sale, e ...
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petrarchismo
s. m. – Genericam., l’imitazione di Francesco Petrarca poeta lirico, soprattutto d’amore, imitazione che sotto varie forme e con varia misura e fortuna giunge sino alla più recente poesia [...] modi stilistici, temi, concetti e atteggiamenti spirituali della lirica petrarchesca, incontrando il favore degli ambienti raffinati, che ne apprezzavano sia il gusto per le arguzie e i concetti sottili sia l’eleganza e l’impeccabilità dello stile. ...
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delicatezza
delicatézza s. f. [der. di delicato]. – 1. a. La qualità di ciò che è delicato, finezza, morbidezza, leggerezza: d. di pelle, di carnagione, di tinte; d. di un profumo; d. di tono, di tocco, [...] , squisitezza di sentimenti o di modi: dimostrare grande d. d’animo; d. di sentire; trattare con estrema d.; d. di gusto (anche in senso estetico); discrezione, riservatezza: spero che avrai la d. di non dire queste cose a nessuno; talora, anche ...
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delicato
(ant. dilicato) agg. [dal lat. delicatus, der. di deliciae «delizia»]. – 1. Che dà, ai varî sensi dell’uomo, un’impressione gradevole di finezza, leggerezza e sim. (si contrappone ora a ruvido, [...] , o anche discreta, coscienziosa; per estens., gesto d., pensiero d., che rivela gentilezza e nobiltà d’animo; orecchio d., gusto d., che percepiscono le finezze dei suoni, dei sapori, della bellezza estetica; mano d., che in operazioni manuali ha il ...
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paroressia
paroressìa s. f. [comp. di para-2 e gr. ὄρεξις «appetito», sul modello di anoressia]. – Nel linguaggio medico, qualunque anomalia o pervertimento del gusto; ne sono forme particolari la pica [...] e la malacia ...
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mistella
mistèlla s. f. (non com. mistèllo s. m.) [der. di misto]. – In enologia, prodotto, detto anche sifone, ottenuto dal mosto (di uve con almeno il 20 per cento di zucchero e di bassa acidità) di [...] di solito nella preparazione di vini liquorosi (soprattutto del marsala) quale aggiunta al vino base per aumentarne la gradazione, ma può anche essere destinato all’invecchiamento ottenendo un prodotto di gusto molto simile al vinsanto toscano. ...
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immillare
(ant. inmillare) v. tr. [der. (prob. coniato da Dante) di mille, col pref. in-1], letter. – Aumentare a migliaia, moltiplicare indefinitamente: ordine e armonia che facendo riuscire da più [...] ); Il gran lampadario vetusto che pende a mezzo il salone E immilla nel quarzo le buone cose di pessimo gusto (Gozzano). Nell’intr. pron., moltiplicarsi a migliaia, crescere o ripetersi indefinitamente: [le scintille, cioè gli angeli] eran tante, che ...
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regresso2
regrèsso2 s. m. [dal lat. regressus -us, der. di regrĕdi «regredire»]. – 1. a. L’azione, il fatto di regredire, e l’effetto stesso che ne consegue (in questo ultimo senso è preferito in varî [...] ): r. di un male, di un tumore; quel ragazzo ha avuto un notevole r. nello studio; lamentare il generale r. del gusto; r. economico di un paese; la situazione stessa di scadimento che ne risulta: regione, nazione in r.; un’economia in forte regresso ...
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pettegolezzo
pettegoléżżo (o pettegolézzo) s. m. [der. di pettegolo, e, come questo, voce di origine veneta]. – Chiacchiera indiscreta e malevola sul conto di qualcuno, commento malizioso e inopportuno [...] a stampa o altro scritto contenente chiacchiere o insinuazioni malevole: un rotocalco specializzato in pettegolezzi (Moravia); e il fatto stesso di dedicarsi a fare o a scrivere tali chiacchiere, insinuazioni, malignità: il gusto del pettegolezzo. ...
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pettegolo
pettégolo agg. [dal ven. petégolo (inizialmente adoperato solo nel femm. petegola), der. di peto, per allusione all’incontinenza verbale delle persone pettegole]. – 1. Di persona che ha l’abitudine [...] di fare e scambiare chiacchiere sul conto degli altri, riportando indiscretamente e con malevolenza fatti privati altrui e abbandonandosi con gusto ad allusioni e commenti maliziosi: un uomo p.; una donna p.; un giornalista p., che si compiace di ...
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Senso specifico per mezzo del quale viene riconosciuto e controllato il sapore delle sostanze introdotte nel cavo orale. Per estensione il termine è adoperato in etica e in estetica per designare la sensibilità del buono e del bello.
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gusto
Senso specifico per mezzo del quale viene riconosciuto e controllato il sapore delle sostanze introdotte nel cavo orale. Le sensazioni destate dagli stimoli gustativi si chiamano sapori.
Anatomia del sistema gustativo
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