diamantino2
diamantino2 s. m. [dim. di diamante]. – Moneta d’argento del valore di 1 soldo di marchesini, coniata dal duca di Ferrara Ercole I d’Este (1431-1505) con i tipi dell’aquila e dell’anello [...] incastonato ...
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volpe1
vólpe1 s. f. [lat. vŭlpes, arc. volpes]. – 1. a. Mammifero carnivoro della famiglia canidi, di dimensioni corporee comprese fra i 24 e i 100 cm, esclusa la coda che misura dai 18 ai 35 cm: è caratterizzata [...] inglese che consiste nel lanciare alla ricerca della volpe i cani, i quali frugano tutte le macchie e gli anfratti, finché !, l’opere mie Non furon leonine, ma di volpe (Dante); il conte duca è un v. vecchia (Manzoni); tutte le v. al fine si rivedono ...
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ibornio
ibòrnio agg. [lat. eborneus per eburneus, der. di ebur ebŏris «avorio»], poet. ant. – Di avorio, e fig. bianco, pallido, freddo; così la parola viene interpretata nel passo di Dante (Inf. XXVI, [...] su per le scalee Che n’avea fatti iborni a scender pria, Rimontò ’l duca mio e trasse mee, nel quale l’edizione da noi seguita ha sostituito alla più comune lezione i borni (v. bornio) la lezione iborni appoggiata sull’esame della tradizione antica. ...
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giorgino
s. m. – 1. Moneta d’argento coniata sotto Alfonso II d’Este (seconda metà del sec. 16°) nella zecca di Ferrara, con i tipi del duca al diritto e di san Giorgio a cavallo al rovescio; la coniazione [...] fu continuata dagli Estensi a Modena con il tipo del rovescio mutato in san Geminiano, e la moneta fu detta g. modenese. 2. Denominazione di due monete genovesi con il tipo di san Giorgio a cavallo, la ...
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unguento
unguènto s. m. [dal lat. unguentum, der. di unguĕre, variante di ungĕre «ungere»]. – 1. In chimica farmaceutica, preparazione anidra per uso esterno di consistenza molle, costituita da un eccipiente [...] si usava non come medicamento, ma come profumo: la Maddalena unse i piedi di Gesù con u. odoroso; lasciamo stare d’aver le ant. o raro. Rimedio (di natura morale): venne la novella che ’l duca d’Angiò era morto; la quale fu un prezioso u. a sanare la ...
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pompa2
pómpa2 s. f. [dal lat. pompa, gr. πομπή, der. di πέμπω «inviare, accompagnare»]. – 1. Nell’antichità classica, solenne processione che si svolgeva in occasione di nozze, funerali, e soprattutto [...] ., p. funebre, il complesso delle onoranze con cui si celebrano i funerali; impresa di p. funebri (frequente l’uso abbreviato p b. Vanità, superbia: montare in gran p., darsi grandi arie: il duca ne montò in gran p. (G. Villani); fare p. di qualcosa, ...
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unicorno
unicòrno agg. e s. m. [dal lat. tardo unicornus, contrazione di unicornuus s. m., comp. di uni- e cornu «corno»]. – 1. agg. Forma meno com. che unicorne. 2. s. m. a. Altro nome del liocorno: [...] fu detto testone all’unicorno quello di Ranuccio II Farnese duca di Parma e Piacenza, coniato nella zecca di Piacenza, che rovescio il liocorno che immergendo il corno nell’acqua ne caccia i serpenti, sormontato da un giglio con la legenda Et sibi et ...
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valvassore
valvassóre (ant. varvassóre, valvassòro, varvassòro) s. m. [dal provenz. valvassor, che è dal lat. mediev. vassus vassorum «vassallo dei vassalli»; cfr. barbassoro]. – Nel sistema politico [...] , il vassallo del vassallo del re, cioè del conte. Più tardi i valvassori furono chiamati capitani, e poi conti (e allora il vassallo del re prese il titolo di duca o marchese). Entrarono in questa categoria anche coloro che, senza essere titolari ...
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barbarina
s. f. [dalla figura di s. Barbara in essa impressa]. – Moneta d’argento del valore di 10 soldi fatta coniare a Mantova dal duca Guglielmo Gonzaga (1550-87). B. del girasole, altra moneta di [...] Mantova del valore di 6 soldi, emessa sotto il successore Vincenzo I Gonzaga (1587-1612), con la figura di s. Barbara nel dritto e un girasole nel rovescio. Barbarine furono poi chiamate le imitazioni operate da altre zecche, spec. da quella di ...
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manna1
manna1 s. f. [dal lat. tardo (biblico) manna, gr. μάννα, voce di origine orient.: cfr. ebraico mān]. – 1. Secondo la Bibbia, sostanza miracolosamente inviata da Dio come cibo agli Israeliti nel [...] deserto: Quel duca sotto cui visse di manna La gente ingrata, mobile e retrosa (Dante, con riferimento a Mosè perché il fatto è narrato come evento soprannaturale, inutili sono i tentativi di identificare la manna con prodotti della penisola sinaitica ...
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Figlio cadetto (Chambéry 1465 - Lione 1482) di Amedeo IX. Successe nel 1472 al padre, sotto la reggenza della madre Iolanda di Francia. Caduta questa nelle mani di Carlo il Temerario, F., dopo fortunose vicende, ottenne la protezione di Luigi...
Figlio (Carignano 1468 - Pinerolo 1490) di Amedeo IX e di Iolanda di Francia, successe al fratello Filiberto I nel 1482 sotto la tutela dello zio materno Luigi XI re di Francia. Avuto il potere nelle mani, allontanò lo zio Filippo di Bresse,...